PALAGHIACCIO - TORINO 2006

TORINO 2006 (concorso internazionale) - FILOSOFIA DI UN PROGETTO PER LE OLIMPIADI Tre i temi da svolgere: lo studio di uno “spazio” da destinare ad un nuovo Palaghiaccio di Hockey per i giochi olimpici invernali; la riqualificazione dell’area dell’ex Stadio Comunale di Torino; la sistemazione del Parco e delle aree circostanti. IL VECCHIO STADIO COMUNALE con le sue dimensioni e la qualità del disegno, l’antica Torre Maratona ed il nuovo Palazzo dell’Hockey costringono a considerare la coesistenza di due stili e due maniere di fare architettura, nel rispetto delle rispettive epoche ed in perfetta armonia per potersi relazionare e potenziarsi reciprocamente senza entrare in conflitto. Il vecchio Stadio con il calcestruzzo della sua struttura, delle gradinate e delle facciate, abbinate alla qualità lapidea della Torre Maratona, devono trovare il contrappunto nei materiali esterni di facciata del Palazzo dell’Hockey, chiaro elemento di un intervento diverso e posteriore. La creazione del “CUBO DI GHIACCIO” in un contesto di più ampio intervento rappresenta, certamente, un'occasione di rinnovo e di riqualificazione di una più vasta area, anche se presenta un aspetto di artificiosità e di forzatura sul territorio che costringe ad interventi non indifferenti di carattere generale ed ad azioni efficaci di connessione con l’intero contesto progettato ed,anche, oltre. L’esistenza di una tale struttura non investe, tuttavia, i soli aspetti di carattere infrastrutturale, bensì, la considerazione più ampia dell’ambiente naturale che la circonda, dell’impatto che sullo stesso ambiente può e certamente provoca e, per converso, di quello che la realtà circostante esistente e/o in evoluzione è in grado di esprimere nei confronti di un tale insediamento.- LA RELAZIONE CON LO STADIO - LA FORMA E LA SUA SIMBOLOGIA L’interrelazione tra lo Stadio ed il Palaghiaccio è, senz’altro, uno dei life-motiv del progetto che ne determina la posizione del Palazzo dell’Hockey e la sua forma ottenuta dalla direzione dell’asse est-ovest dello Stadio e dalla relazione degli stessi con la Torre Maratona. Il Palazzo dell’Hockey è, senza dubbio, l’edificio simbolicamente più importante del progetto per la volumetria e la sua figura centrale nello sviluppo dei giochi olimpici. Da un punto di vista compositivo ed espressivo deve evidenziare il suo contenuto e pertanto per quanto possibile dare l’impressione di un gran “cubo di ghiaccio”. La sua ubicazione nell’isolato non è determinata solo dalla presenza dello Stadio ma anche dalla trama urbana circostante molto consolidata che ne ha determinato l’orientamento. Simbolicamente il Palazzo dell’Hockey è stato concepito come un “cubo di ghiaccio” varato a lato dello Stadio Comunale e spezzato lungo l’asse coincidente con la direzione est-ovest dello Stadio che lo raggiunge provocando uno scivolamento dei due volumi. La relazione fra lo Stadio ed il Palaghiaccio è fondamentale dal punto di vista del disegno architettonico. L’intensità di questa relazione è quella che consente di conseguire un’unitarietà all’intervento quale elemento necessario e determinante in ogni ordinamento di uno spazio disegnato. Questa relazione è basata sull’asse trasversale dello Stadio che, da un punto di vista concettuale, indica l’unico spazio dove può essere situato il Palazzo dell’Hockey, per poterlo integrare all’intero contesto. L'ambiente architettato, pertanto, non può che essere tale da agevolare la leggibilità dello spazio ed, ancora, essere capace di favorire il processo d’identificazione delle diverse emozioni e sensazioni che possono essere provocate da un insieme di luoghi in cui siano presenti attività e funzioni che costringono ad un percorso ipotetico di occasioni, incontri e rapporti tra i vari protagonisti.