BANDO PER L’ASSEGNAZIONE DI INCARICHI PROGETTUALI PER INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE URBANA AMBITO: PARCO DELL’ACQUA/ PISCINE COMUNALI - PROGETTO VINCITORE | NICOLA FERRARA

PROGETTO VINCITORE RAPOLANO TERME / Italy / 2011

1
1 Love 2,294 Visits Published
IL PIANO COMUNALE DI RIQUALIFICAZIONE URBANA E IL PAESAGGIO DI RAPOLANO TERME Non sarà mai citata abbastanza l’affermazione di Jean-Baptiste Lamarck che ricordava 2 secoli or sono come «il miglior modo per conoscere un oggetto nei suoi dettagli è quello di cominciare a considerarlo nel suo insieme». Nel nostro caso le terme, il lago di cava, il passaggio pedonale sotto la Siena-Bettolle e le piscine comunali fanno sì che si debba prendere in considerazione da un lato l’area complessiva che comprende Armaiolo e Rapolano, in pratica i due sistemi insediativi che fanno da sponda all’area di progetto, e dall’altro la presenza del paesaggio agricolo circostante, il cui disegno è tuttora uno straordinario elemento di qualità del nostro territorio. Si noti la linea dei boschi che scendono verso valle, seguendo l’ondulazione delle curve di livello e marcando un effetto del limite nelle linee di stacco delle colline. Gli oliveti da un lato sottolineano la linea verde dei rilievi appenninici e dall’altro incorniciano le coltivazioni a seminativo di pianura, dalla vecchia Cassia Adrianea che unisce Armaiolo a Modanella. In quest’area devono essere segnalate le sorgenti termali che furono rilevate da una ricerca Enel all’inizio degli anni ’70. Oltre alle tre già conosciute in zona Bagni Freddi, ne furono trovate altrettante in zona Madonna a Colle, nelle immediate vicinanze di Armaiolo. In questa zona a destra della Cassia Adrianea comincia ad infittirsi la maglia degli oliveti dove è già in atto un’opera di riqualificazione dell’area che vede la trasformazione dei vecchi capannoni industriali in condomini polifunzionali. E’ qui che troviamo il principale centro sportivo di Rapolano, con una piscina semi olimpionica coperta e campi da tennis aperto e coperti, come parte integrante della nostra area di progetto, per quanto decisamente distinta e separata dal “parco dell’acqua”. Non si può ignorare che il raccordo autostradale Siena-Bettolle divide in maniera irreversibile la zona dove sorgono le piscine da quella più urbanizzata dei Piani. Peraltro, gli scenari a destra e sinistra di tale infrastruttura sono totalmente diversi e infatti a nord-ovest si apre il già citato paesaggio dei rilievi appenninici, mentre a sud-est, dopo la galleria, realizzata in terra armata a salvaguardia delle sorgenti termali, ci imbattiamo in una zona estrattiva in decadenza e, quindi, dopo la presenza di edilizia recente, si apre l’area del “parco dell’acqua” che prospetta lo stabilimento termale Antica Querciolaia, rimasto fino ad oggi senza una necessaria integrazione negli spazi aperti circostanti. Fra i compiti del presente progetto c’è necessariamente quello di sfruttare tutte le potenzialità che il luogo stesso presenta e che non sono mai state messe in evidenza. Ad es. lo stato in cui è tenuto il Borro delle Ripi utilizzato per portare a discarica l’acqua termale (calda, in presenza di un caratteristico limo calcareo, fumante nei climi freddi) è di completa emarginazione: anzi, attualmente verrebbe più da associarlo ad uno “scolo” a cielo aperto che a d un elemento di attrazione. A nord della Cassia si snoda l’area adibita dal Regolamento Urbanistico a ”Parco Termale“), il cui tema evidentemente non coincide con l’attuale proposta ma che potrebbe in futuro costituirne il necessario completamento, con la rivalutazione delle zone d’interesse esistenti, come gli stabilimenti oggi dismessi e le nuove sorgenti termali rinvenute. Questo progetto di paesaggio sarà opportunamente da coordinare con il sistema pedecollinare, le strade bianche adatte a promuovere passeggiate o percorsi ciclabili, fra gli oliveti che ci invitano alla riscoperta del “museo dell’olio” di Serre. Il parcheggio camper delle Terme dell’Antica Querciolaia, che si prevede opportunamente ampliato anche nell’area in destra del Rio delle Ripi , può divenire il punto di partenza per queste escursioni, praticamente già predisposte e disponibili grazie all’assetto qualitativo del paesaggio storico esistente. Rapolano deve molta della sua fama al paesaggio che lo circonda, anche se è ancora alla ricerca di una strategia specifica per la valorizzazione di quello di pertinenza del centro abitato e delle aree estrattive e termali in genere. Il Piano Comunale di Riqualificazione Urbana costituisce comunque un primo importante passo per una seria inversione di tendenza. L’ARCHITETTURA DEGLI SPAZI APERTI DEL PARCO DELL’ACQUA L'AREA VERDE ESISTENTE COME UNITA' PAESISTICA NON DIVISIBILE Si è già notato che il “parco dell’acqua” esiste nella realtà, non solo nel toponimo, ma anche in una sua precisa identità, di cui devono essere apprezzati gli elementi positivi. Dal punto di vista dell’analisi paesistica, si tratta di un’unità non divisibile, consistente di una vasta area verde d’uso pubblico, estesa e continua, provvista di parcheggio, in buona misura adatta e predisposta ad un uso plurimo, ivi compresa l’organizzazione di attività diverse (mini-mercati, feste, ecc.) che possano utilizzare in modo non invasivo e del tutto sostenibile i prati esistenti, oltre all’esposizione permanente di sculture in travertino (grandi e piccole, cfr. il seguente paragrafo 3.5). Fra i suoi difetti, rilevante è soprattutto l’incertezza della sua forma, che praticamente coincide con un avanzo, uno scampolo residuale da ciò che resta fra gli insediamenti della Piana, la ex cava “Rinascente”, le antiche terme e la quattro corsie. Di più: il modello sottinteso dai prati e dagli alberi attuali è quello di un incerto “parco all’inglese”, poco espressivo e poco utilizzabile in un contesto così ricco di segni storici toscani come quello di Rapolano. Vero è che lo spazio continuo al centro, provvisto di alberature sparse che potranno facilmente essere riordinate con opportuni trapianti, costituisce una risorsa che deve essere difesa: pertanto si suggerisce di non ritagliarlo con percorsi, e meno ancora con vie d’acqua. Queste infrastrutture del parco saranno da prevedere sempre lungo le zone perimetrali che lasciano al vuoto centrale il ruolo di spazio plurimo e multiuso. IL LAGO DI CAVA COME FORMA D'ECCELLENZA Rapolano Terme deve assolutamente prendere coscienza che il “parco dell’acqua” e in particolare il lago di cava è in realtà già oggi il punto focale di un luogo straordinario: nel parco coesistono 3 tipologie di acqua che dovranno essere dal progetto opportunamente messe in valore; ebbene, potremmo dire anche che – geologicamente parlando – c’è anche una quarta tipologia, questa volta di acqua “solida”, che va sotto il nome di travertino , che com’è noto è il grande protagonista della storia naturale e antropica di questo luogo. Per vederla nel suo stato naturale ricco di fascino, non è necessario inventare nulla, basta poter entrare nel lago di cava. Non è soltanto il fascino delle pareti imponenti, o il susseguirsi degli strati, o il contatto con l’acqua di falda: è anche il taglio geometrico frutto del lavoro dei cavatori a far assumere a questo incavo nel suolo il ruolo di un’architettura rovesciata, dove è proprio la mancanza di volume a delineare una spazialità assoluta. Per questo il nostro progetto opta per il mantenimento dell’assetto planivolumetrico attuale, previa ripulitura e rimodellazione delle sponde (e se necessario del fondo del lago, dove sono presenti resti di discariche abusive). Tuttavia, al tempo stesso, identifica il sito come uno di quelli più adatti ad accogliere in modo delimitato e finalizzato parte delle collezioni di sculture che al momento sono disposte alla rinfusa sui prati e sotto gli alberi, senza un indirizzo o una forma definita. Per far questo, e per aumentare il fascino di un percorso decisamente inconsueto, il progetto propone anche l’inserimento di diversi percorsi di visita, ivi compresa una passerella posata direttamente sull’acqua (da studiare successivamente nei suoi sviluppi esecutivi) , che permetterebbe nella sua semplicità di aumentare la percorribilità di tipo “museale” della superficie liquida, matrice non solo simbolica degli strati presenti nelle pareti di travertino e della stessa pietra scolpita. SCHERMO DIRETTORE E/O VASCA-FONTANA, UN'ICONA PER RAPOLANO TERME Abbiamo già accennato al Borro delle Ripi come occasione perduta, in quanto trattato oggi come uno scolo privo di significato simbolico. Per la sua messa in valore, il progetto prevede di utilizzarlo per dotare il “parco dell’acqua” di una vasca di notevoli dimensioni ma di modesta profondità dove si prevede anche la possibilità che il pubblico possa camminare sia con calzature (su percorsi a stepping stones) sia a piedi nudi, in modo da prendere confidenza con l’acqua termale offerta nelle piscine degli stabilimenti. Questo risultato può essere realizzato deviando con una semplice chiusa parte dell’acqua del Borro nel tratto lungo la Siena Bettole, fino a raggiungere l’altezza desiderata, e facendo in modo di far scorrere l’acqua – che già contiene in gran parte acqua termale e che quindi genera un fondo bianco -, riportandola poi nello stesso Rio da cui è stata prelevata, al di là della superstrada, facendo uso di un apposito canale da ricavare, eventualmente in sottotraccia, entro l’esistente sottopasso pedonale. Si ottengono così i seguenti vantaggi da considerare strategici per il “parco dell’acqua”, ma con costi di realizzazione e di manutenzione veramente modesti e come tali assolutamente sostenibili: 1°.- la simbologia del parco trova in questa sistemazione di suolo che diventa ACQUA un punto d’eccellenza, richiamando direttamente anche in modo tattile quanto accade con le piscine ad uso curativo e ricreativo entro gli stabilimenti dell’Antica Querciolaia e nelle altre zone termali di Rapolano; 2° - la vasca rettangolare di acqua calcarea ripete ai Piani la disposizione e l’utilizzo prescelto per il sito del lago di cava, in quanto è fiancheggiata ed attraversata da vari percorsi pedonali, lungo i quali sono disposte in ordinata sequenza numerose sculture d’autore che attualmente sono lasciate in disordine sui prati, ovvero senza la capacità di costituire un effettivo luogo d’interesse; 3° - la vasca è dotata di un geyser artificiale (visibile anche dalla superstrada) e di un vero “muro d’acqua”, ottenuto con una semplice struttura a lama disposta lungo un tratto specifico, l’uno e l’altro alimentati da una pompa a circuito chiuso, capace di immettere un sottile rumore di cascata e il vapore-odore caratteristico delle Terme di Rapolano; la pompa può essere comandata a tempo secondo le necessità di gestione del parco; 4° - alle spalle della vasca è sistemata una barriera antirumore parallela alla superstrada, dell’altezza di circa 5 metri, con qualche tratto di discontinuità, interamente costruita o con blocchi di travertino o formata da un muro in c.a. rivestito dello stesso materiale. Lo scopo – oltre che schermare il parco dal rumore e dall’inquinamento stradale - è quello di riprodurre in volume fuori terra quell’effetto che il lago di cava svoltge invece in un volume al negativo, esaltando l’interesse e l’attrattività del luogo e fornendo un importante fondale che predispone la scoperta del sottopasso e quindi la direttrice delle piscine comunali; 5° - l’illuminazione notturna permetterà un impianto scenico di tipo spettacolare, da graduare anche nei confronti dell’impiego per finalità di rappresentazione del prato antistante; il fronte del muro esterno, verso la superstrada, potrà essere interessato, oltre che dalla presenza delle lastre o blocchi di travertino, anche da lingue di luce con l’uso opportuno di lampade a led (diodi ad emissione luminosa); 6°.- gli eventuali sviluppi del progetto esecutivo potranno precisare gli ulteriori elementi di valore che possono essere implementati nel dettaglio (ponticelli, sculture immesse a bassorilievo della muratura, forme e dimensioni di fontane geyser, ecc.).Quello che è certo è che il fronte diviene elemento direttore di tutto il parco, realizzando un invito molto potente verso la direttrice delle piscine comunali e conferendo una forma forte allo spazio aperto. UN MUSEO DI SCULTURE A CIELO APERTO Il “parco dell’acqua” vede nelle collezioni di sculture in travertino uno dei propri punti di forza. In particolare quelle a firma di numerosi artisti di livello internazionale sono significativamente presenti già adesso, sia come “porta“ del parco che come elementi di interesse particolare. Tuttavia, come già accennato, la loro attuale distribuzione non può in futuro essere mantenuta disseminata in modo qualsiasi. Pertanto le opzioni del presente progetto prevedono la collocazione predominante delle sculture in travertino a contatto diretto con gli spazi d’acqua, ovvero il lago di cava e la grande vasca prospettica, che assumono quindi il ruolo di “contenitori d’arte”, ovvero di aree ricche di percorsi in cui sono presenti tutte le tipologie di acqua che il parco può mostrare, ovvero, quella freatica, quella termale, quella meteorica e quella “solida” del travertino stesso, presente sia come fondale che nella presenza delle singole sculture. Un “contenitore d’arte, tuttavia, non è un magazzino, ma deve possedere una forma guidata all’intelligenza di ciò che si vede. In questo gioca un elemento fondamentale lo spazio disegnato (in questo caso dato prevalentemente dalla presenza dell’acqua nel “pavimento”) e i percorsi (in modi diversi afferenti a sentieri di costa nella cava, di attraversamento mediante pontili, di stepping stones, ovvero di percorsi dove sono le rocce immerse ma affioranti nell’acqua (o nell’erba) a segnare i passi del visitatore. Questa modalità del disegno del parco concepito a “stanze” che contengono collezioni di sculture propone diversi vantaggi: 1.- in primo luogo aggiunge un motivo di interesse specifico dedicato alla produzione artistica, offrendo un prezioso tematismo ai contenuti funzionali del parco; 2.- in secondo luogo permette di offrire al visitatore più itinerari guidati per una migliore interpretazione e la lettura delle diverse opere; sarà naturalmente necessario studiare in modo corretto gli accostamenti fra autori, stili, dimensioni, ecc., proprio come si fa in una galleria di un museo; 3.- infine individua e dimostra senza mezzi termini il travertino come roccia e/o materia creativa, predisponendone gli ulteriori sviluppi di tipo culturale e commerciale.
1 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    IL PIANO COMUNALE DI RIQUALIFICAZIONE URBANA E IL PAESAGGIO DI RAPOLANO TERME Non sarà mai citata abbastanza l’affermazione di Jean-Baptiste Lamarck che ricordava 2 secoli or sono come «il miglior modo per conoscere un oggetto nei suoi dettagli è quello di cominciare a considerarlo nel suo insieme». Nel nostro caso le terme, il lago di cava, il passaggio pedonale sotto la Siena-Bettolle e le piscine comunali fanno sì che si debba prendere in considerazione da un lato l’area complessiva che...

    Project details
    • Year 2011
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture
    Archilovers On Instagram
    Lovers 1 users