Waterfront Reggio calabria | riccardo wallach

Concorso di progettazione per la realizzazione del completamento - 2° PREMIO Reggio Calabria / Italy / 2007

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I DUE EDIFICI: LA MIMESI DELLA NATURA COME METAFORA VISIVA E STRUTTURALE I due edifici il Museo del Mediterraneo ed il centro Polifunzionale hanno la medesima origine nell’immagine del Ficus magnolioide che caratterizza con la sua presenza l’intera figura della città reggina ed il suo percorso marittimo. Un albero plastico architettonico che si adatta con dolcezza al sito e si struttura sempre secondo forme accoglienti. Un albero memore di illustri precedenti (come quello sbozzato del Bramante nel chiostro di Sant’Ambrogio a Milano) che configurando una sorta di architettura post-organica è così servito come metafora visiva e strutturale per la modellazione dei due edifici. Tagliato lungo la sua parte centrale -e pertanto diviso in due settori la chioma ela radice -ha generato l’evoluzione dei rispettivi progetti. LA MANO-RADICE: IL CENTRO POLIFUNZIONALE Il Centro Polifunzionale è organizzato volumetricamente come una grande mano-radice che contrappone la sua orizzontalità alla verticalità della nota e vicina Pentedattilo. Una radice che attraverso una piastra giardino-pensile estende la parte arborea della Villa Comunale fino a scavalcare l’intero sistema dei binari. Le dita irrigidite sono servite alla collocazione delle diverse attività funzionali; in esse si trovano i ristoranti le sale per conferenze la grande sala di proiezione la palestra i negozi e tutte le altre funzioni previste dal DPP. Posto nell’area indicata dal bando (sul fronte mare in corrispondenza della Villa) con la sua organizzazione tenta di assolvere a due ulteriori funzioni di connessione: -collegamento fra la continuità del Corso Garibaldi e il waterfront; -collegamento fra la passeggiata sulla spiaggia e il mare (l’edificio peraltro alla quota della passeggiata è fisicamente e visivamente permeabile). Il centro polifunzionale inoltre costituisce un riferimento per le attività che si svolgevano nel vecchio Circolo Velico consentendo con i suoi moli protesi sul mare lo svolgimento delle attività sportive e di diporto e suggerendo con un sistema multidirezionale che si insinua in acqua l’idea di abbracciare con la sua mano palmata l’intero bacino mediterraneo. Un grande anello circolare (il palmo della mano) concepito in sezione come un’anfora antica diviene elemento di distribuzione per i vari locali; al suo interno ospita la reception (livello superiore) e gli uffici per le informazoni turistiche (livello inferiore). LA CHIOMA-LANTERNA: IL MUSEO DEL MEDITERRANEO Il Museo del Mediterraneo corrispondente alla chioma del Ficus magnolioide si erge totemico nella parte terminale della fascia costiera culminante con la Banchina di Ponente. La scelta di questo sito come già detto consente di estendere la linea della spiaggia oltre i confini dell’attuale Lido Comunale configurando una continuità finora inesistente. Il Museo del Mediterraneo si presenta con i suoi boccaporti pluridirezionati (rami potati) per traguardare punti focali dello Stretto: la lanterna del Montorsoli nella parte falcata di Messina l’Etna Antennamare Capo Peloro. Il piano interrato dell’edificio ospita i laboratori i locali di deposito e di scarico merci. A questa quota l’edificio è circondato da spicchi d’acqua che rievocano la sistemazione della Cittadella di Messina e stabiliscono un limite ideale con l’intorno. A quota zero si accede all’acquario concepito soprattutto per ospitare le specie abissali presenti nello Stretto e catalogate nel-l’Istituto Talassografico di Messina. Una grande vasca si estende verso l’esterno; ospita un delfinario fruibile anche da gradinate all’aperto. Sempre dalla quota zero è possibile accedere a un braccio-radice allungato e immerso in parte nell’acqua da cui è possibile osservare lo scenario subacqueo. I moli che cingono l’edificio secondo uno schema radiale fungono da approdo per le imbarcazioni. All’interno l’edificio appare come un grande tronco cavo di forma conica piegato in sommità in modo da consentire di giorno la captazione della luce naturale e di notte il direzionamento dei fasci di luce artificiale. La forma cava oltre a garantire la percezione completa dell’edificio in qualunque ambiente ci si trovi favorisce gli affacci sullo spazio centrale. Nel grande vuoto interno inoltre potranno essere sospesi scheletri di grandi specie ittiche (orche balenottere ecc.) sottolineando ulteriormente la valenza scenografica del museo naturalistico. Al terzo livello sono ubicate le sale del Museo (sala della Tellurgia della Fata Morgana degli Abissi delle Mappe e Rotte mediterranee ecc.). Il terzo livello è inoltre raggiungibile dalla attuale Stazione Marittima attraverso un sistema di passerelle leggere e sospese che scavalcano la linea ferrata e il muraglione della Banchina di Ponente. Al quarto piano si prevede la Biblioteca con volumi specializzati sul Mediterraneo; al quinto piano l’archivio-deposito libri. Al sesto piano gli uffici amministrativi (con ampie vetrate direzionate sullo Stretto) mentre la parte culminante dell’edificio ospiterà il ristorante e gli spazi didattici. Un ponte sospeso favorirà la circolazione interna costituendo inoltre un punto di osservazione privilegiato per l’edificio nel suo insieme. La scala esterna unico elemento verticale dell’edificio (eccetto il sistema degli ascensori) permette di raggiungere il ristorante direttamente dal piazzale antistante e di portarsi rapidamente sulla sommità dell’edificio da cui è possibile osservare il panorama dello Stretto e la città. Il sistema di pannelli che riveste l’edificio costituito da lame basculanti e parzialmente orientabili consente di ottenere repentine variazioni cromatiche soprattutto nelle ore notturne quando il Museo apparirà come una sorta di grande albero-lanterna dai rami tagliati e pluridirezionati.
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    I DUE EDIFICI: LA MIMESI DELLA NATURA COME METAFORA VISIVA E STRUTTURALE I due edifici il Museo del Mediterraneo ed il centro Polifunzionale hanno la medesima origine nell’immagine del Ficus magnolioide che caratterizza con la sua presenza l’intera figura della città reggina ed il suo percorso marittimo. Un albero plastico architettonico che si adatta con dolcezza al sito e si struttura sempre secondo forme accoglienti. Un albero memore di illustri precedenti (come quello sbozzato del...

    Project details
    • Year 2007
    • Client Comune di Reggio Calabria
    • Status Competition works
    • Type Waterfront / Multi-purpose Cultural Centres / Museums
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