Ostello per la Gioventù | Daniele Ruggeri

Il Progetto è stato fatto per l'Università Mediterranea di Architettura U.E. come esercitazione. Era richiesta la riqualificazione diun'area molto particolare a Reggio Calabria: un'area, delimitata dal complesso del Lido Comunale, dal Lungomare e dal Torrente Annunziata, avente forma di un triangolo equilatero di circa 230,00 mt. di lato e un’estensione di circa 22.000 mq. Il territorio è protetto dalla strada che passa vicino da un filtro di vegetazione: una pineta. Il terreno non è pianeggiante, infatti il suo picco è rappresentato dalla pineta che copre un lato del triangolo, che è ad altezza 11m dal mare, per poi scendere fino al mare a quota 0m nel vertice del triangolo formato dal fiume e dal torrente che sfociano in mare. All'interno del lotto si trova una vecchia linea ferroviaria dismessa, che collega l'area con il porto degli aliscafi non molto distante. Dentro il lotto vi sono anche un'abitazione ed un albergo che per esercitazione possono essere sostituiti dal nuovo progetto di riqualificazione. L'idea progettuale è stata quella di non eliminare la ferrovia dismessa, ma anzi di riutilizzarla, con la realizzazione di una piccola stazione per una navetta ecologica capace di collegare l'Ostello con il Porto, per consentire agli ospiti di arrivare facilmente in luogo e in modo ecologico. Il progetto è stato impostato seguendo lo "schema classico del Podio e del Tempio" ovvero di un edificio che si sviluppa orizzontalmente e si relaziona col terreno circostante (Podio) e di un'atro che si sviluppa verticalmente, sopra il primo (Tempio). Nel podio sono stati inseriti tutti i servizi di collegamento e di relazione col territorio, quindi: la navetta ecologica e la sua stazione, e un garage per i viaggiatori automobilisti (con una capienza elevata in grado di offrire posteggio anche a chi non vuole albergare ma semplicemente ha bisogno di trovare parcheggio in un'area di Reggio molto affollata). Nel tempio sono stati inseriti invece a piano 0 dei servizi quali: ristorante, bar e reception, che danno sulla piazza creata dal podio. E ai piani superiori un auditorum e un cinema con sala conferenze. Si erge anche un secondo tempio, ma staccato dal basamento nel quale a livello 0 vi sono dei negozi che si relazionano con la stazione a formare una piazzetta al livello inferiore, e ai piani superiori ospitano il viaggiatore nelle camere di albergo. Questo edificio è collegato col primo attraverso un ponte che da sulla piazza del basamento. Una parte di questo secondo edificio si è staccata da questo durante il processo progettuale per formare anche un luogo di preghiera isolato dal traffico delle attività dei precedenti. Un cubo più privato, che vuole essere un locale di culto o di riflessione che non fa riferimento ad alcuna religione in particolare, e può essere utilizzato da chiunque ha bisogno di un momento di privacy. L'intero progetto riesce a relazionarsi bene col territorio, non imponendosi ma integrandosi e sfruttando bene le relazioni con esso. Il complesso è circondato dal verde, l'entrata sfrutta il filtro esistente della Pineta, e i margini del progetto sono segnati dal fiume e dal torrente che vanno a sfociare in mare. La posizione del costruito non è casuale ma è stata pensata in relazione al Lido Comunale vicino, e si erge nel territorio in modo da sfruttare la vista sullo stretto.