Riqualificazione del quartiere di Graz Wetzelsdorf | Maurizio Bradaschia

Project to Redesign the district of Graz Wetzelsdo Graz / Austria / 2001

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Il progetto per l’area di Graz Wetzelsdorf, in Austria, affronta il tema della riqualificazione della città diffusa. Una città che tende a diffondersi nei dintorni dell’urbanismo più velocemente del fenomeno che essa stessa designa. Né città né campagna. Il tema affrontato dal progetto è stato quello della ristrutturazione del territorio privilegiando la dimensione paesaggistica, enfatizzando pendenze, viste, il rapporto tra verde e costruito, tra l’alto e il basso, tra l’interno e l’esterno. In una logica orientata a non porre priorità prestabilite, coinvolgendo a pari titolo le dimensioni paesaggistica, sociale e quella funzionale. Si è trattato di intervenire in una situazione urbana che si caratterizza per il suo stato di semi-abbandono e di ristagno (sobborgo, terreni industriali,…). In tale situazione il progetto architettonico e urbano può giocare un ruolo trainante di sviluppo, di cambiamento e di dinamizzazione di condizioni ibride. Può, attraverso la ricerca/esplicitazione di un “differenziale di energia” tra aree urbane, individuare un punto strategico (da cui partire) in uno stato di cose malfunzionanti, ma soprattutto pregnante di opportunità progettuali. Pur trattandosi della soluzione a un’urbanità senza luogo né origini, il progetto, nel confronto con le irregolarità, le dispersioni, la “città diffusa e confusa”, ha trovato la propria ragione per concepire un’ambiente urbano in cui si vive, si abita, si lavora, si pensa, si cammina, si circola, ci si incontra, ci si ama, … un modello di città visto come spazio delle esperienze, plurali e senza modelli assoluti, senza una forma unica, ma inclusiva, aperta, libera, in cambiamento, eterogenea. Il progetto si è esplicitato in forme architettoniche determinate e determinanti di potenzialità dello spazio urbano stesso, in forme di delimitazione degli spazi interni ed esterni che entrano in risonanza con il paesaggio costruito o naturale, in articolazioni dello spazio del mondo, dello spazio comune e dello spazio intimo… ripensando i concetti di distanza, di prossimità, di connessione, così come le nozioni di limite o di passaggio tra il privato e il pubblico, l’intimo e il sociale, gli interessi locali o comunitari e l’interesse generale. Partendo da una reinterpretazione della tipologia in linea, dell’edificio isolato, della piazza, del parco, dello spazio e dell’edificio pubblico, di tutte le tipologie proprie di un assetto urbano efficace, dinamico e interprete del nostro tempo, è stata ricercata l’integrazione delle funzioni residenziale, terziaria, commerciale, ricettiva, produttiva, per le attività culturali, ricreative e per il tempo libero. E’ stata conferita dignità e visibilità allo spazio del lavoro. Attuata l’articolazione dello spazio aperto e l’integrazione con gli spazi interni in un continuum fluido e dinamico. Il progetto proposto si pone come interpretazione della dinamicità e della fluidità del contemporaneo. La ricerca tipologica effettuata e concretizzata nel progetto mira a riflettere sulle condizioni di consolidamento di quest’area, in un’ottica orientata alla economicizzazione dell’estensione della periferia evitando la pauperizzazione dei tessuti inter-urbani. Si tratta di un’idea sintetica da cui scaturisce una strategia globale, in un percorso che innesta una trasformazione impostata sulla permeabilità, sui percorsi, sulla qualità e diversità degli spazi, nel tentativo di ristabilire, attraverso l’architettura e le gerarchie urbane, una nuova centralità in un tessuto ibrido. Il progetto, lavorando sulle relazioni con il tessuto circostante, ne tenta l’aggregazione e la ricomposizione in un’immagine urbana e cerca, nella prefigurazione di uno spazio costruito, di definire gli strumenti, le dimensioni, le distribuzioni e le forme più idonee a trasporre nella contemporaneità, i luoghi del contesto territoriale e l’articolazione del globale con il locale, di come il globale si inserisce nel locale e di come il globale, deve necessariamente tenere conto del locale per potersi radicare. Mobilità, Stanzialità, Distanza, Promiscuità, Frazionamento, Senso, Ricomposizione, Natura, Storia, Continuità urbana, Polarità, Intensità, Densità, Interstizi, Intervalli, Spazi pubblici, Urbanistica, Informazione, Comunicazione, Salute, Scala globale e attenzione locale, Immagine scenografica degli spazi urbani, Natura nella città costruita, Organizzazione, Continuità, Narrazione, Trasformazione, Trasfigurazione, Riflessione, Sintesi le parole chiave di questo progetto. The project for the Graz Wetzelsdorf area faces the problem of redesigning the spread-out city. A city which tends to sprawl out into the suburbs very quickly. Neither city nor countryside. The theme of the project was to restructure the area emphasizing the countryside dimension, the slopes, the views, the relationship between the green areas and the buildings, between the high and the low, between internals and externals. Without imposing pre-established priorities, involving equally the countryside dimension, the social dimension and the functional dimension. The project envisaged intervening in an urban situation characterized by a state of semi-abandonment and stagnation (suburbs, industrial plots,…). In such a situation the architectural and urban project can play a leading role in development, change and making hybrid conditions more dynamic. It can, by means of research and clarification of an “energy differential” between urban areas, identify a strategic point (a starting point) in a malfunctioning situation, but above all full of planning possibilities. Although it is the solution to an urban context without place or origins, the project, faced with irregularities, waste, a “city spread-out and confused”, conceived of an urban environment in which to live, work, think, walk, circulate and meet and fall in love, a model of a city seen as a space of multiple experiences, without absolute models, with not just one shape but inclusive, open, free, changing and heterogeneous. The project envisaged architectural forms determining the potential of the urban area itself, delimiting the internal and external spaces which become attuned to both the natural and the built up environments, linking public and private spaces…. Redefining the concepts of distance, proximity, connections, like the ideas of limit or of the passage between private and public, the intimate and the social, local interests or community interests and interests in general. Starting from a re-interpretation of the row house, the isolated building, the square, the park, the space and the public building, all of types of the efficient, dynamic urban lay-out which interprets our time, the project sought to integrate the different functions: residential, services, commercial activities, receptive, productive, for cultural activities, recreation and for leisure time. Both dignity and visibility were given to the work area. Open spaces and internal spaces were integrated in a fluid and dynamic continuum. The project proposed interprets the dynamism and fluidity of the contemporary. The purpose of the typological research carried out and realized in the project was to reflect on the consolidation of the area, with the idea of rendering the extension of the suburbs economically viable, and avoiding the impoverishment of the inter-city fabric. It is a synthetic idea giving rise to a global strategy, which sets off a transformation based on permeability, on the quality and diversity of the spaces, in an attempt, by means of architecture and the town hierarchies, to reestablish a new centrality in a hybrid fabric. The project, working on the relationship with the surrounding fabric, tried to join it together and recompose it in an urban image and tried, in prefiguring a built-up space, to define the instruments, the dimensions, the distributions and the shapes most suitable to transpose, to a contemporary context, the places of the territory and the articulation of the global with the local, how the global is inserted into the local and how the global must necessarily take into account the local, if it is to take root. Mobility, Permanence, Distance, Promiscuity, Distribution, Sense, Re-composition, Nature, History, Urban continuity, Polarity, Intensity, Density, Interstices, Intervals, Public Spaces, Town Planning, Information, Communication, Health, Global scale and local attention, Scenographic images of urban spaces, Nature in the built-up city, Organization, Continuity, Narration, Transformation, Transfiguration, Reflection, Synthesis: these are the key words to this project.
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    Il progetto per l’area di Graz Wetzelsdorf, in Austria, affronta il tema della riqualificazione della città diffusa. Una città che tende a diffondersi nei dintorni dell’urbanismo più velocemente del fenomeno che essa stessa designa. Né città né campagna. Il tema affrontato dal progetto è stato quello della ristrutturazione del territorio privilegiando la dimensione paesaggistica, enfatizzando pendenze, viste, il rapporto tra verde e costruito, tra l’alto e il basso, tra l’interno e l’esterno....

    Project details
    • Year 2001
    • Status Competition works
    • Type Neighbourhoods/settlements/residential parcelling
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