Banca di Pistoia | Lotti Architetti Associati

Ristrutturazione dell’immobile di piazza Treviso Pistoia / Italy / 2008

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Il contesto L’edificio oggetto dell’intervento di ristrutturazione si trova in piazza Treviso a Pistoia, nell’angolo sud – est della stessa, nel resede compreso tra le mura medicee e la via Attilio Frosini. La piazza, che si presenta oggi come un articolato nodo di traffico veicolare che ivi confluisce da ben cinque diversi assi viari, è spesso meglio conosciuta ai pistoiesi come “Largo Barriera”. Il nome si lega infatti all’apertura della Porta Barriera (1 gennaio 1967), la nuova porta nella terza cerchia muraria della città, aperta in occasione della costruzione della stazione ferroviaria per risolvere l’esigenza di dotare la stessa di un collegamento più diretto, decoroso e funzionale con il centro cittadino; costituita da due casette disposte simmetricamente ai lati di una cancellata in ferro, tale porta aveva, come del resto tutta la cinta muraria, perso da lungo tempo la funzione di difesa militare della città ed aveva la sola funzione di passaggio obbligato per l’ingresso delle merci in città, consentendo un agevole controllo e imposizione di dazi doganali. L’abolizione della cinta daziaria (1 luglio 1909) rende inutili le porte cittadine che, al pari delle stesse mura, diventano agli occhi degli amministratori e dell’opinione pubblica inutili e dannose allo sviluppo urbanistico della città; nell’arco di meno di vent’anni l’area della Barriera, al pari delle altre porte cittadine e di alcuni tratti di mura, diviene una spazio libero, a seguito dell’abbattimento di ogni sua struttura. L’immobile L’edificio, si presenta elevato su tre piani e soffitta, con pianta quasi quadrata (circa 16 x 17,50 metri) e simmetrica sul suo asse longitudinale, con vano scale al centro - illuminato da lucernario collocato in copertura - stretto tra due muri portanti sviluppati a tutta altezza. Da alcuni frammentari disegni di progetto, che siamo fortunosamente riusciti a rintracciare, a lavori di ristrutturazione già avviati, presso un antiquario pistoiese, e con l'aiuto di una indagine d'archivio, risulta costruito alla fine dell’ottocento (sul manoscritto appare la data del 1883), per conto del proprietario Guazzini, dall’ingegnere Filippo Volpini, socio del Collegio degli architetti ed ingegneri di Firenze dal 1877 al 1899, con incarichi professionali a Pistoia in quegli stessi anni. Nella pianta di progetto è anche evidenziata una particolarità dell’immobile che ha causato non poche complicazioni nella ristrutturazione dello stesso, ovvero la presenza di un tratto di antica fognatura (Fosso di Roccone è denominata sul manoscritto), di notevole sezione ed altezza, che, partendo dal vicino roccone delle mura, attraversa diagonalmente l’edificio fino a congiungersi con la fognatura di via Frosini; il tratto fa parte delle gore della città. L’edificio non ha caratteristiche architettoniche particolari salvo un sobrio equilibrio formale dato dai rapporti tra i pieni ed i vuoti e dal rapporto tra il piano terra, definito da cornice marcapiano e lesene angolari in bozze di pietra, e i due piani superiori, intonacati, scanditi da finestre riquadrate in pietra o in intonaco. Nel corso degli anni e prima dell’intervento di ristrutturazione non ha subito particolari modifiche rispetto a quanto indicato nel sopracitato progetto, ma è andato soggetto ad un progressivo decadimento non tanto strutturale quanto di manutenzione, dovuto ad un uso spesso improprio dei locali, in particolare di quelli posti al piano terra, ed al suo abbandono, per i piani superiori, durato qualche anno. L’intervento di recupero La trasformazione dell’edificio in sede bancaria ha reso necessari interventi di consolidamento strutturale, di adeguamento impiantistico e funzionale, nonché di recupero e di valorizzazione degli elementi architettonici di pregio esistenti, quali i prospetti e la scala interna. L’inserimento dell’ascensore – particolarmente impegnativo dal punto di vista operativo per la presenza della citata fognatura sottostante - ha permesso, oltre all’adeguamento dell’immobile alle normative vigenti, una migliore fruizione dei tre piani su cui si sviluppa la nuova sede della banca. Il recupero ha avuto inizio con il consolidamento della struttura portante, dall’interrato alla struttura lignea del tetto, con la traslazione del solaio di calpestio delle soffitte ad una nuova quota ed il consolidamento di tutti gli altri solai tramite getti integrativi in calcestruzzo armato; il risanamento dell’interrato ha inoltre consentito di collocarvi la cabina Enel, che non va così ad ingombrare il resede esterno. Le soffitte, rese più ampie e transitabili, sono ora occupate dalle macchine dall’impianto termico e di trattamento aria, che sfruttano anche lo spazio del terrazzo a tasca ricavato sul lato sud della copertura. Dal punto di vista puramente architettonico l’intervento si è basato sulla volontà di attribuire maggiore rappresentatività e visibilità all’immobile, nel rispetto e conservazione delle sue caratteristiche storiche. Esternamente si è quindi provveduto al restauro degli elementi esistenti in pietra ed intonaco, modificando il prospetto solo con l’inserimento dell’insegna nel sotto gronda e puntando tutto sul nuovo colore grigio/verde pietra d’insieme - che sostituisce l’anonimo giallo precedente - e sull'illuminazione esterna, sia della facciata principale sia delle finestre prospicienti piazza Treviso e via Frosini; quest'ultimo tipo di illuminazione cambia ciclicamente colore assumendo tutti i colori dell'iride. Gli infissi esterni, in un primo tempo previsti in totale sostituzioni con nuovi, sono stati invece restaurati ed adeguati, in un’ottica di maggior rispetto e conservazione delle caratteristiche originarie dell’immobile. L’interno, se si esclude l’inserimento dell’ascensore, che con i ballatoi di sbarco a vista ha permesso di dare maggior respiro al vano scala, originariamente assai angusto, ha conservato l’impianto originario, con l’adeguamento dei servizi igienici e la realizzazione di tramezzature, parte delle quali eseguite in vetro. Il resede esterno infine è stato ripulito e reso utilizzabile, con una pavimentazione in cemento architettonico e cotto a disegno adeguata al contesto storico d’insieme, e con l’inserimento di una particolare illuminazione, volta anche a valorizzare il tratto di mura urbane adiacente.
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    Project details
    • Year 2008
    • Work started in 2005
    • Work finished in 2008
    • Client Banca di Pistoia
    • Status Completed works
    • Type Office Buildings / Business Centers / Corporate Headquarters / Offices/studios / Interior Design / Custom Furniture / Lighting Design / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Restoration of façades / Structural Consolidation
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