Riqualificazione di piazza San Giorgio-Quartucciu | DARIO DI LUZIO

LA PIAZZA Il luogo della piazza S. Giorgio si caratterizza per la sua unicità nell'area storica del comune di Quartucciu. Lo spazio urbano si apre intorno alla chiesa delimitato dalla giacitura delle vie e dalla sequenza dei fronti degli isolati. La presenza della chiesa rappresenta l'unico elemento di aggregazione sociale in un luogo completamente privo di altre attività di tipo commerciale, ludico o culturale. La nuova configurazione spaziale dell'area della piazza è ispirata alla volontà di dotare questo luogo di una organica e misurata complessità in grado di produrre relazioni funzionali e compositive tra il tessuto urbano e la piazza e tra la piazza ed i suoi ambiti. La struttura compositiva della sua planimetria sottintende a questa volontà seguendo le forme di una mano dal cui palmo, la chiesa di S. Giorgio, si dipartono le dita, le aiole, che disegnano lo spazio secondo schemi modulati e calibrati sulla struttura urbana e sulle emergenze architettoniche. Ma questa è solo la conseguenza di un approccio che potremmo definire “anomalo”: progettare uno spazio piano partendo dalla sua sezione. Tale peculiarità ha permesso di modellare gli spazi attraverso una terza dimensione che introduce un elemento innovativo in un contesto urbano fatalmente appiattito nella morfologia del territorio. Gli scarti di quota, calibrati e mai eccessivi, che caratterizzano la composizione complessiva della piazza risolvono tutte le problematiche di percezione, fruizione e accessibilità generando inoltre la possibilità di “scavare” il volume per l'opportunità di fruire il suo interno. La pavimentazione è realizzata prevalentemente in granito sardo nello spessore di 8 cm. nella variante cromatica attualmente utilizzata nella realizzazione della riqualificazione delle strade del centro storico con la quale la proposta, pur nella sua forte caratterizzazione, si integra intimamente. Cubetti e listelli di basalto disegnano alcuni tratti caratteristici sottolineando alcune particolarità del disegno della piazza. L'ambito principale è rappresentato dallo spazio antistante la chiesa il quale si protrae fino alla via Corongiu. Tale spazio si configura quale simbolica prosecuzione della navata stessa, riprendendone la scansione della pilastratura sul disegno della superficie, diventando il luogo dell'accoglienza, dell'incontro, dello scambio, del gioco. Esso è arricchito dagli spazi verdi che si sviluppano longitudinalmente e dalle sedute che ora emergono dalla pavimentazione stessa, ora rappresentano linee della composizione e si trasformano in elementi funzionali. La fontana a raso costituisce con i suoi zampilli programmati ed illuminati un elemento decorativo e rappresentativo della piazza ed allo stesso tempo il momento ludico e ricreativo del contatto diretto con l'acqua. Il piano sale lievemente dal livello di ingresso della chiesa, accessibile quindi senza l'ausilio di rampe o gradinate, verso via Corongiu; il lembo nord di questa superficie si alza infine con un accenno di gradonata che diventa copertura dell'ambiente sottostante. Tale ambiente, interrato per circa un metro, ha forma trapezoidale e può associare la funzione di interfaccia culturale ospitando mostre temporanee e permanenti (qu.Art) ad una piccola attività di ristoro. Esso è accessibile tramite una rampa esterna che prosegue fino all'interno. Anche la parete di fondo, in basalto, prosegue all'esterno divenendo una seduta lineare e garantendo una continuità spaziale tra il “dentro” ed il “fuori”. Le chiusure trasparenti su via Corongiu e sul lato nord-est sono scandite dalla struttura in acciaio la cui maglia si ispira alle forme fitomorfe della vegetazione degli “stagni”, offrendo una chiara citazione del territorio. Tale struttura, oltre a sorreggere la copertura, diventa balaustra della sovrastante piazza. Sul lato della cappella di S. Luigi la sistemazione planoaltimetrica consente di realizzare un'articolazione di spazi finemente interconnessi ed individuabili. La cappella di S. Luigi trova sbocco sul sagrato caratterizzato da una pavimentazione a cubetti di basalto che a fasce digradanti giungono ai piedi dei due gradoni di raccordo con il piano principale. La giacitura della cappella, oltre a determinare la direzione delle fasce e dei gradoni, costruisce l'intorno spaziale della stessa dialogando con il tema geometrico della torre campanaria, in un curato gioco di contrappunti e rimandi, fino ad integrarsi con la realizzata via S. Biagio. E' proprio da qui che si materializza, nel disegno della pavimentazione, l'asse visivo che collega la via S.Biagio con via Quartu intercettando in sequenza i temi della piazza e delle emergenze architettoniche in una lettura unitaria degli spazi e proponendo la citazione dell'accesso al sagrato descritto sui documenti di fine settecento. Sul versante di via Quartu la cortina di edifici si affaccia su un nuovo ampio spazio in continuità con la piazza stessa la quale si connette tramite un podio gradonato sul cui vertice è collocata, su di una colonna in granito, la statua della Madonna garantendo la visibilità della stessa, quale simbolo storico della piazza, dalle principali direzioni di provenienza. In tal modo il tratto di via Quartu, pur rimanendo funzionalmente una via di traffico veicolare, si caratterizza con una diverso utilizzo dei materiali dove il disegno della fascia centrale segue l'andamento caratteristico delle geometrie della piazza evocando un ruscello che, giunto in prossimità del suo fluire tranquillo, genera delle anse.