Sassuolo un contesto in trasformazione - Lo stadio nelle cave

Sassuolo / Italy / 2010

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Il progetto svolto non è stato un mero esercizio progettuale ma ci si è posti l’obiettivo di dare una risposta alle problematiche, alle esigenze sociali, economiche e ambientali non solo della città di Sassuolo ma anche dell'intero distretto ceramico modenese. La città di Sassuolo presenta due grandi problematiche a livello di assetto urbano: in primo luogo la sua ubicazione all’interno del distretto ceramico, che implica la presenza di un vasto e intricato tessuto produttivo, simbolo di una civiltà industriale molto avanzata e consolidata; in secondo luogo la necessità per la società della Sassuolo Calcio di avere una struttura sportiva adeguata a ospitare le partite della propria squadra, la quale attualmente usufruisce delle strutture sportive della città Modena. Il progetto è stato preceduto da un’accurata e vasta indagine sia dell’evoluzione storica sia dello stato di fatto. In primo luogo sul territorio del distretto ceramico, sono stati analizzati gli aspetti ambientali, economici, urbani e sociologici, in modo da ottenere un quadro conoscitivo completo delle aree d’intervento. Per meglio comprendere le dinamiche in atto sul territorio si è reso necessario considerare i cinque territori comunali (comuni di Sassuolo, Fiorano Modenese, Maranello, Formigine, Castellarano e Casalgrande) come un'unica entità, un unico organismo che si sviluppa, genera flussi e modella il territorio. Nonostante la relativa vicinanza con i capoluoghi di provincia (Modena e Reggio-Emilia), Sassuolo rimane fuori dalle maggiori arterie di traffico: l'autostrada A1 Milano-Napoli e la rete ferroviaria corrono più a nord lungo l'antico asse della via Emilia. Pertanto la rete di infrastrutture del distretto rimane quindi al momento inadeguata: le sue principali arterie attualmente presenti rimangono la strada provinciale Modena-Sassuolo che collega il cuore dell'area industriale con la tangenziale di Modena e la strada comunemente chiamata “via Pedemontana” che corre alla base dei primi rilievi collinari collegando il distretto a Reggio nell'Emilia. Pertanto si è ritenuto necessario realizzare un collegamento che unisse le due sponde del fiume in prossimità dell'area di progetto. Tale infrastruttura verrà utilizzata non solo durante i giorni di partita per permettere il deflusso degli spettatori, ma anche durante tutto l'arco della settimana. Geograficamente il distretto è collocato a pochi chilometri di distanza dai rispettivi capoluoghi di provincia, nella lingua di territorio che li separa dalle prime colline appenniniche. Le zone collinari, parzialmente immuni dall'espansione della grande area industriale, rappresentano il limite sud del distretto e sono oggi luoghi di particolare interesse naturalistico. ll fiume Secchia, che fa anche da confine tra le due province, rappresenta attualmente il principale corso fluviale dell'area, e storicamente la più importante via d'acqua di collegamento con i centri maggiori. Tale corso d'acqua assume nel progetto un ruolo di primo piano dal momento che, scorrendo proprio in prossimità dell'area ne caratterizza fortemente il paesaggio. Si è deciso di sviluppare il progetto in maniera lineare, attraversando l’alternanza dei lotti coltivati e l’orografia disordinata delle cave. Si è cercato così di sfruttare la diversità, le variazioni ambientali, per portare equilibrio. La scansione degli assi perpendicolari, viene interrotta quando il percorso rettilineo incontra le cave. E’ quindi il costruito che si adatta al paesaggio e diventa parte di esso. Il fine del progetto è di non sconvolgere il territorio esistente, ma ricucire il rapporto tra il costruito e il paesaggio, andato perso con l’industrializzazione, al fine di portare in questo contesto il concetto di un’architettura organica. L’ipotesi progettuale dunque ha un approccio su larga scala che prevede una riqualificazione del territorio in modo tale da avere zone organizzate in modo più razionale e zone più organiche. Oltre all’asse della città lineare corre, parallela al corso del fiume Secchia, una pista ciclo pedonale che permette di percorrere tutta l’area. Il percorso ciclabile affiancato al fiume accompagna parallelamente l’asse della città lineare, creando una passeggiata nel tentativo di una riqualificazione della zona. All’aeroporto per velivoli ultraleggeri viene data una nuova sistemazione, e viene pensata una viabilità maggiormente organizzata per soddisfare le esigenze di questo polo. La previsione inoltre di un vasto sistema di parcheggi, andrà a servire non solo le attività sportive, ma anche il nuovo parco fluviale, in modo che la città lineare e i suoi vasti spazi verdi siano sempre fruibili ed adatti a qualsiasi esigenza. E’ importante evidenziare come tutti gli edifici del sistema sono dei volumi puri. La semplicità, infatti, favorisce l’integrazione con il contesto naturale e cerca di impedire all’utente le distrazioni di un ambiente artificiale e complesso. Lo scopo di tale progetto non è quindi la mera costruzione di uno stadio, cattedrale nel deserto, ma di una risposta alle esigenze di un distretto che necessita di nuovi spazi ricreativi, commerciali e culturali integrati nel paesaggio naturale. Dal punto di vista architettonico sono state studiate numerose tipologie di stadi dall’antichità fino ai più complessi esempi contemporanei (in particolare per quanto riguarda gli stadi dagli anni ’30 agli anni ’60 sono stati particolarmente approfonditi e analizzati alcuni esempi dell’architetto Pier Luigi Nervi). La ricerca è proseguita con lo studio degli aspetti più tecnici dettati dalla normativa U.E.F.A. in modo da poter avere una base di partenza per una prima idea di architettura. Proprio per questo le scelte progettuali hanno seguito le considerazioni svolte; in particolar modo su come l’edificio si dovesse rapportare con il contesto, su quali funzioni esso dovesse contenere in base al concetto dello stadio “sette giorni su sette”. Si è scelto un modello organico e integrato, affrontando i temi dello “scavo”, della modellazione del terreno, della trasparenza e della polifunzionalità; intanto parallelamente è stata sviluppata una sequenza di prove sulla composizione della sezione dell’edificio e sul suo funzionamento strutturale fino ad affinare un modello caratterizzato da una grande chiarezza e da un’apparente semplicità. Tutto l’iter progettuale è stato caratterizzato da fasi parallele e da continue mutue verifiche; in questo modo si è cercato di coniugare coerentemente tutti gli aspetti, sia normativi, sia compositivi, sia funzionali e sia tecnici per ottenere un organismo potenzialmente e verosimilmente realizzabile.
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    Project details
    • Year 2010
    • Main structure Reinforced concrete
    • Status Research/Thesis
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture / multi-purpose civic centres / Parking facilities / Landscape/territorial planning / Research Centres/Labs / Trade Fair Centres / Conference Centres / Pavilions / Exhibition Design / Shopping Malls / Showrooms/Shops / Sports Centres / Stadiums / Sport halls / Swimming Pools / Fitness Centres / Sports Facilities / Bars/Cafés / Restaurants / Exhibitions /Installations
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