Ristorante MY OBLÒ | GIANFRANCO GHILARDI

PREMESSA:

Ricordo quando il committente mi disse che “voleva” aprire un ristorante con specialità di pesce e ambientazioni in stile marittimo, a Livigno.

Pensai che a 1500 metri di altitudine sul livello del mare, vicino alle piste da sci, dove tutti mangiano specialità valtellinesi … fosse quantomeno un azzardo.

Dati i risultati di gradimento, devo ammettere che aveva ragione.

PROGETTO:

La prima fase del progetto è stata dedicata alla ricerca di ispirazioni.

Ci siamo dedicati alla ricerca di suggestioni e, quando qualcosa ci affascinava oppure non ci piaceva, cercavamo di comprenderne i motivi.

Nei locali di ristorazione ci si va per mangiare.

La cosa meno ovvia è che ci si va anche per socializzare (parlare con amici, colleghi, clienti, …) e quando tutti parlano il rumore di fondo aumenta e, di conseguenza, ognuno alza la voce per farsi sentire.

Spesso, al termine del pasto, si va via con il mal di testa e il desiderio di ritrovare un po’ di tranquillità.

Decidemmo che il ristorante doveva essere in grado di generare un’atmosfera rilassante dove riuscire a conversare anche a bassa voce.

Pertanto, l’ambientazione (oltre a soddisfare le ovvie esigenze estetiche del committente) doveva contribuire ad attenuare il riverbero acustico dei rumori di fondo prodotti da voci e attività.

A tale scopo, sono stati inseriti pergolati in legno (ispirati da quelli che si trovano nelle trattorie in riva al mare) con velari di copertura in tessuto, reti da pesca (e altri oggetti legati all’attività dei pescatori) … ed una piccola vasca con zampillo d’acqua, il cui gorgoglio doveva essere udibile in tutta la sala (nonostante la presenza di tante persone).

MATERIALI:

Ferro acidato (il pavimento), Idropittura, Legno, Tessuto, Vetro.

Architetto incaricato: Gianfranco Ghilardi