Jesolo: i percorsi del centro | Elisa Nolo

Concorso di idee per la riqualificazione degli spazi pubblici del centro storico Venice / Italy / 2010

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Il progetto del centro storico di Jesolo si inserisce in una visione della città come grande spazio da restituire alla fruizione pubblica e all'attraversamento inteso come esperienza conoscitiva e creativa, come occasione di incontro e di relazione. Il progetto ambisce a mantenere la complessità delle preesistenti geometrie e giaciture storiche; conservare l’integrità fisica e percettiva dei punti di riferimento, in modo d’attivare un processo di caratterizzazione formale degli spazi aperti, che concepisca l’arredo e il suolo urbano non come insieme di elementi isolati, ma in relazione alla scena urbana, e per promuovere la valorizzazione dei spazi pubblici come luoghi di qualità urbana e architettonica in grado di restituire una vitalità nuova, sia dal punto di vista sociale che di aggregazione. L’ipotesi progettuale ha tentato di evidenziare quella struttura di strada-piazza, che caratterizza molti centri urbani del territorio padano, tipica dei modi insediativi delle città di pianura nate lungo le vie di comunicazione. Il progetto non è tuttavia una serie di luoghi chiusi in se stessi, ma al contrario, un insieme di percorsi trattati con materiali simili e connessi da un disegno generale e unitario, quindi percorribile nella sua interezza, come una sorta di “proménade”. Gli elementi del progetto creano le condizioni per attivare relazione con le preesistenze, percorsi a sottolineare linee di forza, ma anche a stabilire sottili collegamenti col luogo, coi bordi edificati, le visuali, con il sistema di slarghi che si aprono nel tessuto urbano di Jesolo. Via Cesare Battisti non è semplicemente una strada da pedonalizzare e da allestire: la sua riqualificazione assumerà una dimensione urbana, proponendosi come modello per una strategia estesa a intere parti della città. Questa via, importante asse visuale che connette le piazze principali (Piazza Matteotti, piazza 1° Maggio, Piazza della Repubblica), riacquista il ruolo di asse visivo oltre che di spina dorsale del centro urbano. Pensata come un vero e proprio centro catalizzatore capace di valorizzare con la sua nuova identità tutta la città, luogo in bilico tra interno ed esterno, coniuga le diverse anime dell’attraversare e dello stare, del commercio e dell’arte, della tradizione e dell’innovazione. Il progetto prevede una serie di interventi che vanno dalla scala urbana a quella di dettaglio in grado di ripensare la via sotto tutti gli aspetti da quello più tecnico, a quello più prettamente sociale e filosofico al fine di cambiare il ruolo della strada all’interno della città stessa. I principi ispiratori del progetto sono i seguenti: • il ridisegno dell'antico corso del canale Cavetta, compreso tra il Sile e la nuova deviazione, interrato negli anni '20, per ricordare la traccia storica del fiume e dei ponti che lo attraversavano; • pensando Via Cesare Battisti come l'antico Cavetta, il sistema edificato in linea sul canale interrato diventa una "zattera", una sorta di piattaforma urbana che, strettamente connessa alle trasversali, sia in grado di costituire uno spessore consistente nella struttura della città, e di ricucire il "tessuto urbano"; • valorizzare il carattere della strada come una sorta di museo all’aperto, prevedendo la possibilità di inserire, in alcune aree, degli allestimenti temporanei; •gli spazi pubblici interagiscono con le attività commerciali presenti lungo la via, creando una serie di episodi architettonici che mettono in contatto gli interni commerciali con lo spazio pubblico della città e viceversa; •le "piazze salotto", ovvero Piazza della Repubblica, Piazza 1° Maggio, Piazza Matteotti, l'area 4 del centro storico, diventano momenti di pausa e di riflessione caratterizzate da un cambio di pavimentazione e dalla presenza di elementi eccezionali, quali le biblioteche all'aperto, gli info-point, i punti di sosta coperti, le aree di gioco per bambini, gli spazi verdi, i giochi d'acqua; • Piazza Kennedy, invece, è uno spazio pubblico pensato non solo come progetto di architettura, ma anche come progetto di scenario, che si svilupperà in un tempo futuro. L’idea “forte” che governa il progetto è proprio la disponibilità di questo spazio ad essere sempre piazza: punto terminale del sistema di percorsi e di spazi pubblici del centro storico di Jesolo. Caratteristica principale della piazza è la flessibilità: il progetto è pensato nella sua articolazione nel tempo breve e ciclico (ad esempio la settimana) e nella sua potenziale evoluzione in un tempo lungo (50 anni). In entrambi i casi la flessibilità del disegno configura uno spazio dai molti usi: durante la settimana è parcheggio/spazio pedonale, piazza del mercato, ampliabili a seconda delle diverse esigenze, occasionalmente spazio per eventi culturali; nel tempo lungo, a fronte dell’adozione di nuove forme di mobilità sostenibile alternative all’auto, soprattutto in centro, la piazza manterrà il carattere di fulcro in cui far convogliare le relazioni della comunità locale. Verrà realizzato inoltre un parcheggio interrato, a compensazione dei parcheggi che sono stati eliminati per la pedonalizzazione dei percorsi. • valorizzare il rapporto con il fiume Sile, protagonista delle visuali verso cui si indirizzano i percorsi, che diventa in questo modo parte integrante del progetto. Il punto conclusivo dei percorsi si fa elemento architettonico: un belvedere, pontile d'attracco per le barche, conclude il percorso proveniente dal campo sportivo, che attraversa l'area 4 del centro storico e Piazza Matteotti accompagnando al fiume Sile; due volumi panoramici, o spazi di sosta utilizzabili anche come fermata per gli autobus, sono invece i punti terminali dei percorsi pedonali trasversali provenienti dal cimitero e da Piazza Kennedy.
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    Project details
    • Year 2010
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture
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