Riqualificazione area Piazza Moro

Concorso di idee-2° Classificato Polignano a Mare / Italy / 2011

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La proposta progettuale scaturisce dall’esame delle criticità presenti nell’area oggetto di concorso e in quelle limitrofe, e dagli obiettivi che il bando indica da raggiungere. È evidente l’imprescindibile importanza di via P. Sarnelli non solo per l’area nella quale insiste ma per l’intera viabilità comunale. Appare pertanto oltremodo difficoltoso pensare a un’alternativa allo snodo rappresentato dalla via P. Sarnelli e dalla piazza Garibaldi, senza interventi a grande scala. Piazza Moro, circondata completamente da strade e con un sistema di alberature che rimarca il suo perimetro, è attualmente isolata e poco in grado di rapportarsi con piazza Garibaldi, anche visivamente. Chi si trova in Piazza Garibaldi non coglie la sua valenza di piazza, infatti, essa è oggi letta come uno snodo stradale, privo di un senso riconoscibile. Il palazzo Marchesale, insieme alla porta d’ingresso al centro storico, è in buona parte coperto dal doppio filare di alberi paralleli alla facciata. Anche la chiesa della Natività affaccia su uno snodo stradale che la priva di relazioni con l’intorno e la rende marginale, nascosta e poco identificabile. Il monumento dei caduti ha una giacitura slegata dal contesto e non sembra relazionarsi con l’intorno. A questa logica non si sottrae la fontana che è nascosta e non leggibile, oggi un episodio privo d’importanza. Piazza Garibaldi quindi non ha le connotazioni proprie di una piazza, ma quelle di un nodo stradale intorno al quale si sviluppano spazi tra loro slegati e disarticolati. Anche nelle ore di chiusura al traffico, la presenza di strade asfaltate e sotto la quota dei marciapiedi, non favorisce la percezione unitaria e armoniosa degli spazi. La zona immediatamente adiacente al ponte su Lama Monachile, che chiameremo “zona ponte”, presenta un’orografia difficile da irreggimentare e che oggi è marginale e utilizzata come parcheggio, senza una propria dignità. L’illuminazione generale è affidata a semplici pali stradali che non esaltano la qualità dell’insieme. La vocazione turistica della città deve portare a un’attenzione in questo senso. La proposta Dall’analisi delle criticità abbiamo sviluppato una proposta che intende rendere unitario e coerente un intervento esteso non solo a piazza Moro, ma anche alle aree limitrofe ritenute inscindibili da essa. Il progetto fonde in un unico insieme quelli che oggi sembrano tre episodi: Piazza Moro, Piazza Garibaldi e la “zona ponte”, affinché essi formino un insieme concatenato di spazi pubblici, unificato dal trattamento architettonico dell’intervento proposto, attraverso i materiali, le texture, gli elementi dell’arredo urbano e il verde. Piazza Moro, oggi “chiusa” verso la città vecchia da un doppio filare di lecci, viene “aperta” con lo spostamento di una parte degli alberi. Si prevede, infatti, la rimozione degli alberi posti a nord (lungo via P. Sarnelli) e a ovest, collocandone quaranta nella città e dieci nella piazza sul lato est, a raddoppiare il doppio filare esistente. La piazza così aperta verso la città antica, comincia a dialogare con essa e con le zone contermini e il fruitore di piazza Moro può in questo modo guardare verso piazza Garibaldi e viceversa con prospettive che risultano sicuramente più ariose e inglobanti. Sono soppresse le tre vie che circondano la piazza a est, sud e ovest e la nuova pavimentazione raggiunge gli edifici su tutti i suoi lati; con l’eliminazione delle sottoposte strade perimetrali si amplia il sedime della piazza, si riqualifica lo spazio rimuovendo le barriere che la isolavano. La via P. Sarnelli è mantenuta come viabilità, con le limitazioni al traffico già sperimentate nei periodi di applicazione della ZTL, ma alla medesima quota della piazza e con la stessa pavimentazione, in cui incorporare i limitatori di velocità a pavimento, realizzati con gli stessi materiali. Questa soluzione, da noi ritenuta più idonea, è in uso in molte città con problemi simili di viabilità ma nulla impedisce che, in sede esecutiva, l’Amministrazione decida di avere via P. Sarnelli sottoquota rispetto alla piazza, conservandone però almeno il tipo di pavimentazione e la tessitura, mantenendo in questo modo l’integrità visiva della nuova piazza. Inoltre la sede stradale di via P. Sarnelli è stata progettata con la pendenza per lo scolo delle acque meteoriche verso la mezzeria della carreggiata, con caditoie di raccolta confluenti nel sistema di fogna bianca esistente. Lungo il lato edificato di via P. Sarnelli la protezione dei pedoni è ottenuta con una linea di dissuasori posti a circa 2 metri dagli edifici, in modo da formare un percorso pedonale protetto lungo detta via. Le vie Roma, Cerere, ecc., che confluiscono sulla piazza, sono dotate di rampe che permettono ai veicoli di raggiungerne la quota. I dissuasori, del tipo a scomparsa con comando manuale, interdicono il traffico veicolare quando è in vigore la ZTL. Sull’altro lato di via Sarnelli, un sistema lineare composto di specchi d’acqua e panche in massello di pietra e legno delimita il percorso carrabile, che si conclude, sulla prospettiva di piazza Garibaldi, con la fontana esistente che acquista una nuova collocazione baricentrica rispetto al sistema delle piazze. Il sistema lineare dell’acqua e delle panche è volutamente arretrato rispetto alla carreggiata ideale di via P. Sarnelli, per consentire la sosta temporanea dei veicoli per il carico e scarico delle merci e per le emergenze. Sul lato est di piazza Moro il doppio filare di lecci esistenti è raddoppiato con lo spostamento di parte degli alberi oggi posti lungo via P. Sarnelli. Si crea in questo modo un’area alberata che appare più “intima”, attrezzata con panche di legno e dove trova nuova posizione la giostra oggi collocata nei pressi del monumento ai caduti. E’ questo uno spazio dedicato alla sosta, al gioco, che non interferisce con la piazza libera destinata al passeggio e allo svolgimento delle manifestazioni. Sul lato sud permane il doppio filare di lecci attrezzato anch’esso con panche di legno. Anche per le strade affaccianti su piazza Moro da questo lato, è prevista la realizzazione di rampe che vincono il dislivello e consentono l’accesso carrabile alla piazza per il carico e scarico e per le emergenze, anche qui saranno collocati dissuasori mobili. Per la pavimentazione della parte carrabile di via P. Sarnelli, al fine di non creare problemi di stabilità dovuti alla percorrenza veicolare, si prevede l’uso di lastre di pietra calcarea dello spessore di cm.15 su sottostante massetto cementizio da cm.25 armato con una doppia rete del diametro 8 e del passo 10x10. Sulla restante porzione della piazza, considerata la previsione di una percorribilità carrabile sporadica e/o di emergenza, gli spessori sono ridotti a cm.6 per le lastre in pietra e cm.15 per il massetto armato con doppia rete del diametro 8 e passo 20x20, come riportato in computo metrico. L’unificazione di piazza Moro con piazza Garibaldi, nella parte che ospita il monumento ai caduti, avviene con l’eliminazione della strada che oggi le separa. Questo nuovo spazio è il cuore del progetto, aprendo una nuova dimensione all’uso di queste aree. In questa parte della piazza una nuova area a verde fa da contrappunto a quella della zona dedicata al gioco. Qui l’essenza arborea è la palma “Phoenix dactylifera” (palma da datteri) con tronco slanciato, in grado di raggiungere i 15-20 metri d’altezza che non rappresenta, pertanto, barriera visiva tra piazza Moro e piazza Garibaldi e che caratterizza il paesaggio di tipo mediterraneo ed incrementa la valenza estetica del luogo; questa essenza, inoltre, non è interessata dagli attacchi del punteruolo rosso. L’unione di piazza Moro e piazza Garibaldi genera uno spazio puramente pedonale, tutto questo favorisce l’ampliamento fisico e la percezione spaziale dell’insieme, garantendo ai pedoni maggiore libertà e sicurezza. La tessitura della pavimentazione di piazza Moro è determinata dalla posizione degli alberi esistenti e mantenuti in loco. Da queste linee guida si sviluppano i campi della pavimentazione. La giacitura della pavimentazione di piazza Moro è uno degli elementi di collegamento con gli spazi limitrofi, essa è estesa sino all’arco Marchesale, davanti alla facciata del palazzo. Le varie pavimentazioni, in pietra di due colori, sono state pensate come una stratificazione di elementi, l’uno intrecciato all’altro. Elementi che si sovrappongono e s’incastrano uno nell’altro, al fine di aumentare il senso unitario che si vuole dare a questa concatenazione di spazi, rendendoli al contempo anche riconoscibili singolarmente. Questo si ottiene con il diverso uso degli stessi materiali, per dimensioni, giaciture e contrasto. Nella lettura dei luoghi la chiesa della Natività è stata riconosciuta come uno degli elementi che meritava di essere valorizzato. La sua facciata ha generato i limiti, le giaciture e il tessuto della zona circostante il monumento ai caduti. La pavimentazione di questa zona del progetto ha una giacitura parallela alla facciata della chiesa e agli edifici retrostanti il monumento ai caduti. L’edificio religioso si trova su uno dei vertici di questa “nuova” piazza, così non sembra più affacciarsi su uno snodo stradale ma appunto su una “sua” piazza, una sorta di sagrato in cui la pavimentazione e i cordoli che ne definiscono i campi sono dettati dai suoi gradini, proiettandosi sino a tutto il lato a ovest di piazza Moro. Si forma in questo modo una “vera” seconda piazza la cui pavimentazione sembra essere un tappeto poggiato su quella scaturente da piazza Moro. La piazza Moro è inoltre collegata idealmente alla “zona ponte” attraverso la riproposizione in alcuni suoi campi, sotto le palme, della pavimentazione a quadrotti che unifica lo spazio tra via Martiri di Dogali, la porta Marchesale e il ponte. La riqualificata piazza Moro, molto più ampia rispetto a quella attuale, consentirà di svolgere manifestazioni, feste, concerti e quanto è necessario alla vita sociale di una città turistica come Polignano a Mare. Inoltre la suddivisione in “zone” e la loro caratterizzazione possono consentire un uso contemporaneo multiplo come per esempio durante lo svolgimento di “lector in fabula”. La nuova sistemazione degli spazi a ridosso del Palazzo Marchesale, ampliati, prevede la rimozione dei lecci oggi esistenti con il loro reimpianto in altra zona, giacché occludono la visione del palazzo; per definire e delimitare questa “nuova” piazza tra il palazzo Marchesale e la chiesa della Natività è previsto l’inserimento delle palme già usate per piazza Moro che con la loro snellezza e altezza permetteranno una lettura ottimale dell’antico palazzo; le palme delimitano la nuova piazza e la rampa che porta dal livello della piazza Garibaldi a quella di piazza Moro. Il progetto, riprendendo la proposta del bando, cioè di occuparsi di piazza Moro e zone limitrofe, si è spinto fino alla “zona ponte” perché la soluzione deve essere trovata in un contesto unitario e organico, evitando gli interventi episodici, a volte slegati o contradditori. La “zona ponte” ha un’orografia molto movimentata, con pendenze rilevanti che la rendono piuttosto “ingestibile”. Pertanto questa zona dovrà avere una pavimentazione che assecondi le ripide pendenze e che sia idonea al traffico veicolare. Per questi motivi si è pensato che una pavimentazione in quadrotti di pietra da cm 10x10, con inserti regolari più chiari. Sono gli stessi materiali usati per piazza Moro ma con dimensioni differenti, questa nuova pavimentazione sostituirà l’asfalto oggi presente e s’integrerà correttamente con quella lapidea del ponte e della piazza Garibaldi e con parte di via Dogali. Due panche sono posizionate verso il panorama che si offre a destra e sinistra del ponte, il loro design permette un uso bifacciale, così da poter essere usate sia per guardare la piazza sia l’opposto panorama. L’illuminazione proposta, vista la vastità degli spazi, è sostanzialmente di due tipi: la prima, alta e con luce diretta, con pali a “V” su cui sono montati proiettori speciali che potranno dare sia la luce di base, come da norma, che luce d’accento per esaltare alcune situazioni architettoniche che lo richiedano; la seconda è su palo e a parete con proiettore a luce riflessa, questa tipologia è stata inserita sotto gli alberi di leccio, che se illuminati dall’alto con la loro ombra oscurerebbero la zona su cui insistono. In questo modo la zona dei lecci sino alle facciate delle case non sarà in penombra. Considerato che le superfici in gioco, da piazza Moro alla “zona ponte”, superano gli 11.000 mq, è logico prevedere una pianificazione degli interventi che tenga conto delle disponibilità economiche dell’amministrazione e del bisogno di programmare nel tempo tali interventi per evitare disagi troppo elevati alle attività lavorative e ai cittadini. Il primo intervento, quindi, è focalizzato su piazza Moro e consisterà nel pavimentarla e attrezzarla, facendo attenzione a organizzare i lavori in modo che si crei il minimo disagio possibile, soprattutto alle attività commerciali. All’uopo vanno previste, come abbiamo fatto, delle somme per opere di mitigazione che consentano alle attività commerciali di continuare il proprio lavoro. Il computo metrico evidenzia l’impegno di spesa per il primo intervento contenuto nella disponibilità di € 1.500.000,00. I lavori dovrebbero essere contenuti in 180 gg, con la loro cantierizzazione al primo ottobre, prevedendo anche turni di lavoro prolungati e la sospensione nel periodo natalizio per favorire le attività commerciali. Occorrerà approntare per questo periodo maggiori opere di mitigazione, per poi riprendere i lavori passate le festività, arrivando alla fase di collaudo entro aprile. Tutto questo perché se le lavorazioni dovessero procedere nel periodo estivo sarebbe fortemente penalizzato il settore turistico, con grave danno generale. Essendo il progetto privo di scavi di sbancamento in profondità non si dovrebbero avere difficoltà a ottenere i nulla osta delle varie Soprintendenze e degli enti di tutela. Proprio questo è stato uno dei motivi per il quale in fase di elaborazione del progetto si è scartata l’idea di proporre un parcheggio interrato sotto la piazza, un’altro è stato quello della particolare situazione geologica della zona, e un altro è stato quello di evitare l’aumento di congestione veicolare che un parcheggio così centrale avrebbe comportato. Pertanto nell’esame della situazione viaria si è individuato un sito dove si potrebbe realizzare un parcheggio interrato pluripiano di circa 2000 mq, cioè la zona antistante alla stazione ferroviaria, comprendente anche il giardino pertinenziale del municipio, così da creare uno snodo intermodale a servizio della città tutta. L’intervento non persegue solo obbiettivi di decoro urbano ma si configura anche come soluzione infrastrutturale in grado di favorire la crescita economica e sociale della comunità, l’obbiettivo del progetto è di rendere questi spazi oggi “secondari” di uguale attrattività rispetto a quelli creati dalla natura e dalla storia che così favorevolmente hanno privilegiato Polignano a Mare. La nuova sistemazione delle piazze, integrandosi meglio con il Centro Storico attraverso via Ranuncolo ecc., estenderà i percorsi pedonali favorendo lo sviluppo di queste zone, nelle quali potranno insediarsi attività che daranno nuova linfa e nuova attrattiva al visitatore, ampliando e migliorando l’offerta oggi presente quasi esclusivamente nel Centro Storico. La pietra di tutto il Centro Storico e di via Ranuncolo, riportata nel nuovo sistema di piazze, è l’elemento unificante e caratterizzante che fonderà questi nuovi spazi con il Centro Storico, conferendo senso unitario elevandone reciprocamente la qualità.
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    Project details
    • Year 2011
    • Client Comune di Polignano a Mare
    • Status Competition works
    • Type Public Squares
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