Concorso di idee | mario marano

Ristrutturazione e ampliamento palazzo civico Borgaro Torinese (To) / Italy / 2011

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Il tessuto edilizio del contesto in cui andiamo ad intervenire presenta tratti di normale edificazione, comune a molti altri luoghi italiani. L’intento primario è stato allora quello di ricucire, riannodare, ricomporre in modo da svelare una trama che non è priva di episodi di interesse. La qualità dell’architettura, del resto, sta nei rapporti che gli spazi ideati istituiscono con l’intorno e fra le persone. I margini di questa proposta sono sottili e accoglienti e cercano di dialogare con i luoghi adiacenti. Gli spazi, i quali si offrono alla permanenza o all’incedere mentre altri sono chiaramente luminosi e richiamano all’attività, non sono lasciati alla loro logica, ma riannodati da un’impostazione progettuale in cui dominano superfici e vedute tra l’architettura, le volumetrie alberate, scorci visivi. Le modalità architettoniche adoperate per configurare gli edifici di progetto sono quelle che alludono alla tradizione della piazza italiana. Ricomporre gli elementi, non limitando l’intervento ad un semplice esercizio formale e compositivo, diventa obiettivo principale. Come si può ben immaginare, in tale ottica, l’edificio acquista un valore incalcolabile: esso ne costituisce il cardine attorno a cui ruota tutto il resto. La forma ideata, senza indulgere in stucchevoli imitazioni, suggerisce tramite calibrate inclinazioni, archetipi senza tempo. La facciata, elemento iconico per eccellenza, trasmette in maniera immediata e chiara la natura dell’edificio. L’involucro esterno è concepito come una “pelle” intelligente, in grado di regolare il clima degli interni. I lucernai sul tetto e il vuoto centrale, permettono all’aria e alla luce naturale di giungere al cuore dell’edificio. Percorsi idonei per dimensione e tipologia fungono da connessione con il tessuto urbano circostante offrendo prospettive e visuali indicative: si riconosce un portico per transitare, un volume trasparente ed illuminato, per lunghi tratti trasparente, per esprimere leggerezza e fiducia e un volume più compatto solcato in verticale da grandi lame di luce. Nell’approfondire le questioni dell’istituzione che si andrà a costruire, i principi ispiratori del progetto dell’organismo cercano anche un legame con quella duplicità fra rigore e trasparenza a cui l’istituzione fa riferimento, nel rapporto che il progetto architettonico istituisce fra forme rigorose dell’ossatura strutturale, del guscio strutturale e la trasparenza dei corpi vetrati, proprio per sottolineare sul piano concettuale un parallelo fra i principi etici dei futuri protagonisti di questo spazio e quello dell’architettura ideata; si tratta di un vero e proprio atto fondativo, che riconduce gli statuti dell’architettura ai principi etici della politica. L’architettura ideata cerca proprio di rendere visibile questa dicotomia fra il rigore del guscio strutturale e la trasparenza dei corpi vetrati compresi nel guscio, che muovono masse morbide e luminose. Sotto il profilo degli spazi il progetto riorganizza un grande spazio esterno, costruisce un grande spazio interno per la sala del consiglio, uno spazio a doppio volume di ingresso, condensatore di flussi ed affacci molteplici ed articolati, che permette di portare luce ed aria alle funzioni poste al livello -1, oltre ad ambienti più abituali per uffici e servizi. Lo spazio della sala del consiglio degrada creando una cavea un pò teatrale verso il piano delle attività amministrative e visivamente prosegue al di la delle vetrate, lasciando vedere brani dello scenario esterno. Rigore e trasparenza quindi, come principi etici e morali posti come capisaldi della progettazione, vengono trasposti in forme e materiali. Tale dualismo formale – rigore e trasparenza – rende la nuova proposta progettuale il “naturale” prolungamento e ampliamento del vecchio palazzo civico. Luce naturale, trasparenze ed essenzialità formale sono i tre aspetti caratterizzanti la proposta progettuale. Una composizione semplice, con una pianta rettangolare e una volumetria dalle linee ortogonali, consolida la scelta di una immagine architettonica rigorosa nelle forme e pregevole nella trasparenza anche con l’utilizzo di materiali inediti nel contesto locale, capaci di veicolare un messaggio nuovo di “innovazione-sperimentazione-dialogo” rispetto al tessuto urbano “consolidato. Le forme pure , ben visibili anche nella scelta in pianta, in pieno rispetto del reticolo salvaguardato dal palazzo del 1800, e le grandi aperture, con l’utilizzo di distinti volumi nella composizione, creano un apprezzabile equilibrio nell’insieme e una chiara classificazione delle destinazioni degli ambienti. L’intento primario, a seguito della proposta di demolizione di parte del vecchio palazzo civico prevista dal bando, è stato di non connettere un altro “brandello estraneo” al corpo originario del 1800, per preservarne la sua integrità, per riscoprire la sua originaria composizione formale e per valorizzare l’intervento di restauro di cui sarà oggetto. La completa pedonalizzazione dell’area con l’esaltazione del ruolo dei porticati esistenti mediante il protendersi verso la piazza di nuove aree coperte con strutture vetrate per una migliore vivibilità e fruibilità degli spazi aperti, in contrapposizione con Piazza della Repubblica completamente scoperta, va ad integrare un sistema di piazze presente ma non debitamente sviluppato. La scelta di una architettura bioclimatica ed ecocompatibile si è resa obbligata sia per motivi di carattere etico e culturale, che sottendono una filosofia progettuale mirata al risparmio energetico e ad interventi sostenibili, ma soprattutto necessaria per il benessere psicologico e fisico degli utenti della struttura. Un ambiente salubre progettato e costruito con criteri naturali ed ecologici ha innegabili ed evidenti ripercussioni sia immediate che a lungo termine sulla salute fisica e psichica degli utenti. Le necessità legate all’aspetto distributivo e la conformazione stessa dell’area, nel rispetto dei reticoli ordinatori esistenti, hanno indirizzato la progettazione a pensare ad un edificio come un vero e proprio blocco su cui sono concentrati l’ingresso, i servizi comuni e le zone amministrative di contatto diretto con il pubblico. Tale schema di impianto è stato determinato anche da valutazioni di carattere bioclimatico e funzionale. L’edificio progettato prevede un orientamento sud/est – sud/ovest al fine di sfruttare l’irradiamento solare durante i mesi invernali; avrà ingresso principale prospettante il portico su via Ciriè e sarà delimitato da aree verdi e pedonalizzate di oltre 1500 mq opportunamente piantumate . Un atrio di ingresso introduce ed ordina l’accesso degli utenti. Le strutture portanti in c.c.a. saranno sempre isolate con casseri a perdere di lana di legno mineralizzata (tipo celenit),con tamponature esterne in laterizio ad alto potere isolante; la pavimentazione è radiante, il sistema di ventilazione è naturale ad effetto camino (in estate) con torre aspirante disposta nel baricentro del fabbricato. Gli interni del nuovo corpo sono progettati come un susseguirsi di rampe e livelli separati a pianta aperta, dove “scatole” contenitrici di funzioni vengono posizionate in maniera chiara, filtrando la luce proveniente dai lucernai. I rivestimenti esterni in legno di larice contrastano in modo accattivante con le pareti bianche e le superfici vetrate. Nelle prime fasi progettuali, calcoli sul consumo energetico e simulazioni sull’afflusso di luce diurna ci hanno aiutato a capire in che modo per la realizzazione della facciata avremmo dovuto utilizzare del legno e del vetro. È stato un dato fondamentale, che ci ha permesso di ottenere un risparmio energetico del 50%. Soluzioni per la ventilazione, l’illuminazione e il riscaldamento integrate nella composizione strutturale ci consentono di ottenere un ottimo comfort climatico. Inoltre dei dotti posti a livello -1 conducono l’aria pulita proveniente dall’esterno nelle sale del complesso che attraverso il vuoto centrale, trasmette all’esterno l’aria “consumata”. L’intera struttura poggerà su un vespaio areato gettato in opera. A tutto ciò si aggiunge l’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, di pannelli per la produzione di acqua calda, l’utilizzo di impianti ad alto rendimento e di un sistema di pannelli radianti a pavimento. Inoltre è previsto lo sfruttamento delle acque piovane mediante la raccolta, in una cisterna interrata per i servizi igienici, e per l’irrigazione del giardino. La superficie complessiva del nuovo blocco è di 870 mq distribuita su tre livelli, ognuno dei quali ospiterà le mansioni necessarie allo svolgimento delle attività amministrative. Al piano interrato si troverà il capiente archivio di cui necessita la struttura , attualmente dislocato in vari ambienti angusti e troppo piccoli per assolvere a tali funzioni. Al piano terra troviamo gli uffici a diretto contatto con il pubblico(demografici – scolastici – commercio etc..) . Al piano primo oltre ai locali della pro loco e del S.E.A., è collocata la nuova sala consiliare con ampi affacci vetrati sugli spazi esterni , schermati sul lato sud–est da un brise-soleil funzionale, costituito da pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica.
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    Project details
    • Year 2011
    • Status Competition works
    • Type Town Halls
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