SALA POLIFUNZIONALE | Damiano Nicola GUIDA FALCO

SALA POLIFUNZIONALE Via A. Cervi. - Guardiagrele CH Il progetto in questione rientra in un più ambizioso programma di interventi pubblici riguardanti la riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale del centro storico, che l’Amministrazione Comunale di Guardiagrele ha commissionato in relazione ai finanziamenti regionali ottenuti per l’Edilizia Residenziale Pubblica (E.R.P.). La Sala Polifunzionale recupera e riqualifica un luogo urbano fortemente degradato attraverso un’operazione sostanzialmente di sostituzione non solo edilizia, ma anche funzionale: il mattatoio comunale,ormai in disuso, lascia il posto ad un edificio multifunzione. L’operazione si propone quale alternativa alla solita abusata spalmata di verde, panacea di tutte le riqualificazioni di spazi pubblici. Ma la trasformazione e la riqualificazione si concretizzano soprattutto da un punto di vista formale: alla evanescenza della nuova funzione si contrappone una immagine concreta dal profilo deciso. Lo spazio disponibile si presenta fortemente complesso e vincolato da condizioni urbane morfologiche-dimensionali, quasi al limite della fattibilità. Il nuovo edificio si sviluppa, in modo anomalo rispetto al contorno urbano e si estende su tutta l’area di risulta del mattatoio, non solo sulla demolizione del manufatto. Tale estensione condiziona le scelte formali e volumetriche: la possibilità di sfruttare al massimo lo spazio disponibile, definito dal margine stradale fortemente marcante, determina un corpo avente, nella sua giacitura, la forma affusolata di un naviglio che si distacca, non solo strutturalmente, dal vecchio edificio (Palazzo Di Sciascio). L’occupazione di tutto il lotto, da un punto di vista delle connessioni, risolve anche il forte dislivello tra la strada a monte e quella a valle, recuperando un percorso pedonale di attraversamento trasversale immediato e introducendo la innovativa circuitazione attorno all’edificio senza soluzione di continuità. Tale ultimo percorso funge, ma solo nel progetto, anche da rampa per disabili. Si accede al manufatto in prossimità del vecchio Palazzo Di Sciascio, ad est, e si attraversa una stretta ed allungata hall che percorre tutto il corpo trasversalmente fino ad uscire all’esterno e terminare con una sorta di “trampolino” sul paesaggio appenninico abruzzese. E’ un percorso liberatorio, un attraversamento logico-razionale per ricongiungersi al paesaggio montano circostante, rievocando immagini care al vicino mare Adriatico. I servizi sono impacchettati a nord, mentre la grande sala a sud, invade tutto lo spazio disponibile, garantendo circa 186 posti a sedere. Il collegamento con il Palazzo Di Sciascio si concretizza attraverso i leggeri camminamenti in ferro che esternamente si articolano e connettono i vari livelli del manufatto. Due “quinte murarie” costeggiano all’esterno il corpo principale della modesta sala, a sostegno dei camminamenti in ferro e con funzione, al contempo, di barriere protettive per l’eventuale evacuazione immediata della sala stessa, al fine di evitare possibili incidenti con il traffico automobilistico. Al livello seminterrato trova posto l’archivio comunale, che ricalca nelle sue forme e dimensioni la sala polifunzionale. Una rampa di scale conduce al livello superiore dove trova ubicazione una unità abitativa, adattabile anche ad ufficio, opportunamente arretrata dal fronte. Il rivestimento previsto dal progetto per l’intero edificio era in mattoni cotti faccia a vista e in travertino bianco “romano” per le cordolature esterne. Ma nella realizzazione tali materiali sono stati sostituiti da intonaco tinteggiato con un intenso rosso amaranto. Damiano Nicola Guida Falco Architetto