PAC

Parco d'Arte nel quartiere Casanova Bolzano / Italy / 2011

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Il Parco d’Arte Casanova (PAC) si inserisce fra la naturalità dell’ambiente montano e l’urbanizzazione del nuovo quartiere: pur mantenendo i caratteri di un vero e proprio spazio verde, il Parco rappresenta il giusto compromesso fra le necessità residenziali e prettamente urbane con le esigenze di eco-sostenibilità ambientale comunitarie. Come il quartiere gravita attorno ad una corte centrale con funzione mista nata dall’intersezione di strade, così il Parco si struttura sulla base di incroci di percorsi. Caratterizzati da un particolare trattamento (il manto erboso è intervallato da fasce di cemento su cui resta impressa la traccia delle venature lignee, conferendo così una matericità più integrata con il contesto naturale), questi tracciati bicromi hanno ispirato il logo identificativo del progetto: quattro triangoli (con le lettere dell’acronimo del Parco), con le punte convergenti fra loro, che compongono una sorta di “quadrifoglio”, che diventa il simbolo di un unicuum nelle esperienze di condivisione di arte ed iniziative sociali fondamentali per la comunità locale. Inoltre, i triangoli individuano con immediatezza anche i quattro settori tematici in cui l’area di progetto è suddivisa dai tracciati e in cui sono espletate le differenti funzioni. IL “LUOGO DELL’INCONTRARE”: E’ una piazzetta che funge da filtro, è il luogo dove avvengono gli incontri e gli scambi sociali nella dimensione della quotidianità; il tutto avviene attorno ad una fontana con sedute (grazie ai dislivelli di quota) e rivestimento in marmo di Lasa (materiale locale che riduce gli oneri di trasporto in nome di una sempre crescente necessità di sostenibilità ambientale e di esaltazione delle risorse del contesto). IL “LUOGO DELL’OSSERVARE”: E’ uno spazio ampio, caratterizzato da due elementi: una serie di sedute circolari e alcuni pannelli (otto lineari, dotati della capacità di ruotare su un perno centrale, e uno curvo fisso, posto in angolo) in acciaio COR-TEN (materiale con un’elevata resistenza meccanica e di autoprotezione dalla corrosione dovuta all’esposizione permanente all’aperto). I pannelli mobili espletano una duplice funzione: poste parallelamente alle fasce pavimentali, le lastre vengono utilizzate come sostegno per l’esposizione di mostre temporanee; ruotando i pannelli e disponendoli in modo contiguo l’uno all’altro, si viene a creare un supporto più esteso su cui riprodurre film o proiezioni in occasione di manifestazioni culturali da svolgere all’aperto. IL “LUOGO DELL’APPRENDERE”: E’ un’area caratterizzata da elementi singolari, che da semplici sedute si trasformano in strutture didattiche: le “panchine interattive” sono uno strumento di “Arte Partecipata”, che consente all’utente del Parco di esprimere le proprie idee e proposte sulle lavagne apposite. La struttura, in listelli di teak (legno resistente e impermeabile), è caratterizzata da linee morbide ed è dotata di pannelli di copertura mobili che, impacchettandosi l’uno sull’altro, consentono di proteggere dall’acqua ma di far filtrare i raggi solari. IL “LUOGO DEL CREARE”: Si tratta di zone coperte da destinare a laboratori e spazi espositivi, grandi sale ad unica altezza, che si compenetrano fra loro, in legno lamellare e vetro. Sono luoghi in cui è possibile sperimentare, creare e venire a stretto contatto con l’Arte, le sue espressioni e le sue genesi. E tutto ciò parte dagli artisti-artigiani del posto ma soprattutto dal pubblico, ribaltando così i canonici meccanismi della fruizione artistica, secondo cui sono gli esperti a far ricadere “a cascata” dei diktat spesso avulsi dalle realtà locali. Nel PAC invece tutti gli spazi si configurano come grandi aule aperte e osmotiche, spesso diaframmate, fra loro e con l’esterno, solo da vetri, in cui la libertà di espressione è portata ai massimi livelli e in cui il fruitore si sente partecipe a pieno titolo poiché anche artefice. Ciò che accomuna tutte le aree del PAC è la loro capacità di “fare luogo”: si è cercato di dare forma a spazi “familiari”, in cui la dimensione ambientale si sposa con quella urbana, allontanando però il rischio dell’alienazione e dell’uniformità e incentivando invece il dialogo aperto e dinamico, le relazioni sociali ma anche le “pause” culturalmente costruttive. Tutto questo avviene attraverso connessioni di percorsi, fusioni di spazi, rimandi ideali ed immediati di concetti, creando uno stretto rapporto fra l’Arte, mostrata e prodotta, il Verde e il Pubblico. Come per i materiali si è operato nell’ottica della compatibilità ed eco-sostenibilità, così per il verde si è optato per una soluzione dal risultato quasi selvaggio, ricorrendo ad un manto erboso non uniforme e che non richiede una particolare e costante manutenzione. In tal modo, l’effetto generale è quello di una naturalità spontanea e non controllata. Di contro, la scelta delle specie arboree è ricaduta su alberi da frutto diffusi in ambito locale (meli e albicocchi) e quindi resistenti alle condizioni climatiche più rigide.
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    Il Parco d’Arte Casanova (PAC) si inserisce fra la naturalità dell’ambiente montano e l’urbanizzazione del nuovo quartiere: pur mantenendo i caratteri di un vero e proprio spazio verde, il Parco rappresenta il giusto compromesso fra le necessità residenziali e prettamente urbane con le esigenze di eco-sostenibilità ambientale comunitarie. Come il quartiere gravita attorno ad una corte centrale con funzione mista nata dall’intersezione di strade, così il Parco si struttura sulla base di incroci...

    Project details
    • Year 2011
    • Main structure Wood
    • Client IPES - Istituto per l'edilizia sociale della Provincia Autonoma di Bolzano
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture / Multi-purpose Cultural Centres / Concert Halls / Pavilions / Exhibition Design / Art Galleries / Exhibitions /Installations
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