SOLUZIONE DI CONTINUITA’ | Daniele Tirotta

1° Premio ex-aequo Tradate / Italy / 2012

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QUADRO URBANO Corso Paolo Bernacchi: la quinta mancante L’Intervento si snoda lungo il Corso Paolo Bernacchi, una strada longilinea che si caratterizza per le ridotte dimensioni urbanistiche, ma si presenta ben dimensionata sia per quanto riguarda le dimensioni tipologiche sia per le altezze degli edifici che su di esso si affacciano. L’Architettura è caratterizzata da una serie di palazzotti che si presentano nei suoi significativi stilemi ben proporzionati e definiti, inframmezzati da una serie di edifici di carattere più moderno (si possono associare agli stilemi dell’architettura razionalista) che rispecchiano anch’essi la dimensione urbana del contesto in cui si inseriscono, tale da garantire un unicum urbano caratterizzato da una buona qualità e privi di elementi di disturbo. La cortina di edifici che si snoda lungo il corso si presenta con un continuo aggregarsi di edifici in aderenza ben proporzionati nelle dimensioni (lunghezza del fronte/altezza). Le dimensioni, la compattezza e l’imponente copertura fotovoltaica generano un edificio che si presenta come un fuori scala nel contesto in cui è inserito. Inoltre l’arretramento del prospetto principale determina una discontinuità (un vuoto urbano) sulla prospettiva di Corso Paolo Bernacchi; ed ancora lo staccarsi nettamente dal fronte stradale manifesta in modo più evidente la sua estraneità nell’ambito urbano in cui si inserisce. Si tratta di ricondurre l’intervento al peso e alla tipologia urbana esistente e di ridefinire la quinta urbana distrutta. Ecco che l’intervento si basa principalmente a non fare emergere la dimensione sproporzionata del volume e allo stesso tempo ad integrarlo con i volumi esistenti. Quindi l'edificio è pensato ed è scomposto in vari volumi in modo tale da mitigare le dimensioni dello stesso, ricostruendo la cortina edilizia. SOLUZIONE DI CONTINUITA’ La cortina continua… Il progetto punta quindi a mantenere l’identità urbana attraverso il ruolo che l’architettura assume. Un’architettura che presta attenzione al contesto in cui si inserisce e mira a mantenere il rapporto urbano consolidato. Il progetto mira pertanto a trovare soluzioni in grado di ricomporre l’unitarietà del contesto urbano mantenendo al contempo una continuità compositiva dell’intervento. La ricucitura del fronte stradale la si è ottenuta grazie ad un intervento di mitigazione: si è fatto cosi sfumare il vuoto delle logge razionaliste dell’edificio sulla testata Nord verso la compattezza classica di quello sul lato Sud. Questo rapporto lo si è voluto creare sia da un punto di vista dimensionale ma anche architettonico. Ci si è allineati con l’altezza di 18m dell’edificio a Nord e con l’altezza di 12m dell’edificio a Sud, riproponendo l’immagine compositiva dei rispettivi edifici nei nuovi corpi, unificandoli al centro con la nuova immagine del fronte retrostante. Si sono ricavati dei volumi che derivano dalle architetture circostanti che con esse vanno a misurarsi, ampliando semplicemente i balconi già presenti e trasformandoli in ampie terrazze. L’edificio cresce in altezza in modo graduale cosi da scomporre il prospetto principale, ma la scomposizione del prospetto non fa perdere unità all’edificio ma fa sì che acquisisca una vera e propria identità. Nel volume le ampie terrazze dissimulano la rigidezza dello stesso facendogli acquisire un’inaspettata dinamicità. Le terrazze vengono contenute in un sistema di balaustre che li avvolgono e li definiscono volumetricamente. Ciò ci permette di riempire la quinta urbana così da essere percepita in continuo da chi si sposta lungo il Corso. MATERIALI Marmo chiaro | Intonaco bianco | Legno Il prospetto è stato progettato con materiali idonei a definire le diverse forme architettoniche L’unitarietà e la continuità del portico è accentuata dall’uso di un rivestimento continuo in marmo chiaro, il quale definisce anche planimetricamente l’andamento delle strutture che delineano i volumi sovrastanti. Il volume degli appartamenti, verso l’alto, viene caratterizzato dal “bianco” dell’intonaco, che a tratti si percepisce più scuro, poiché in ombra da un sistema frangisole. Questo effetto smorza l’imponente volume centrale. Il sistema frangisole in legno, oltre ad uniformare e caratterizzare la facciata, ci offre un modo per schermare alcuni parti degli spazi aperti, rilevando cosi lo scavo d’ombra nei terrazzi e nelle logge. Questa “pelle” diventa balaustra, per dare continuità compositiva al prospetto, evidenziandosi sopra il rivestimento bianco dell’intonaco. Inoltre, il frangisole aiuta a schermare l’irraggiamento solare, ed avere un controllo della luminosità soprattutto nel periodo estivo. PERGOLATO SOLARE La copertura è trattata come un’epidermide, un cappello che si incastra nelle trame sottostante Il “pergolato fotovoltaico” diventa cosi un elemento architettonico, disegna il coronamento dell’edificio. L’ordito dei pannelli rende trasparente, quasi immateriale, questo elemento. I pannelli fotovoltaici disposti in fasce si alternano a spazi vuoti permeabili alla luce, in modo da creare una discontinuità non solo fisica ma soprattutto percettiva dell’ampia superficie coperta. La terrazza diventa così uno spazio comune che può essere piacevolmente fruito. Questa disposizione, oltre a dare un carattere alla copertura dell’edificio, soddisfa i 60 kwp richiesti, poiché i pannelli fotovoltaici si sviluppano su una superficie di 455 mq.
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    Project details
    • Year 2012
    • Client Comune di Tradate - Autosilo Repubblica S.r.l.
    • Status Competition works
    • Type Apartments
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