Rose Waterline

Luoghi densi, ricchi di storia, di tradizioni e di significati, risorse e opportunità uniche per le città, i waterfront sono oggi tra i luoghi più creativi nelle strategie di riqualificazione urbana per ridefinire identità urbane e territoriali. La linea di costa della città, come area di frontiera, rappresenta il luogo simbolico e originario dell’ idea di limite della città, linea di confine fra terra ed acqua, luogo nel quale quest’ultima si interroga sulla sua forma e sul suo rapporto con lo spazio di natura. Da aree di usi prevalentemente “settoriale”, funzionali alle attività marittime, commerciali, da diporto o militari, iL waterfront va riconsiderato come elemento strutturale della città, luogo centrale disegnato per accogliere flussi e usi collettivi, spazi pubblici e attrezzature: è possibile trasformare il fronte d’acqua al di là del al significato letterale della parola in una nuova centralità. Un territorio plurale che non si limita a definire la soglia tra terra e acqua ma che si estende con dimensioni e geometrie variabili in ragione delle singole condizioni urbane. Il waterfront non è più un semplice margine, ma luogo molteplice della struttura urbana, attraversata da percorsi e sequenze spaziali, aree dove ripensare nuove centralità e “magneti” urbani. Elementi che non possono fare riferimento unicamente al perimetro costiero, ma devono riguardare la città, le sue storie, le esigenze sociali e le necessità funzionali. Il lungomare di Pantelleria è attualmente un fronte urbano esito di trasformazioni avvenute nel tempo e mai realmente coordinate e progettate. I bombardamenti della seconda guerra, la costruzione di edifici di speculazione, privi di ogni qualità architettonica e urbana, la specializzazione funzionale di alcuni tratti del porto, sono sedimenti che restituiscono attualmente uno spazio frammentato e marginale inadeguato alla bellezza di un’isola unica per le sue caratteristiche naturali, ma anche architettoniche e insediative.