Retail Park - Grandi strutture di vendita

Nuovo parco commerciale nell'Area D4 di Assago, Milano Assago / Italy / 2009

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progetto | maîtrise d'œuvre | architectural design Atelier(s) Alfonso Femia
architetti | architectes | architects Alfonso Femia, Simonetta Cenci
ingegneria strutturale | BET structures | structural engineering IQuadro ingegneria
ingegneria impiantistica | BET fluides | system engineering Marco Taccini
direzione lavori | direction des travaux | technical direction Tekne srl
direzione artistica | direction artistique | art direction  Atelier(s) Alfonso Femia
impresa | entreprise | contractor A.T.I.
design team Gabriele Filippi, Francesca Ameglio, Cinzia Avanzi, Lorenza Barabino, Luca Bonsignorio, Stefania Bracco, Yulia Breslav, Francesca Calcagno, Domenico Conaci, Magda Di Domenico, Enrico Martino, Sara Massa, Nicola Montera, Carola Picasso, Francesca R. Pirrello, Alessandra Quarello, Francesca Recagno, Ilaria Sisto, Laura Vallino

IL PROGETTO
A Milano c'è verde e Verde: versus ipocrisia e conformismo. L'edificio si presenta come un triangolo isoscele, compatto nel suo perimetro ma frammentato nella volumetria e nella proposta architettonica del trattamento dei prospetti. I due prospetti principali (nord e sud) giocano su trasparenze, opacità e pixel che sfumano, rendendo la linea del limite dei piani ora precisa ora indeterminata, linea che si confonde ulteriormente al variare della luce, naturale o artificiale, e della posizione dell'osservatore. L'elevazione, in policarbonato colorato translucido, gioca in contrasto con il basamento prefabbricato, lungo il quale scorre una serie di numeri che ricorda una trascrizione storica, che ironizza in chiave contemporanea sui concetti di "tempo", "museo" e soprattutto di "spazio pubblico", capace di accettare la sovrapposizione degli aspetti propriamente commerciali che troveremo all'interno senza doverli subire anche all'esterno. Lo sviluppo dei prospetti principali a non deve ingannare riguardo il prospetto ovest, che si affaccia su di un comparto residenziale: sebbene non sia visibile dalle vie di accesso all'area, il progetto ha voluto dare dignità a questo spazio sul retro, spesso senza identità, giocando con il contrasto rispetto ai fronti principali attraverso un bagno di colore uniforme e profondo (con pannelli prefabbricati, tinteggiati in resina color testa di moro) e un'isola verde centrale. I principii compositivi su cui si basa l'intervento sono i seguenti: - comunicazione versus monumentalità: il grande testo sfondato che corre in maniera continua sul basamento dei due prospetti maggiori conferisce una certa monumentalità all'edificio e gioca su uno spazio che costituisce oggi come categoria "lo spazio per eccellenza". Ne risulta una certa ironica aulicità (tra Las Vegas e la Roma augustea), giochi su una comunicazione di "facciata" da una sovrapponibile commerciale variabile nel tempo. - il suolo: l'edificio come unicum, prima di essere definito volumetricamente si articola come successione di linee naturali e artificiali relazionate al suolo. - il perimetro: l'enfatizzazione del perimetro esterno ad angolo acuto attraverso una deformazione-stratificazione del suo limite. - i volumi: la ricerca di un disegno orizzontale come sovrapposizione di piano contro la sequenza/parata di volumi che non dialoghino sino a formare un unicum. - la natura: nell'impossibiità di poter conquistare una quarta dimensione attraverso la ricerca di un materiale artificiale che oltre a risolvere tutti gli aspetti tecnici sia in grado di fornire un identità al progetto gradevole ed accettabile dalla maggior parte dei fruitori, si percorre la strada di una natura che crea e articola l'edificio nel suo complesso e che vuole costituirsi, come un Giano bifronte, come seconda testa al sistema dove la natura ricorre all'artificio per crearsi il suo spazio; - le promenades: la ricerca di un percorso che non sia soltanto un accesso agli edifici ma sia capace di diventare un luogo: ora si passeggia sotto un cielo/pensilina sorretto da pilotis alti e che raffigurano un peristilio continuo sul lato che conduce alle residenze; ora, dopo aver svoltato l'angolo, si passeggia sotto un volume che mi comprime lo spazio precedente e mi protegge come una nicchia inquadrandomi il paesaggio dinamico e cinetico della tangenziale; - il bordo: la ricerca di una "curva" di livello naturale che in maniera organica definisca il limite del parcheggio del centro commerciale come la sovrapposizione di un sistema naturale/artificiale capace di creare un paesaggio anticipatore e invitante ora denso ora lineare.

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    progetto | maîtrise d'œuvre | architectural design Atelier(s) Alfonso Femiaarchitetti | architectes | architects Alfonso Femia, Simonetta Cenciingegneria strutturale | BET structures | structural engineering IQuadro ingegneriaingegneria impiantistica | BET fluides | system engineering Marco Taccinidirezione lavori | direction des travaux | technical direction Tekne srldirezione artistica | direction artistique | art direction  Atelier(s) Alfonso Femiaimpresa | entreprise |...

    Project details
    • Year 2009
    • Work started in 2006
    • Work finished in 2009
    • Client Milanofiori 2000
    • Status Completed works
    • Type Adaptive reuse of industrial sites / Shopping Malls / Showrooms/Shops / Bars/Cafés
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