La Casa Leggera 2009
4° Premio di Architettura Itri / Italy / 2009
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Due sono le caratteristiche che colpiscono della città di Itri: la forte articolazione volumetrica del centro edificato storico ancorato su uno sperone dei monti Aurunci e l’origine del suo nome, iter come “ viaggio, cammino”.
E proprio da questo punto parte il cammino del progetto.
L’idea guida è la fluidità dello spazio, uno spazio che si comprime e si dilata. La soluzione architettonica che ne deriva è legata ad una tipologia flessibile; gli alloggi sono dotati di due sistemi di pannelli mobili che possono ruotare e scorrere tramite dei binari bloccati al soffitto e delle guide inserite nel pavimento. Tutto il meccanismo può essere automatizzato attraverso un sistema elettronico centralizzato per ogni alloggio. L’ambiente così può essere diviso in più spazi, un’abitazione che può trasformarsi da residenza a luogo di lavoro aperto e ricco di varianti. Uno spazio dinamico dove l’abitante organizza la propria casa, la modifica, accompagna l’evoluzione ed i cambiamenti della propria vita.
Una casa che segue le esigenze di chi la vive.
La realizzazione dei 15 alloggi è stata pensata nel pieno rispetto delle caratteristiche dell’ecosostenibilità: la scelta di materiali e di impianti è mirata a garantire un basso impatto ambientale, risparmio energetico e risparmio delle risorse. I materiali saranno scelti tra quelli con marchi di qualità ecologica, che in ogni fase del loro ciclo di utilizzo assicurino un basso impatto sul sistema ecologico ed un’elevata rispondenza alle esigenze biologiche dell’utenza.
L’isolamento esterno è previsto del tipo a cappotto. Il posizionamento dello strato coibente all’esterno protegge sia la facciata che la struttura dalle variazioni termiche esterne, evitando la formazione di ponti termici. Per eliminare questi ultimi si possono utilizzare i raccordi termoisolanti, inseriti tra la soletta interna e quella a sbalzo dei terrazzi, impedendo al calore dell’edificio di disperdersi nell’ambiente. Posizionando lo strato coibente esternamente la struttura verrà a trovarsi all’interno mettendo tutta la propria massa a disposizione dell’inerzia termica. Ciò significa che si verificheranno minori abbassamenti di temperatura delle pareti interne, dovuti all’intermittenza del riscaldamento con conseguenti minori pericoli di condensa superficiale, maggior comfort per la riduzione dell’effetto dell’irraggiamento termico.
Per coibentare verranno utilizzati isolanti in fibre vegetali ( sughero, fiocchi di carta riciclata, pannelli in fibra di legno, ecc), mentre gli intonaci saranno eseguiti con malta di calce o con terra cruda e tinteggiati con prodotti a base di calce, terra cruda e tinteggiati con prodotti a base di calce, terra cruda e colori di silicati. Verranno utilizzati collanti naturali per la posa di piastrelle. Gli infissi interni ed esterni saranno realizzati in legno e trattati con vernici di origine vegetale; in qualunque caso è sollecitato l’impiego di vernici senza piombo e limitato l’impiego di vernici con alte percentuali di solventi. Utilizzo di silicone vegetale per la chiusura delle fessure. Tubature in polietilene o polipropilene ( in quanto materiali riciclabili) con riduzione e/o eliminazione del P.V.C., contenente cloruro di polivinile.
La collocazione degli alloggi sul lotto rispetta il “diritto al sole”, avendo ognuno di loro un affaccio privilegiato verso sud. E’ previsto un sistema di chiusura schermante con brise-soleil in legno azionati da un programma automatico di ottimizzazione della luce naturale e del comfort termico. Il movimento degli elementi schermanti scorrono su un binario in facciata, dando un ritmo sempre diverso alla stessa. Lo sfalsamento dei volumi è risolto con balconi e aperture d’angolo che permettono l’affaccio anche verso est e ovest.
A nord si è inserita una piccola corte rivestita di verde con diverse essenze che ha diversi vantaggi ambientali: forte potere isotermico e di protezione; protezione antirumore; trattamento delle polveri sottili; rispetto dell’ambiente; valore terapeutico del vivere a contatto con i vegetali e gli aromi; risparmio d’acqua.
A terra nel lato sud, davanti al fabbricato si prevedono degli specchi d’acqua; nella zona dell’atrio se ne prevede uno che “attraversa” l’edificio in direzione nord-sud. Queste vasche hanno una profondità massima di 8 cm e il fondo riempito di ciottoli di fiume, un velo d’acqua che proviene dal riciclo dell’acqua piovana. Le vasche d’acqua fungono da scambiatori terra-acqua per il raffrescamento estivo, utilizzando un sistema passivo di canalizzazione dei venti (come illustrato nella tavola1).
Dal punto di vista impiantistico si propone:
-la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica mediante pannelli fotovoltaici, da integrare sulla copertura. In particolare si propone la realizzazione di una tettoia in metallo inclinata di 30° verso sud, che sostiene un telaio al quale sono fissati i pannelli. Considerando una superficie di pannelli di circa 8 mq per la produzione di 1kwh, la superficie totale prevista è di 120 mq di pannelli fotovoltaici. Presupponendo un consumo annuo di energia per le utenze condominiali superiore alla produzione di energia dell’impianto fotovoltaico, è realizzabile un allaccio in parallelo alle rete pubblica di distribuzione elettrica con il sistema dello scambio sul posto;
- un impianto di riscaldamento radiante: questo sistema consente di riscaldare gli appartamenti utilizzando acqua ad una temperatura di circa 30 °C anziché quella di circa 70 °C (temperatura utilizzata nei sistemi tradizionali) con il vantaggio di non seccare l’aria e permettendo di ridurre contemporaneamente sia i moti convettori dell’aria sia l’innalzamento di polveri sottili;
- l’uso di caldaie a condensazione, che sfruttano il calore latente del vapore contenuto nei fumi e recuperano una percentuale di energia riutilizzabile;
- l’utilizzo di due cisterne interrate per la raccolta delle acqua piovana e organizzato il suo riuso con l’impiego di apposite elettropompe centrifughe,che possono essere utilizzate per la ricarica degli sciacquoni dei water e per l’innaffiamento delle aree verdi.
E’ previsto un terrazzo praticabile con un tetto verde, che ottimizza il microclima, insieme al sistema del verde verticale nelle facciate est e ovest e quello delle piccole corti a nord. Il tetto verde offre un buon isolamento e un’oasi di verde. La tecnologia offre anche la possibilità di coltivazione in un contesto urbano: “l’orto sul tetto”,che può diventare un luogo di relax e di socializzazione.
I garage (nella misura di 1mq/10mc) e le 15 cantine sono posti in un piano interrato il cui accesso avviene nell’angolo sud-ovest dal lato di via Eduardo de Filippo.
L’articolazione volumetrica è sostenuta da uno schema strutturale semplice: una maglia modulare sempre uguale, sulla quale “slittano” i vari tipi di alloggi, da quello di 45 mq a quello di 74 mq. Dunque anche dal punto di vista compositivo architettonico-strutturale ritorna l’idea dello scorrimento delle masse. Il complesso è distribuito verticalmente con due scale aperte e due ascensori che permettono la circolazione dei venti. I due blocchi di alloggi serviti sono separati da un giunto sismico. Nelle strutture in c.a. si dovrebbe utilizzare preferibilmente metallo, per le armature, a bassa conduttività elettromagnetica e/o la messa a terra del ferro e interruzioni, con materiale isolante della gabbia di metallo. Le strutture orizzontali saranno realizzate in laterizio.
La distribuzione delle essenze arboree viene effettuata tenendo conto delle dimensioni della pianta al momento del massimo sviluppo, e considerando l’importanza di posizionare “piante autoctone a foglia caduca” in prossimità dei fronti sud-est e sud-ovest e “sempreverdi” a nord. Tutto ciò per migliorare il comfort climatico dell’edificio e per ottenere ombreggiamento/raffrescamento estivo e adeguata protezione dai venti invernali. Sono state scelte essenze arboree ed arbustive che producono fiori e/o frutti, al fine di valorizzare il cambio delle stagioni in funzione della fioritura primaverile e dei frutti nel periodo estivo.
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Due sono le caratteristiche che colpiscono della città di Itri: la forte articolazione volumetrica del centro edificato storico ancorato su uno sperone dei monti Aurunci e l’origine del suo nome, iter come “ viaggio, cammino”. E proprio da questo punto parte il cammino del progetto. L’idea guida è la fluidità dello spazio, uno spazio che si comprime e si dilata. La soluzione architettonica che ne deriva è legata ad una tipologia flessibile; gli alloggi sono dotati di due sistemi di pannelli...
- Year 2009
- Cost € 1.420.000,00
- Status Competition works
- Type Apartments / Modular/Prefabricated housing
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