PBAR

@GDA Mestre / Italy / 2005

1
1 Love 1,206 Visits Published
Questi obbiettivi si possono così raggiungere:

• Ricostruire il rapporto tra Mestre e la laguna, distruggendo la barriera di piazza Barche che spezza psicologicamente la città in due per renderla cerniera di integrazione e fruizione;

• Valorizzare via Poerio con il suo edificato di qualità e la riviera XX settembre, anche facendo riemergere tratti del rio delle Muneghe;

• Riorganizzare gli spazi aperti nei pressi del Coin (piazza Cialdini) e definirli formalmente sia nel perimetro (nuove edificazioni e spazi verdi) che a terra (servizi di mobilità);

• Creare un sistema di relazioni fra la spina centrale (Poerio – Barche) e l’edificato a Sud e Nord di essa. Particolare importanza viene data allo spazio tra il canale Osellino e il Salso mediante un sistema composito: canale di collegamento, percorso ciclo pedonale, verde spontaneo;

• Definire gli spazi per le destinazioni specifiche e valorizzare l’edificato storico;

• Riorganizzare la cosiddetta “area 8” mediante ricomposizione dei volumi presenti attraverso demolizioni mirate e nuove edificazioni.

Le scelte

Piazza Barche

Il rapporto fra la città di terraferma e la città lagunare è stato il nodo più dibattuto.

La soluzione prescelta articola gli spazi e li definisce secondo una serie di gradualità:

• Nel tratto tra l’ex Coin e l’arrivo di Corso del Popolo si inscena “la Piazza” intesa in senso tradizionale. Per raggiungere questo obbiettivo si rende necessaria l’analisi e ridefinizione secondo questo concetto di tutti i suoi limiti con un senso intenzionale e propositivo.

- Si propone perciò la demolizione di una buona parte degli edifici storici attestati sul lato sud di piazza Barche (che consideriamo privi di valore storico ed inadeguati in termini di scala a definire una relazione positiva con lo spazio della piazza e con l’edificio che fronteggia dal lato opposto) e la costruzione di un nuovo edificio.

- Vengono sostituiti da un contenitore “A” (residenza e/o uffici) simile in termini volumetrici a quelli affacciati su Corso del Popolo e sul lato nord della piazza, con un’impronta a terra molto ridotta così da permettere una continuità del percorso pedonale coperto / portico già enunciata dall’edificio esistente all’angolo di Corso del Popolo,

- Così facendo si ottiene anche una forte permeabilità in relazione al grande vuoto che si estende sino a via Mestrina e che si intende relazionare con lo spazio della piazza.

- La fattibilità economica dell’intervento viene assicurata dall’intervento privato attraverso l’incentivante meccanismo del premio di cubatura innescato dalla soluzione prescelta.

• Sul lato opposto al Coin la piazza è delimitata da una struttura complessa formata da:

• una grande soletta sospesa (la grande vela), collegata a Corso del Popolo ed a via Forte Marghera attraverso rampe carrabili che ospitano all’ estradosso un’area di parcheggio e un asse viario per il collegamento in senso nord-sud; sotto di essa c’è un ampio spazio coperto destinato anche al mercato fisso (circa 3000m2);

• un edificio lamellare in cui l’altezza prevale sull’edilizia esistente, creando con la sua presenza un nuovo equilibrio volumetrico e formale. Si tratta di un edificio scultura, un edificio simbolo, che racchiude lo spazio e lo definisce spazialmente. Rappresenta anche il segno conclusivo per chi percorre Corso del Popolo andando verso il centro;

• Tutto ciò allo scopo di ottenere sia la continuità visuale che di attraversamento ciclo pedonale tra il sistema di Piazza Barche ed il secondo sistema che si innesta a partire da questo importante nodo.

• I pedoni si muovono da questa piazza che si abbassa lentamente fino ad entrare sotto la grande vela, circolano per il mercato e proseguono nel secondo sistema.

• Il mercato viene proposto mediante un’organizzazione per minimoduli autonomi dalla grande vela di copertura e possono venir chiusi a fine mercato, cosicchè lo spazio venga fruito e liberamente attraversato anche a mercato chiuso.

• Si prevede anche di dare maggiore flessibilità di utilizzo a questo grande spazio coperto facendo sì che le tre file centrali di bancarelle (i minimoduli) scorrano su binari per addossarsi alle due file laterali fisse così liberando lo spazio centrale.

• La relazione altimetrica tra i vari frammenti di pavimento (piazza, mercato, copertura del mercato, copertura delle bancarelle) e la leggera inclinazione definita per la copertura fanno sì che si crei (tra l’intradosso della copertura del mercato e la copertura delle bancarelle) una fascia libera alta due metri che definisce dalla piazza una grande finestra sul sistema umido naturale che si innesta sull’edificio del mercato e va in direzione della laguna.

Si noti che l’edificio progettato può far parte di un project financing per cui non solo esso è a costo zero ma , attraverso la cessione a privati del diritto a costruire, contribuirà a finanziare parte dell’intervento di questo concorso.

Tra l’edificio scultura ed il canal Salso la scena cambia. Contrariamente a quanto indicato dal bando che, proponendo questo frammento del canal Salso come localizzazione del mercato bisettimanale, lasciava intendere un’intenzione di pavimentare tutta quest’area, trasformandola in questo modo in un’espansione poco caratterizzata della Piazza Barche, abbiamo pensato a questo sistema che definiamo sistema umido naturale come ad un ibrido di parco ed acqua.

La laguna che muore nella futura darsena del Parco di Altobello si fonde con esso e stende fino al cuore della città questo braccio che oltre a ricucire i tre sistemi ( parco, città, laguna) consente, proprio per la sua grande prossimità alla Piazza, il contatto non intenzionale con questi due mondi che altrimenti rimarrebbero necessariamente segregati alla periferia.

Si pensa a questo spazio come a un grande parco, ribassato in relazione alle vie, caratterizzato per la sua sezione trasversale convergente verso una linea di valle molto prossima alla quota zero, dalla presenza “occulta “ dell’acqua., e quindi da una vegetazione ( perlomeno nella sua fascia centrale) tipica dei sistemi umidi.

Sui bordi la vegetazione si dilata lasciando apparire fasce di prato e si ricongiunge naturalmente con un sterro verde alla quota di strada dal lato di via Pepe mentre dal lato di via Forte Marghera sbatte contro un muro di contenimento che si eleva 1,5m sopra la via costituendo anche una barriera acustica di protezione.

Questo grande canale verde è attraversato nel suo senso longitudinale da percorsi ciclo pedonali associati a zone di sosta che, ispirandoci alle tipiche costruzioni sull’acqua già esistenti anche sull’attuale darsena del Canal Salso, immaginiamo come strutture di passerelle di legno tipo palafitte sollevate dal terreno.

La differenza di quota tra le passerelle e il parco ( tra 50 e 90 cm) permette a questo sistema di percorsi di convivere con i ritmi naturali dell’acqua.

Questa opzione di non disegnare un tracciato per l’acqua ma di ammettere che si possa convivere con i disegni che questa può configurare con i suoi cicli naturali conferisce al nuovo paesaggio la potenza dell’autenticità.

La rete longitudinale di passerelle che percorrono il sistema umido naturale si incrocia con uno trasversale, matericamente diverso, costituito da moli massicci aggettanti dalle vie che lo delimitano e che ricuciono questo sistema alla città proporzionando una permeabilità capillare di attraversamento anche in questa direzione che attualmente non esiste.

Il rapporto percettivo fra la Nuova Piazza ed il nucleo storico attorno a piazza Ferretto

L’ex Coin, oggi centro commerciale “La Corte”, fa da barriera percettiva tra la Nuova Piazza ed il nucleo storico di Mestre. Noi riteniamo importante ricostruire un percorso visuale dal centro mestrino al canale ed a questo fine proponiamo che una porzione del piano terra dell’ex Coin (si vedano le tavole grafiche) venga reso passante mediante un sistema porticato.

Un’operazione del genere dovrà esser condotta in accordo con la proprietà alla quale può essere offerta una porzione del nuovo immobile “B” previsto in sostituzione dei ruderi che lo fronteggiano.

Il canal Salso e la Darsena

Nell’esame del progetto preliminare abbiamo proposto di trasferire in fascia “B” la zona di attracco dei vaporetti dalla laguna. L’analisi dei costi conferma la possibilità di restare all’interno del budget e ciò è possibile attraverso la cessione di diritti edificatori ai privati. Di ciò si parlerà nel successivo cap. 4°.

Il trasferimento in fascia “B” rientra peraltro nell’animus del programma di concorso e da noi fortemente condiviso: ricucire Mestre e Venezia, ricreare lo spirito unico della città. Questa è una priorità anche sul piano dei tempi.

Il progetto è così configurato:

• Dalla testata del canal Salso al ponte di Via Ancona siamo all’ultimo salto di scala: entriamo in laguna. Il nostro progetto riconfigura il canale con la rimodellazione degli argini e la creazione della darsena di attracco e manovra per il servizio pubblico lagunare.

• Il progetto prevede un ampio pontile ellittico che funge da boa di manovra ma dotato di mobilità per avvicinarlo alla banchina. Si crea così uno spazio spettacolo con il pontile che fa da palcoscenico e la banchina, attrezzata a gradonata per gli spettatori.

• E’ anche previsto un bacino di ormeggio per piccoli natanti.

Il mercato bisettimanale

Il grande vuoto che c’è tra la Nuova Piazza e via Mestrina appare ai progettisti insieme allo spazio stesso della piazza come la destinazione naturale del mercato bisettimanale anche per la contiguità al mercato fisso. Esso è concluso a Nord dal nuovo edificio “A” permeabile e passante, a Sud si affaccia sulla via Mestrina con un edificio “C” costituito dal solo primo piano e dai suoi appoggi a terra (une très petite arche); il mercato si sviluppa altresì lungo una serie di vie secondo quanto descritto negli schemi di rappresentazione.

Nei restanti cinque giorni della settimana lo spazio sarà utilizzato per il gioco di basket e volley mentre l’edificio “C” che lo conclude a Sud sarà utilizzato al primo piano per attività varie di benessere e carattere sportivo (palestre, centri fitness, etc).

La diversa ubicazione rispetto al programma rende necessario trasferire quest’area nell’ambito della fase “B”.

La mobilità di terraferma

Sono le tavole di progetto a dar conto delle scelte operate; qui viene posta l’attenzione su alcune questioni specifiche:

• Terminal tranviario per Favaro e Marghera, interscambio con i bus, stazione taxi. L’ubicazione scelta comprende quella parte di piazza Cialdini prossima all’edificio “B”; quest’ultimo ospiterà al piano terra i servizi di biglietteria, bar, attesa, toilette. Vengono mantenute le direttrici di traffico previste in programma;

• Mobilità ciclo pedonale. Il sistema confluisce nel nodo del mercato dal quale si diramano i vari percorsi individuati nelle tavole di progetto. Si prevede la pedonalizzazione di via Poerio,via Olivi e Riviera XX Settembre, mantenendovi il transito del servizio pubblico e dei taxi. Per conseguenza la mobilità privata est ovest viene incanalata lungo via Tasso – Corso del Popolo. In definitiva si costruisce un percorso integrato pedonale che racchiude la Mestre storica che va dalla Riviera XX Settembre a via Poerio / Olivi, Teatro Vecchio, Galleria Matteotti, piazza Ferretto ed il suo contesto, la Nuova Piazza, il sistema umido naturale fino al canal Salso;

• Mobilità privata. Pochi dettagli su quanto esposto nelle tavole. Il sistema principale lungo via Torino, via Ancona, via Sansovino, viale Vespucci, quartiere Bissaola, Circonvallazione, convive con il tracciato Corso del Popolo, via Forte Marghera lato Nord; da qui si prosegue verso San Giuliano oppure, col percorso Zanotto, San Marco, Colombo, verso via Cà Rossa. Prevediamo anche un parcheggio interrato per residenti sotto l’area verde posta lungo via Costa.

• Il ponte di via Ancona. La necessità di fluidificare il traffico privato rende fortemente opportuna l’eliminazione del sistema semaforico all’angolo di via Forte Marghera, che già oggi è uno dei punti critici della mobilità cittadina; la soluzione sta nella creazione di un incrocio a livelli sfalsati. Ciò potrà peraltro realizzarsi mediante la demolizione e ricostruzione del ponte e realizzando una serie di rampe di raccordo.

Piazza Cialdini e l’edificio “B”

Si è detto che l’edificio “B” ospita al piano terreno i servizi necessari al sistema pubblico della mobilità attestato nei pressi e che parte dei piani in elevazione potrebbero essere oggetto di scambio con la proprietà dell’ex Coin per l’apertura del porticato in questo edificio.

Dal punto di vista formale e compositivo l’edificio ha la sua ragion d’essere sia per definire percettivamente lo spazio fra la Nuova Piazza e piazza Cialdini che per concludere formalmente la quarta fronte dell’edificio ad U compreso fra piazza Barche e piazza Cialdini.

Ne consegue che larga parte di piazza Cialdini può trovare la destinazione più appropriata utilizzandola come polmone verde contiguo agli articolati ed ampi spazi pedonali del centro cittadino. In quest’ambito si colloca la parziale riapertura dei rio Marzenego così come si propone di fare col ramo delle Muneghe su parte di via Poerio e della Riviera XX Settembre.

Rio Marzenego e ramo delle Muneghe

Solo per dire che delle parziali riaperture ne abbiamo parlato nel paragrafo che precede.

Aree “1” e “6”

Il progetto prevede:

• Davanti a villa Erizzo, viene ampliato lo spazio verde esistente e si crea una relazione pedonale che raggiunge via Poerio;

• Sulla Piazza Madonna Pellegrina ed in accordo con gli strumenti di piano, si demolisce l’edificato a ovest per allargare la piazza e si ricostituisce il fronte con carattere formale unitario, creando infine una relazione pedonale fino al sistema umido naturale.

Il nuovo canale tra l’Osellino e il Salso

Si è già detto che rianimare il canal Salso implica un collegamento con l’Osellino e le tavole mostrano l’area interessata (saliente dell’area “5”). Il progetto prevede la sistemazione a verde naturalistico del saliente, la creazione di un percorso ciclo pedonale tra Osellino, via Forte Marghera, sistema umido naturale, ponticello pedonale e termine al nuovo Museo nella Fornace da Re. Il canale sarà a cielo libero e parallelo al tracciato pedonale e verrà infine intubato nei pressi del Tribunale per sboccare nel canal Salso.

Area “8”

Prevede la darsena ad utilizzo polivalente e lo spazio di ormeggio dei piccoli natanti; di ciò si è riferito sopra.

Prevede anche la demolizione dell’edificato sparso e ed il riutilizzo della volumetria risultante in un complesso residenziale e commerciale posto alle spalle degli edifici storici recentemente restaurati.

La vasta area restante, così definita, viene prevista come polmone verde del quartiere.
1 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    Questi obbiettivi si possono così raggiungere: • Ricostruire il rapporto tra Mestre e la laguna, distruggendo la barriera di piazza Barche che spezza psicologicamente la città in due per renderla cerniera di integrazione e fruizione; • Valorizzare via Poerio con il suo edificato di qualità e la riviera XX settembre, anche facendo riemergere tratti del rio delle Muneghe; • Riorganizzare gli spazi aperti nei pressi del Coin (piazza Cialdini) e definirli formalmente sia nel perimetro...

    Project details
    • Year 2005
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture / multi-purpose civic centres / Markets
    Archilovers On Instagram
    Lovers 1 users