Concorso Nazionale di progettazione della chiesa sussidiaria di TREBBIA

L’edificio di culto è stato pensato come una “pausa urbana”, un edificio di rottura dal contesto anonimo che lo circonda, cercando di riqualificarlo fungendo da fulcro organizzatore degli spazi esterni e proponendosi come “segno inequivocabile”, distintivo dal resto dell’ urbanizzazione, per la sua spiccata altezza e la sua forma “tradizionale” facilmente riconoscibile. La forma planimetrica è stata generata dalla posizione dell’altare orientata verso est, fulcro dell’azione eucaristica, genesi dell’intero involucro edilizio, posta alla base della croce evidenziata in pianta, ma anche in alzato dalla presenza e dall’intersezione di due grandi setti murari che scandiscono gli spazi, i luoghi e la ritualità liturgica. La chiesa non è concepita in maniera statica, ma come un centro da cui si muovono relazioni e percorsi.