Concorso per un polo espositivo della ex-Pescheria | Maurizio Bradaschia

Competition to convert the Fish market Trieste / Italy / 2000

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L’edificio “ex Pescheria”, ubicato lungo le rive di Trieste, fronteggia da un lato la palazzata ottocentesca a mare del Borgo Giuseppino (il borgo neoclassico opera dei maggiori autori della seconda generazione della felice stagione architettonica ottocentesca di Trieste) e dall’altro si apre al mare. Si tratta di un edificio di inizio Novecento, particolarmente importante sia sotto l’aspetto architettonico che costruttivo, quale esempio di architettura eclettica e sperimentazione tecnologica di nuovi materiali, un edificio radicato nella memoria collettiva cittadina. Un’architettura che non consente, per questi motivi, un ripensamento formale e funzionale che ne stravolga i significati intrinseci. Il progetto cerca dunque, da un lato, di enfatizzare e sottolineare le preesistenze, dall’altro di dare risposte esaustive, in termini funzionali e formali, al tema proposto. L’architettura si gioca ed esalta nelle differenze. Sulla re-invenzione, quindi, dell’oggetto. Impostato come struttura “non invasiva” e finalizzato alla “trasparenza”, il progetto fa ampio utilizzo del vetro e rinuncia, ovunque, ad intervenire sull’edificio storico, mantenendone inalterate le geometrie e le caratteristiche costruttive. Nello specifico, viene interamente conservato l’aspetto esterno dell’immobile e viene esaltata la polivalenza dell’ambiente interno, utilizzando, attraverso percorsi, ballatoi e piani espositivi a quote differenziate, l’ampia disponibilità di spazio offerto. L’edificio conserva e in qualche modo accentua l’attuale “trasparenza” prodotta dall’ampio utilizzo del vetro. Proponendo il tema del percorso, l’intervento vuole riprendere il tema della narrazione, e accompagnare il visitatore attraverso lo spazio della vecchia Pescheria, per coglierne i significati intrinseci, anche quelli ancora inesplorati, attraverso la tridimensionalità che il percorso progettato accentua. Il tema del vetro che appare immediatamente in grande evidenza, celebra la sua trasparenza ed “apertura”, la propria capacità riflettente, creando innumerevoli diverse prospettive nello spazio. Uno “spazio multiplo”, consequenziale, composto da successivi piani, da layers trasparenti. Il progetto nasce da una attenta lettura delle giaciture e dalle immanenze che lo spazio contiene, anche in rapporto all’impianto urbano circostante. Alcune direttrici: innanzitutto l’asse inclinato di via Torino con il tessuto ortogonale del Borgo Giuseppino e con la piazza Venezia in particolare, quale spazio pubblico di unione tra l’edificio ex Pescheria e il Museo di Arte Moderna e Contemporanea Pasquale Revoltella; ma anche alcune direttrici/linee di forza presenti all’interno dell’edificio, linee riprese diagrammaticamente dai percorsi principali e dalla struttura e riproposte, con valenza spaziale, quale filo conduttore di lettura e interpretazione dello spazio. The former Fish market, situated along the sea front at Trieste, on one side faces the nineteenth century buildings of the Borgo Giuseppino (the neoclassical area where many of the second generation architects of Trieste’s fortunate nineteenth century architectural season worked) and on the other side the sea. It is a building from the beginning of the twentieth century, particularly important both from an architectural point of view and from a constructional point of view. It is an example of eclectic architecture and technological experimentation using new materials, a building deeply rooted in the memory of the townspeople. An architecture which, for these reasons, does not allow any formal and functional re-thinking which would distort its intrinsic meaning. The project therefore tried, on the one hand, to emphasize and underline the existing characteristics, and on the other to give exhaustive answers, in functional and formal terms, to the proposed theme. Architecture plays on and exalts differences. On the re-invention, therefore, of the object. Built as a “non-invasive” structure and intended to be “transparent”, the project makes wide use of glass and does not alter the historic structure, maintaining unchanged both its geometry and constructional characteristics. In particular the external appearance of the building is completely preserved and the versatility of its interior is enhanced, using, by means of pathways, galleries and exhibition floors on different levels, all the space available. The building preserves and in some ways accentuates the present “transparency” created by the wide use of glass. By proposing the theme of pathways, the project wants to return to the theme of narration, and take the visitor through the area of the old fish market, to appreciate its intrinsic values, even those still unexplored, through the three dimensions which the planned pathway accentuates. The theme of glass, which strikes one immediately, celebrates its transparency and “openness”, its real reflecting capacity, creating numerous different perspectives in space. A “multiple space”, consequential, made up of different floors, transparent layers. The idea for the project came after a careful study of the remaining, pre-existing features that the space contains, even in relation to the surrounding urban system. Some directrixes: first of all the sloping axis of via Torino, with the right angled fabric of Borgo Giuseppino and particularly piazza Venezia, a public meeting place joining together the ex fish market and the Pasquale Revoltella Museum Of Modern and Contemporary Art; but also some directrixes/lines of strength inside the building, lines taken diagrammatically from the main pathways and from the structure, and re-proposed, with a spatial value, as the leitmotiv for reading and interpreting the space.
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    L’edificio “ex Pescheria”, ubicato lungo le rive di Trieste, fronteggia da un lato la palazzata ottocentesca a mare del Borgo Giuseppino (il borgo neoclassico opera dei maggiori autori della seconda generazione della felice stagione architettonica ottocentesca di Trieste) e dall’altro si apre al mare. Si tratta di un edificio di inizio Novecento, particolarmente importante sia sotto l’aspetto architettonico che costruttivo, quale esempio di architettura eclettica e sperimentazione tecnologica...

    Project details
    • Year 2000
    • Status Unrealised proposals
    • Type Recovery/Restoration of Historic Buildings
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