Piazza Trento e Trieste | DARIO DI LUZIO

riqualificazione architettonica ed ambientale Chieti / Italy / 2010

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Trinità luogo di margine. Ed in quanto tale, luogo di contraddizioni. Le contraddizioni generano il caos. La sublimazione del caos genera la vita. IL LUOGO Piazza Trento e Trieste, meglio conosciuta con la denominazione popolare di Piazza della Trinità, è situata ai margini del centro storico sul versante sud orientale. Essa rappresenta un importante nodo urbano sul quale confluiscono i principali assi della struttura antica della città e quelli dell'espansione post-unitaria. L'attuale conformazione planoaltimetrica è l'inorganico risultato di un adattamento ed una sommatoria di spazi, di qualità e funzioni diverse avvenuta a partire dalla fine dell'ottocento. I tentativi, a volte maldestri, di regolare la complessità spaziale e funzionale della piazza insieme alle realizzazioni stabili o temporanee, anche di carattere privato, o privatistico, all'interno ed ai margini dell'area hanno caoticizzato la percezione e la fruizione delle qualità straordinarie di questa parte di città. Ne risulta un luogo completamente privo di identità e carattere, stravolto dall'anarchia delle “necessità”, dei “diritti concessi”, de ”l'arredo urbano” con la complicità del rassegnato silenzio o della scriteriata compiacenza delle istituzioni. La “Trinità” quale regno dell'irrinunciabile convivenza del grosso volume di traffico veicolare che confluisce nella piazza da ogni direzione; del traffico pedonale che si concentra in questo luogo più che altrove; delle attività commerciali che invadono, più o meno legalmente, lo spazio pubblico; della sosta e la fermata, più o meno selvaggia, dei veicoli. La “Trinità” quale regno di inutili cartelloni informativi; di sistemi informatici mai entrati in funzione; di dissuasori e fioriere senza fissa dimora, di chiosco di giornali errante, di mute cabine telefoniche, di tristi cancelli ed inferriate; e, nell'occhio del ciclone, la microrotatoria. SINTESI STORICA Piazza Trento e Trieste si colloca al margine nord orientale del quartiere Civitella, riconosciuto quale primo insediamento costruito della città di Chieti. Importante sito in epoca romana (vedi la vicinanza del teatro, anfiteatro, ed altri importanti siti archeologici), fu probabilmente punto di accesso alla città della via consolare Tiburtina-Valeria. Nei secoli successivi fu sedime della cinta muraria e, certamente, con la fortificazione cinquecentesca, area della Porta S. Croce poi detta di S. Andrea. Delle antiche mura è ancora leggibile una delle torri, oggi Cappella del Suffragio della chiesa della SS. Trinità, mentre le strutture basamentali di una seconda torre, documentata in vecchie foto e disegni, sono ancora rintracciabili nel palazzo del bar Sigismondi. Pochi metri a valle troviamo un edificio cilindrico a pianta circolare (torre Belluzzi), databile alla prima metà del novecento, costruito sulle strutture di una terza torre. La chiesa della SS. Trinità venne edificata alla fine del cinquecento mentre il campanile venne eretto nel 1748. A metà del XIX secolo venne redatto un progetto per la costruzione della nuova porta S. Andrea. Successivamente all'unità d'Italia quasi tutte le cinte murarie e le porte cittadine vennero demolite. La fine dell'ottocento vide la nascita del parco della Villa Comunale sui terreni di Villa Frigerj collegato alla Trinità dal Viale dei Pioppi. L'antico tracciato delle mura divenne la Passeggiata Orientale. Successivamente, nella prima metà del novecento, sui terreni di Villa Nolli, venne istituito il Seminario Regionale e furono aperte le strade della nuova espansione urbana. Nello stesso periodo alcuni edifici che perimetrano la piazza vennero sopraelevati altri ricostruiti. Nel 1934 si completò la realizzazione della sede dell'O.N.D., esempio evidente e discusso dell'architettura del Ventennio. PREVISIONI DI PROGETTO obiettivi Il progetto intende dare, nei limiti che la tipologia dell'intervento comporta, una risposta organica alle problematiche legate all'uso razionale dello spazio. Dal punto di vista architettonico la riqualificazione vuole dotare la piazza di una nuova spazialità, attraverso una sottrazione di elementi e pochi chiari segni e citazioni, creando ambiti strutturati e leggibili per la migliore vivibilità dello spazio. l'architettura Il progetto si struttura su una pavimentazione uniforme scandita dal ritmo regolare di fasce di pietra bianca la cui giacitura risulta pressoché parallela all'antica porta S.Andrea. Su questa superficie, che si estende sull'intero sito della piazza, si attestano gli elementi ed i segni essenziali che definiscono l'architettura dello spazio. L'impronta della antica torre cinquecentesca si ripropone sulla piazza allineandosi alla Cappella del Suffragio ed alla torre Belluzzi, sulla direttrice della giacitura della fasce. In adiacenza, la diversa pavimentazione ridefinisce con chiarezza la geometria della “piazza storica”. Il viale IV Novembre, forse tracciato di strada consolare romana, si prolunga fino a penetrare con decisione all'interno di questo spazio originando, sul lato a valle, un ambito spaziale di carattere squisitamente pedonale ai piedi del sistema di gradinate del museo di scienze biomediche. Tale spazio, arricchito da alberature, da sedute in pietra e dal nuovo chiosco dei giornali, perde il limite fisico e percettivo della ringhiera e del muro verso Via della Liberazione sostituito da rampette di gradini strutturate all'interno del tema della pavimentazione. Si ritiene auspicabile una definitiva e consona sistemazione dell'ingresso principale al museo attualmente violentato da un adeguamento delle barriere architettoniche e dall'inserimento di una massiccia quanto inutile gabbia di ferro. Le altre strade che convergono su Piazza Trento e Trieste si caratterizzano ciascuna con un segno deciso ma misurato: via Zecca, che conduce a Porta Napoli, si affaccia con discrezione nel tessuto della piazza con la propria pavimentazione; il marciapiede di via Nicolini si inserisce, come una lama, sottolineando la convergenza della Passeggiata Orientale verso la chiesa; il Corso Marrucino viene accolto da un tappeto di basoli di pietra basaltica, citazione della ottocentesca pavimentazione della via. La pavimentazione dell'intera piazza è realizzata con piastrelle compresse di asfalto, un materiale di produzione locale che ha caratterizzato l'immagine della nostra città a partire dal dopoguerra. Ciò per soddisfare le esigenze cromatiche della composizione e per rispondere alle esigenze di traffico veicolare pesante che necessariamente continuerà a persistere. Un valore aggiunto a tale pavimentazione è dato dal disegno della facciata della chiesa riprodotto tramite la rotazione della giacitura delle piastrelle che, come pixel, disegnano i pieni e i vuoti dell'alzato, percepibili, come una filigrana, in determinate condizioni di angolazione e di luce. Soluzioni di traffico Il nodo viario della Trinità è stato, è, e continuerà ad essere un punto critico della circolazione nel centro storico. La proposta progettuale non si estranea da tale criticità ma inserisce, nella composizione della piazza, gli elementi funzionali alla viabilità come segni funzionali all'architettura dello spazio. Gli attraversamenti pedonali seguono, rafforzandole, le linee strutturali del disegno divenendo oggetti ordinatori delle percezioni prospettiche; il disegno della pavimentazione e degli elementi architettonici induce ad un uso razionale delle superfici stradali; i dissuasori si integrano al disegno delle fasce sottolineando il loro ruolo. Scompare la microrotatoria con l'obbligo di svolta a destra per chi proviene da via Nicolini eliminando in tal modo l'ingorgo al centro della piazza. Si eliminano gli stalli davanti il museo recuperandoli sul prolungamento del viale. Sottoservizi Dalla ricognizione dei sottoservizi effettuata con i tecnici del settore di competenza risulta l'impossibilità di verificare lo stato di conservazione ed efficienza delle condotte interrate. Risulta inoltre l'impossibilità di ricostruire con certezza il tracciato delle condotte idriche e fognarie sia per la difficoltà di aprire i pozzetti rimasti sotto la pavimentazione sia per la carenza di cartografie attendibili. Non sono stati segnalati, negli ultimi anni, guasti o rotture nelle linee principali e non vi è presenza di infiltrazioni importanti nei locali seminterrati degli edifici adiacenti la piazza. Il progetto prevede comunque la realizzazione di tratti di tubazione idrica e fognante che dovessero risultare non idonei dopo la verifica diretta condotta durante gli scavi. Il sistema di raccolta delle acque piovane viene modificato e potenziato sul lato orientale con una soluzione ad asola che Si prevede inoltre il rifacimento degli allacci idrici e fognanti. Si prevede inoltre, in funzione della nuova illuminazione su palo e da terra, la realizzazione di una rete elettrica interrata. Abbattimento delle barriere architettoniche Il progetto, oltre a privilegiare e facilitare la fruizione pedonale della piazza, garantisce la totale percorribilità a tutte le persone diversamente abili nel rispetto della normativa vigente.
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    Trinità luogo di margine. Ed in quanto tale, luogo di contraddizioni. Le contraddizioni generano il caos. La sublimazione del caos genera la vita. IL LUOGO Piazza Trento e Trieste, meglio conosciuta con la denominazione popolare di Piazza della Trinità, è situata ai margini del centro storico sul versante sud orientale. Essa rappresenta un importante nodo urbano sul quale confluiscono i principali assi della struttura antica della città e quelli dell'espansione post-unitaria. L'attuale...

    Project details
    • Year 2010
    • Work started in 2010
    • Work finished in 2010
    • Client Comune di Chieti
    • Status Unrealised proposals
    • Type Public Squares / Urban Furniture
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