The Lightbox | Marks Barfield Architects

The Lightbox, the first museum and gallery in Woking, is a new kind of community cultural centre. The brief was to design an open and inviting space that would reflect the cultural diversity of the town and live up to Woking’s reputation as the UK’s greenest borough. It originated from the community in 1993 and had to be capable of displaying both international exhibitions and local artist’s work alike, as well as telling the story of Woking’s history. The building concept is of a jewellery box containing all kinds of precious cultural treasures. The aim was to create a gentle landmark and reflect the culture diversity of the town. Overlapping snakeskin anodised aluminium panels, in 5 shades of gold and silver, spiral up around the building. The cladding pattern, inspired by the lateral line found on fish which help them balance in water, and Byzantine gold mosaics, is designed to enrich the simple rectilinear form of the building. Cedar cladding, reflecting the softer, more pastoral and natural environment is used on the canal side elevations. The building is linked to Woking's energy-saving combined heat and power system. The entire building is naturally ventilated - drawing air in from the canal side of the building - except the galleries. Roof lights provide daylight as well as forming the extract ventilation air path to the loggia and generating energy with PVs. The building is highly insulated and naturally ventilated in all but the main galleries. Dichroic glass strips ,create spectacular rainbow reflections from the sun in the ground floor reception and combine with the lighting artwork by Peter Freeman, to create a light touch of sparkle. [IT] Il progetto messo a punto dallo studio Marks Barfield, vincitore nel 2002 del concorso di progettazione, costituisce la risposta alla sfida di creare il massimo spazio interno possibile per un edificio destinato a sorgere in una piccola porzione di terra dalla geometria triangolare che risulta schiacciata tra il canale di Basingstoke e l’autostrada a cinque corsie che separa il sito dal centro di Woking. “Uno degli obiettivi principali del progetto – spiega Julia Barfield, direttore amministrativo dello studio Marks Barfield – è consistito nell’avvicinare l’edificio al canale proteggendolo dall’autostrada e mettendolo in relazione con la città. Il progetto intende creare un nuovo landmark urbano dando voce alle diverse espressioni culturali della città, un portagioielli contenente tesori culturali di ogni tipo. Abbiamo inoltre cercato di realizzare un edificio efficiente dal punto di vista energetico che comportasse per Woking la reputazione della più verde amministrazione britannica”. L’atrio, completamente illuminato grazie all’utilizzo di lucernari, costituisce l’asse principale di circolazione dell’edificio nonché il nucleo di distribuzione dei diversi spazi espositivi. I moduli fotovoltaici integrati con i lucernari consentono l’illuminazione naturale degli spazi all’interno e al tempo stesso la produzione di energia elettrica. Al pian terreno la copertura dell’atrio è realizzata con vetro dicroico striato che, con la luce del sole, crea il suggestivo gioco di luci prodotto dall’arcobaleno. Il rivestimento della facciata esterna, il cui effetto è paragonabile alla pelle di un serpente, è stata realizzata con pannelli in alluminio anodizzato, in 5 diverse sfumature dell’oro e dell’argento, disposti attorno all’edificio in modo da formare un graduale disegno a spirale.