Abitare Minimo nelle Alpi | Marianna Rossi

Brescia / Italy / 2012

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Dal punto di vista architettonico la progettazione di questo bivacco ha evidenziato la complessità di doversi confrontare con un ambiente estremamente forte e dominante, di conseguenza l’intento è stato quello di cercare di emergere e di rendersi visibile non tanto attraverso una complessità formale, ma piuttosto con un richiamo cromatico. Inoltre si è cercato di riflettere l’essenzialità dell’abitare in quota nei principi di costruzione dello spazio, generando così un’architettura minima, flessibile, modulare e trasformabile che si possa adattare alle condizioni e necessità caratteristiche dell’alta montagna.Da qui la genesi del progetto, un bivacco innanzi tutto modulare pensato per essere costruito tramite una prefabbricazione a valle per poi essere trasportato e montato in quota. Il bivacco che viene presentato nel concorso è il risultato della somma di due moduli letto, ognuno dei quali attrezzato con tre giacigli ed una parte frontale con piano e sedute, di un modulo di servizi contenete un bagno minimo ed una piastra ad induzione ed infine un modulo in grado di gestire l’approvvigionamento idrico, lo smaltimento dei reflui e l’accumulo dell’energia elettrica necessaria. Quest’ultimo componente del bivacco è quello che in se racchiude tutte le funzioni necessarie alla auto sostenibilità, in quanto è dotato nelle specifico di un serbatoio flessibile per la raccolta dell’acqua piovana, dotato di un filtro di depurazione per la potabilità, di un sistema di trattamento delle acque reflue costituito da una pompa, una vasca imhoff ed una vasca per il trattamento secondario anaerobico che permette alle acque nere di essere depurate ed essere reinserite nell’ambiente con il minimo impatto ambientale. Ed infine per la produzione di energia elettrica il modulo è dotato di una pala eolica che sfrutti il vento, generalmente presente in quota, per la produzione dell’energia necessaria ad alimentare un’illuminazione minima, la piastra ad induzione ed i pannelli radianti posti sotto il pavimento. È stato preferito l’eolico rispetto al solare in quanto la trasportabilità del progetto non garantisce sempre un’adeguata esposizione ed inoltre risulta essere più svantaggioso nella situazione invernale. Ogni singolo modulo si compone sostanzialmente di due parti. Una esterna data da una lamiera di rivestimento in alcuni punti forata, agganciata alla struttura portante in legno lamellare la quale funge da contenitore alla parte della cellula vera e propria. Questa costituita da una scocca esterna ed una interna in pannelli di legno che fanno anche da finitura, tra i quali trovano posto le guaine ed uno strato isolante in fibra di legno di 20 cm. Ogni modulo presenta una parte finestrata sul fronte con un vetro triplo camera e con la superficie riflettente. Per quanto riguarda gli interni sono pensati in modo tale che i singoli arredi vengano realizzati anch’essi in officina ed integrati alla struttura principale. Infine per quanto riguarda il montaggio e l’ancoraggio dei moduli, questo si effettua innanzi tutto portando in quota un basamento che viene sistemato sulla superficie resa il più possibile orizzontale attraverso degli interventi minimi, e fissata al suolo con dei supporti stabilizzatori e regolabili. Successivamente una volta ottenuta la superficie di appoggio, con l’elicottero si vanno a collocare ed a fissare in sequenza i moduli. Ognuno dei quali si aggancia sia alla piattaforma che al modulo successivo. Essendo una struttura realizzata per parti, per poter garantire un adeguato isolamento e una perfetta unione dei moduli, sulla sezione degli stessi si è pensato di applicare un giunto plastico che possa anche adattarsi alle sollecitazioni termiche a cui il bivacco è sottoposto. Dal punto di vista architettonico la progettazione di questo bivacco ha evidenziato la complessità di doversi confrontare con un ambiente estremamente forte e dominante, di conseguenza l’intento è stato quello di cercare di emergere e di rendersi visibile non tanto attraverso una complessità formale, ma piuttosto con un richiamo cromatico. Inoltre si è cercato di riflettere l’essenzialità dell’abitare in quota nei principi di costruzione dello spazio, generando così un’architettura minima, flessibile, modulare e trasformabile che si possa adattare alle condizioni e necessità caratteristiche dell’alta montagna.
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    Dal punto di vista architettonico la progettazione di questo bivacco ha evidenziato la complessità di doversi confrontare con un ambiente estremamente forte e dominante, di conseguenza l’intento è stato quello di cercare di emergere e di rendersi visibile non tanto attraverso una complessità formale, ma piuttosto con un richiamo cromatico. Inoltre si è cercato di riflettere l’essenzialità dell’abitare in quota nei principi di costruzione dello spazio, generando così un’architettura minima,...

    Project details
    • Year 2012
    • Work started in 2012
    • Work finished in 2012
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens
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