Cas/al/Palocco - Roma.
Identità. Ritmo. Equilibrio. Rome / Italy / 2012
9
Una casa normale.
Un impianto distributivo tipico degli anni ’70.
Una Committente affittuaria.
Una ristrutturazione totale.
Un vincolo: applicare il minimo stravolgimento planimetrico.
Una richiesta: posizionare e rileggere alcuni arredi d’epoca di famiglia.
Una scommessa (in fase progettuale): svelare l’identità delle singole stanze (spazio intimo) ad un ipotetico passaggio-corridoio (spazio condiviso).
Questi i presupposti di una casa, di circa 90 mq + 150 mq di giardino, in zona Casal Palocco (Roma): seriale poiché facente parte della tipologia a schiera ma allo stesso tempo unica, con una sua identità (una casa è sempre contrassegnata dall’identità delle persone che vi abitano). La distribuzione dell’appartamento è canonica ed avviene in quattro sezioni, a due a due assemblabili:
(1-2) il corridoio separa l’appartamento in zona servente (bagno e cucina) e zona servita (soggiorno, camere, giardino);
(3-4) a metà corridoio, una porta a scomparsa, crea la classica suddivisione in zona giorno e zona notte.
Varcando l’ingresso, la percezione della luce e del bianco potente ricettore di ogni altro colore, dalle pareti, dalle porte, dagli arredi presenti si contrappone al grigio opaco in resina, del percorso-corridoio, quasi a simulare “l’asfalto di una strada” (effetto ottico raddoppiato dallo specchio sulla parete di fondo). Il ritmo ed il colore, neutro, ove presente, e appena accennato, sono disegnati da una boiserie contemporanea in vetro lucido che riveste parzialmente le stanze (colore grigio-celeste per lo spazio servente e grigio-oliva per quello servito), per poi svoltare sul corridoio a cui rivelarne, a porte chiuse, l’essenza (il contenuto/la funzione); non è un trattamento fine a se stesso ma atto anche a segnalare i numerosi incassi di porte scorrevoli presenti .Le porte sono bianche e fuori misura (2.70 m), dischiuse, quando non servono, scompaiono del tutto, evocando in qualche modo un’idea di leggerezza e di linearità, a volte, inattesa e inusuale. La porta-diaframma della cucina, totalmente trasparente, può scorrere a chiudere e non interrompere mai la visione di continuità con il soggiorno, il deck e il giardino adiacenti ricordando che “mangiare è una cosa seria”.
Gli arredi di famiglia, inseriti uno per ogni ambiente, posizionati per essere specchiati, riflessi e riletti, attraverso la luce e la materia, si raccontano con ironia. La boiserie, visibile da ogni zona della casa, dunque, rimane un trait d’union che comunica continuità spaziale attraverso rimandi visivi: interno/interno, interno/esterno. La materia, vetro all’interno/peperino all’esterno, crea contrasti tramite il relativo comportamento con la luce risultando: leggera-pesante, lucida-opaca, riflettente-assorbente; le finiture naturali integrate con quelle artificiali (parquet in rovere, resina), le linee rette in pianta e sezione (porte a scomparsa, boiserie bicolore, zoccolo a filo muro), la pavimentazione continua, accrescono il senso di sconfinamento tra i singoli ambienti, ove rimangono vive la riflessione e l’opacità oltre all’attenzione del dettaglio, negando ogni riferimento decorativo.
L’ambizione è donare equilibrio ed un auspicio di benessere che resti impresso nell’animo.
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Una casa normale. Un impianto distributivo tipico degli anni ’70. Una Committente affittuaria. Una ristrutturazione totale. Un vincolo: applicare il minimo stravolgimento planimetrico. Una richiesta: posizionare e rileggere alcuni arredi d’epoca di famiglia. Una scommessa (in fase progettuale): svelare l’identità delle singole stanze (spazio intimo) ad un ipotetico passaggio-corridoio (spazio condiviso). Questi i presupposti di una casa, di circa 90 mq + 150 mq di giardino, in zona Casal...
- Year 2012
- Work started in 2011
- Work finished in 2012
- Main structure Mixed structure
- Client Privato
- Contractor Best Costruzioni
- Cost 150.000,00
- Status Completed works
- Type Apartments / Single-family residence / Interior Design / Custom Furniture / Lighting Design
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