Concorso di idee "un centro a 4 piazze" | Luigi Manzione

Riqualificazione e riassetto urbanistico delle piazze V. Veneto, A. Gramsci, Resistenza, Ghirlandaio Calenzano / Italy / 2008

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La strategia proposta di riqualificazione e di riassetto urbanistico-ambientale delle piazze Vittorio Veneto, Antonio Gramsci, Resistenza, Ghirlandaio e delle aree contermini del centro di Calenzano si fonda su un duplice assunto. Il primo, specifico, tiene conto della identità attuale di Calenzano: della dissimetria tra la sua importanza come polo produttivo e commerciale (ed il suo ruolo essenziale nella piana fiorentina) e la configurazione morfologica del centro cittadino, tra la collina di S. Donato e di Calenzano Alta. Il secondo assunto, di natura più generale, riguarda l’identità – quanto mai appropriata nel caso di Calenzano – della città “transitiva” (secondo Walter Benjamin), luogo “poroso” dove il passato si sedimenta in maniera attiva, non imbalsamandosi in resti museali, ma come patrimonio di una comunità che, sulla base di esso, progetta continuamente e consapevolmente il proprio futuro.
Valorizzare e riqualificare il centro a 4 piazze significa, quindi, definirne – o ridefinirne – l’identità di luogo centrale, operando principalmente sugli spazi pubblici, i percorsi, le connessioni, il verde, l’arredo urbano, l’implementazione di attrezzature ed infrastrutture essenziali (in primis parcheggi). Non solo. Questa azione di riassetto complessivo significa anche avviare, a partire dal centro, la riqualificazione dei luoghi periferici, il processo di riequilibrio tra il centro storico, quello consolidato e gli insediamenti della produzione e del commercio, della residenza e del loisir. Qui risiede la posta in gioco di un progetto di rimodellazione urbana, la cui ambizione dovrebbe essere quella di riuscire a coniugare una patrimonio storico e culturale di grande valore con la posizione consolidata di rilievo di Calenzano nel sistema economico nazionale e globale.

L’obiettivo principale consiste nel ridisegnare l’insieme delle quattro piazze oggetto del concorso come spazi civici, per permettere lo svolgimento di una pluralità di funzioni connesse ai valori sociali, storici ed economici che hanno caratterizzato Calenzano nella lunga durata. Il progetto si inscrive su un palinsesto: la stratificazione morfologica e simbolica, la storia della città e del suo territorio. La prefigurazione del futuro si compie qui attraverso la riscrittura del passato e la declinazione di funzioni e di usi condivisi dalla comunità in soluzioni (e forme) contemporanee, che si radicano nella memoria storica e nell’ambiente locale (anche in senso ecologico). È dalla rilettura e reinterpretazione delle trame urbane che si forma l’immagine futura del centro di Calenzano.

Criteri e parole-chiave

Contesto: le regole e le matrici del progetto derivano dalle relazioni contestuali, dagli elementi di preesistenza e dall’assetto morfologico del suolo. Costruito: il progetto tiene conto del sistema viario e degli edifici che si affacciano sulla piazze, delle attività commerciali e dei relativi accessi. Flessibilità: il progetto promuove l’uso articolato delle piazze nello spazio e nel tempo, senza predeterminarne rigidamente gli spazi. Flussi: la circolazione veicolare e gli spazi della sosta veicolare sono portati a convivere con il valore degli spazi pubblici e del verde, con le esigenze di chi vive la città (anche) “a piedi”. Superfici: il diverso trattamento delle superfici (materiali, colori, textures) induce comportamenti e utilizzazioni molteplici degli spazi delle piazze. Materiali: la scelta dei materiali si rapporta al genius loci e all’ambiente locale, nel rispetto delle qualità prestazionali e dei caratteri di ecocompatibilità. Forma: il progetto tende ad evitare eccessi di forma, perseguendo una “misura” nel disegno della pavimentazione, degli elementi di arredo e di illuminazione. Verde: il progetto assume come obiettivo la ripiantumazione della quasi totalità delle essenze arboree esistenti.

Temi e soluzioni progettuali

1. Piazza Vittorio Veneto

Piazza Vittorio Veneto è il principale spazio pubblico del centro di Calenzano: la piazza civica, una sorta di “salone urbano”. Essa costituisce il fulcro del sistema delle quattro piazze, a partire dal quale si definiscono le qualità, le relazioni e le gerarchie all’interno del sistema e in rapporto al contesto urbano. Attualmente la piazza si compone di un’area centrale pavimentata con ghiaia, alberata e dotata di un certo numero di elementi di arredo urbano, insieme a due spazi con aiuole. La piazza è luogo d’incontro e di relax (giardino pubblico: alberi, aiuole, panchine), con la presenza di attività commerciali e pubblici esercizi. Al perimetro di questa area, e nelle zone contermini, si organizza lo spazio di parcheggio degli autoveicoli (n. 75 posti auto, comprensivi di quelli previsti nel progetto del nuovo Polo istituzionale).

Le intenzioni progettuali mirano a definire e potenziare il ruolo di piazza Vittorio Veneto come prima piazza civica del Comune; come piena, visibile, espressione della comunità, luogo materiale del legame civico e della solidarietà civile. Il progetto vuole quindi preservare l’identità della piazza come luogo d’incontro e di dialogo; spazio dello stare e dello scambio interpersonale. La presenza della sede del Comune e del nuovo Polo istituzionale (in corso di realizzazione) richiede una riqualificazione compatibile con una fruizione molteplice e diversificata in rapporto alle diverse ore del giorno, al mutare delle stagioni, all’avvicendarsi delle fasce di età nel corso della giornata e delle stagioni, alle occasioni molteplici che in essa possono svolgersi. Piazza Vittorio Veneto sarà il nuovo “salone” di Calenzano: un salone accessibile, sempre aperto. Un salone da vivere…

La qualità dell’immagine della scena urbana si dà nella interazione degli elementi del progetto dello spazio pubblico: spazi di relazione, viabilità, pavimentazioni, verde, illuminazione, colori, arredo urbano, aggregazione civica, animazione commerciale. Unitamente alla prossimità agli uffici comunali, la presenza di attività commerciali e di pubblici esercizi (bar) rende possibile “vivere” piazza Vittorio Veneto tanto nelle ore diurne che in quelle serali. Per favorire la fruizione della piazza, si prevede la dotazione, sul lato lungo via Giusti, di attrezzature a servizio dei pubblici esercizi (spazi con tavolini, piccoli dehors, corpi scaldanti e illuminanti, anche di uso temporaneo). Tali attrezzature costituiscono il prolungamento sulla piazza dei bar esistenti, nella stagione estiva o in occasione di eventi e manifestazioni pubbliche.

La riorganizzazione del parcheggio a raso, con la riduzione dei posti auto, della piazza si rende necessaria, in rapporto al nuovo disegno del suolo, affinché l’intervento di riqualificazione possa confermare e stabilire in maniera piena la principale funzione di spazio pubblico di piazza Vittorio Veneto. Si ipotizza, inotre, la limitazione, anche di natura temporanea, della velocità sul segmento di via Giusti per permettere lo svolgimento delle suddette attività all’aperto.

La piazza è riorganizzata su tre livelli, collegati mediante scale e rampe (sia per i diversamente abili, sia per i pedoni), così da assicurare la piena accessibilità. Il piano principale è rialzato di quindici centimetri ripetto alla sede di via Giuseppe Giusti. Questo livello è caratterizzato dalla presenza di tre strutture coperte, utilizzabili, come si è visto, come estensione all’aperto dei pubblici esercizi e come sede di manifestazioni pubbliche. Da questo livello, si accede ad un secondo, rialzato anch’esso di quindici cm rispetto al precedente: è questo il piano dell’incontro e del relax, con la presenza di sedute, di corpi illuminanti e di elementi di arredo urbano (sedute e cestini). La pavimentazione, in pietra locale, evidenzia qui nel disegno la natura stessa di luogo “domestico” e familiare. Un terzo livello, infine, rialzato di ulteriori quindici cm rispetto al secondo, delinea una sorta di giardino all’aperto: qui si è optato per l’uso della terra battuta stabilizzata in luogo della pavimentazione lapidea, al fine di limitare la permeabilizzazione del suolo e di creare – per quanto possibile – le condizioni ambientali di un piccolo giardino in città. Piccole aiuole ricavate sul piano della terra battuta saranno destinate ad accogliere la quasi totalità delle essenze arboree esistenti nella piazza.

La zona di transizione tra il primo e il secondo livello sul lato della piazza verso via Giuseppe Giusti è segnata dalla presenza di tre vasche d’acqua, elementi di valore simbolico e, nel contempo, generatori di migliori condizioni microclimatiche, unitamente alle essenze arboree. La zona di transizione tra il secondo e il terzo livello è caratterizzata, invece, dalla presenza di un sistema di tre rampe, di cui quella centrale è espressamente progettata per l’utenza diversamente abile.

Oltre alla dotazione di corpi illuminanti e di elementi di arredo urbano, si prevede la realizzazione di un sistema integrato di sedute-aiuole, generato dai salti di quota sul lato est della piazza, come è leggibile nella sezioni di progetto (cfr. tavola 2).

L’obelisco esistente è traslato in posizione d’angolo, per consentire una migliore integrazione e visibilità tra l’invaso della piazza ed il palazzo comunale. L’obelisco è lasciato alla sua quota originaria, su un piano d’erba ribassato rispetto al percorso dal quale esso sarà visibile. Lungo i lati corti della piazza sono ricavati n. 14 stalli di parcheggio a raso.

Le strutture coperte, di altezza variabile tra 3,6 e 4,8 m, saranno realizzate con profilati circolari cavi (diametro 0,30 m) in acciaio verniciato e copertura in acciaio corten, con forature di forma rettangolare allungata.

La pavimentazione sarà differenziata a seconda delle zone di attività previste nella piazza. Si prevedono tre tipi di pavimentazione, per i quali si farà ricorso a materiali naturali, preferibilmente di derivazione locale e di comprovata ecocompatiblità: 1) al livello + 0,30 m, elementi in pietra serena, di altezza variabile da 90, 70 e 50 cm e larghezza 120 cm, sono intervallati da ricorsi in crema fiorito (elementi 31×63 cm); 2) le strutture coperte presentano una pavimentazione composta da un riquadro centrale in pietra bianca di Vicenza (elementi da 31×31 e da 31×63 cm), da fasce perimetrali in pietra serena (elementi da 30×62 cm) e da un riquadro esterno in pietra fiorito (elementi da 62×85 cm); 3) le zone destinate a percorsi – quella prospiciente le strutture coperte, di accesso all’obelisco e quella di transizione-collegamento con piazza Antonio Gramsci e con piazza del Ghirlandaio – sono pavimentate con listelli ed inserti in pietra serena, pietra bianca di Vicenza e “Colombino”.

L’invaso della piazza ai livelli 0,00 m e + 0,15 m, così come le rampe e le scale, saranno finiti con asfalto colorato (conglomerato bituminoso colorato con pigmenti), anche per assicurare una adeguata visibilità e differenziazione visiva rispetto al resto; il livello + 0,60 m presenterà, come si è detto, una pavimentazione in terra battuta stabilizzata. In generale, la diversità dei materiali e del disegno della pavimentazione – così come dei colori – tende a facilitare l’individuazione di spazi e percorsi da parte dei cittadini e dei visitatori, in modo da promuovere una naturale suddivisione dell’area in ambiti di attività.

I corpi illuminanti sono stati concepiti sulla base della utilizzazione di tecnologie ecocompatibili, del minor numero di elementi e della massima efficacia di funzionamento. Essi sono realizzati con una coppia di profilati metallici piatti affiancati (mediante bullonatura), verniciati in colore rosso-bordeaux. La base è costituita da un profilato metallico HE 220 B, sul quale viene bullonata la coppia di profilati piatti. Il rivestimento della base è in lamiera di acciaio verniciata in colore canna di fucile, come le colonne metalliche della struttura coperta. Un proiettore metallico di forma cilindrica, di colore nero, dotato di diffusore translucido, è fissato in sommità alla coppia di profilati piatti.

Gli elementi di arredo urbano sono stati progettati tenendo conto della minore invasività rispetto al contesto della piazza, dell’impiego di materiali naturali e locali. Le sedute consistono di elementi rettangolari di forma lineare in pietra locale, con spalliera in lamiera di acciaio corten. Esse sono localizzate sui livelli + 0,15 e + 0,30 m. Un cestino in lamiera metallica forata, di forma triangolare con angoli arrotondati, con contenitore interno e coperchio rimovibili per la pulizia, è posto a completamento della base dei lampioni, ad essa solidale mediante bullonatura.

Sul lato verso est del palazzo comunale è organizzato uno spazio pubblico di forma trapezoidale, pavimentato con elementi a correre di pietra serena, crema fiorito, colombino, terra di Siena e pietra bianca di Vicenza, intercalati da doppie sedute in pietra locale e spalliera in acciaio corten. L’illuminazione artificiale è assicurata da una serie di quattro piccoli lampioni. Una teoria di sei alberi, posti in aiuole di forma quadrata chiude l’invaso di questa piazzetta, sulla quale sbocca la scala dai livelli inferiori del Polo istituzionale in corso di realizzazione, verso est.

Una disciplina minima per gli interventi futuri potrà prendere in conto il trattamento unitario delle facciate di piazza Vittorio Veneto (colori, materiali, insegne e arredo commerciale, illuminazione, etc.).

2. Piazza Antonio Gramsci

Piazza Antonio Gramsci subirà una decisa trasformazione con la realizzazione del nuovo Polo istituzionale. In questa prospettiva, sembra possibile (ed auspicabile) recuperare la sua attuale identità di piazza raccolta, sorta di piccolo “soggiorno urbano”, luogo dal carattere intimo (del tipo dello square parigino). Questa piccolo spazio aperto sarà organizzato su due livelli: quello dell’attuale piazza Gramsci e quello superiore, antistante il lato verso ovest del palazzo comunale. Ciascuno dei due livelli avrà una propria connotazione: di piccolo giardino urbano, quello posto in basso; di aspetto invece più “minerale” quello prospiciente la sede del Comune. Questa sistema consentirà di dare un limite a quello che è oggi lo spazio urbano poco definito di piazza Gramsci, una specie di strada-piazza al limite tra piazza Vittorio Veneto e via Giacomo Puccini, permettendo allo stesso tempo di “giocare” con i salti di quota per definire una piazza a doppia altezza, il cui livello superiore sarà come una terrazza sul giardino sottostante.

Il progetto intende preservare l’identità della piazza come luogo d’incontro e di svago, di pausa riflessiva (ad es. lettura del giornale) e di tranquillità. Per questo, al livello inferiore si è optato per il mantenimento delle essenze arboree esistenti. Il progetto nasce da qui: su una pavimentazione in terra battuta stabilizzata, si delineano le forme organiche delle aiuole-sedute intorno ai cinque alberi esistenti. Queste aiuole sedute saranno realizzate in lamiera metallica, verniciata in colore rosso-bordeaux. Dello stesso materiale è costituita anche la recinzione dello square, il cui muro di potrà essere ricoperto di rampicanti, a formare uno sfondo vegetale di mediazione rispetto a quello “minerale” soprastante.

Il livello superiore della piazza – che può essere considerato anche come una estensione di piazza Vittorio Veneto e, precisamente, come pendant dello spazio pubblico trapezoidale sul quale affaccia il lato del palazzo comunale verso est – è organizzato per mezzo degli stessi elementi di arredo urbano, corpi illuminanti, materiali, colori ed essenze arboree del citato spazio aperto trapezoidale. Esso è collegato a piazza Vittorio Veneto mediante un percorso pavimentato con listelli ed inserti in pietra serena, pietra bianca di Vicenza e “colombino”. La recinzione verso il livello sottostante è in riquadri di vetro, intelaiati su montanti in acciaio corten, con corrimano superiore anch’esso in acciaio corten.

Il segmento della strada-piazza di via Puccini compreso tra via Giusti e via Garibaldi potrà essere reso a traffico limitato, in occasione di particolari periodi o eventi, anche con l’inclusione del percorso pedonale verso piazza Ghirlandaio.

3. Piazza del Ghirlandaio

Piazza Ghirlandaio è oggi un “parcheggio-piazza”. La sua identità di spazio pubblico è fortemente compromessa dalla presenza – dominante e centrale – dei veicoli in sosta. Il parcheggio, che occupa lo spazio centrale, rappresenta una delle questioni essenziali dell’area di concorso. Ciò vale ancora di più per piazza Ghirlandaio, attualmente adibita a sede del mercato, spazio multifunzionale, privo tuttavia di una chiara identità e di animazione civica, e sede di attività commerciali di limitata attrazione. Il parcheggio diviene qui materiale indispensabile per la costruzione di un sistema articolato di spazi aperti.

Il progetto mira a definire (o meglio a costruire) l’identità di questa piazza a partire dal mercato settimanale che vi si svolge. Le attività mercatali potranno espletarsi sulla base dell’allestimento temporaneo dei banchi (v. layout del mercato). Questa piazza sarà quindi caratterizzata da usi ciclici (mutevoli nell’arco della giornata, della settimana, della stagione). In considerazione dei caratteri delle cortine edilizie esistenti, si è ritenuto opportuno l’allontamento (virtuale) delle suddette cortine – che qui non formano piazza in senso proprio – dall’invaso della piazza. Principale intenzione progettuale è stata dunque quella di costruire la piazza nel/sul vuoto.

In quanto spazio pubblico circondato da arterie stradali a traffico abbastanza sostenuto, l’invaso di piazza Ghirlandaio è stato incorniciato dalla pavimentazione in asfalto colorato (conglomerato bituminoso colorato con pigmenti) dei segmenti al contorno delle vie Michelangelo Buonarroti, Raffaello Sanzio, Giotto e Brunelleschi. Lungo le suddette strade sono stati localizzati i parcheggi a raso (n. 40 stalli), in modo da liberare l’invaso della piazza, destinando così la sua parte centrale alla fruizione pedonale. I sensi di marcia attuali sono stati confermati.

L’area a destinazione temporanea di mercato è stata differenziata e separata dalle zone prossime all’edificato e dalle parti della piazza a più diretto contatto con la viabilità perimetrale. Tale differenziazione sarà resa possibile, in termini fisici, dalla presenza di due file di dissuasori localizzati in prossimità di via Michelangelo Buonarroti e di via Giotto; in termini visivi e sensibili, questa differenza di trattamento è evidenziata, invece, dal diverso disegno della pavimentazione.

Tale diversità permette di distinguere cinque ambiti: 1) il parterre centrale, sede del mercato settimanale, presenta una pavimentazione in fasce alternate di pietra serena, colombino e pietra bianca di Vicenza, mentre i tre riquadri in corrispondenza dei corpi illuminanti sono in crema fiorito chiaro; 2) le due parti estreme della piazza – verso via Michelangelo e via Giotto – sono pavimentati con elementi in pietra serena, di dimensioni 0,80×1,20 m e 0,60×0,80 m, intervallati da ricorsi in crema fiorito (elementi da 0,30×0,80 m) e in pietra bianca di Vicenza (elementi da 0,45×0,80 m); 3) la fascia laterale (verso ovest), in prossimità della cortina edilizia, rialzata di 15 cm rispetto al sedime della piazza, presenta una pavimentazione a liste alternate di altezza pari a 0,55 m in pietra serena, crema fiorito chiaro, terra di siena, pietra bianca di Vicenza, con piccoli riquadri in colombino; 4) analoga pavimentazione è quella della fascia sul lato opposto della piazza; 5) i marciapiedi, su entrambi i lati longitudinali della piazza, saranno pavimentati con elementi di diverse dimensioni in pietra serena, colombino e pietra bianca di Vicenza.

Per quanto riguarda l’arredo urbano, si prevede l’inserimento di sedute senza spalliera, del medesimo tipo di quelle proposte per piazza Vittorio Veneto. I corpi illuminanti saranno di due tipi: di dimensioni maggiori, del tipo di quelli previsti per piazza Vittorio Veneto, e di dimensioni minori, sui marciapiedi, del tipo di quelli previsti per piazza Gramsci. Due serie di dissuasori sono poste, come si è già detto, nelle parti della piazza prossime a via Michelangelo e a via Giotto : elementi realizzati in pietra bianca di Vicenza, dotati di bande rifrangenti di colore arancione.

È previsto, inoltre, il mantenimento delle attuali essenze arboree, poste in aiuole di grandi dimensioni sul lato verso ovest, mentre sul lato opposto, i tronchi saranno posizionati in riquadri di dimensioni più contenute.

Il collegamento con piazza Gramsci e piazza Vittorio Veneto si farà per mezzo di un percorso pedonale, con apposite segnalazioni per l’attraversamento in corrispondenza di via Puccini.

Si ravvisa l’opportunità di disciplinare in futuro il trattamento unitario delle facciate (colori, materiali, insegne e arredo commerciale, illuminazione, etc.) che affacciano su piazza Ghirlandaio, disciplina che potrebbe esplicarsi in maniera sinergica con specifici strumenti di pianificazione commerciale, arredo urbano e piano del colore.

4. Piazza della Resistenza

Piazza della Resistenza rappresenta un invito ad entrare nella città rivolto a chi proviene dall’esterno, una sorta di luogo di accoglienza per coloro che arrivano a Calenzano. È come un “biglietto da visita” che dà un’immagine complessiva della città, sia a chi la vive quotidianamente, sia a chi la visita per lavoro o per piacere. Essa è oggi uno spazio sostanzialmente indefinito: parcheggio pubblico, area gioco bambini, spazi di relax tra gli alberi, giardino pubblico, luogo di memoria (monumento alla Resistenza), con presenza di attività commerciali lungo via Roma. Il parcheggio, disposto su due fasce, occupa una notevole superficie del suo sedime.

Appare opportuno potenziare le attività che vi si svolgono attualmente: in particolare, l’area giochi per i bambini e gli spazi di relax nel verde del giardino pubblico. La presenza dominante di questi usi, rivolti soprattutto ai bambini e agli anziani – nelle immediate vicinanze, peraltro, della sede dell’Associazione comunale anziani – è già di per sé l’espressione dei tratti identitari di una “cittadina in cui si vive bene” e di una “comunità solidale, aperta e accogliente”, quale vuole essere Calenzano. Questa piazza di accoglienza, nella denominazione stessa che la caratterizza, può divenire il segno della possibile convivenza del futuro con la memoria.

Accogliere non è però solo una funzione simbolica, ma un’azione che ha bisogno di adeguate infrastrutture per potersi esplicare. L’ipotesi di progetto prevede, infatti, la realizzazione di un parcheggio interrato, capace di un’alta offerta di posti-auto, in maniera da soddisfare la richiesta di parcheggio da parte di quanti giungono nel Comune, permettendo anche di ridurre l’impatto sulla piazza del parcheggio a raso ed eliminando gli stalli in superficie.

L’immagine di riferimento delle intenzioni progettuali è quella della piazza-parco. Il progetto di piazza Resistenza parte dalla configurazione di “stanze all’aperto”, dislocate su una maglia di base che vuole essere anzitutto un reticolo esperenziale che dà vita (e senso) a memorie, ricordi, emozioni, in una dialettica – sottile e non esibita – con il genius loci.

Questa maglia di fondo, che genera la partizione delle aree della piazza-parco, è modellata sugli allineamenti degli edifici al contorno. In questo senso, la piazza-parco può definirsi come spazio naturale dalla matrice chiaramente urbana. Ma si tratta anche di una piazza a tema, dove si declinano (e si tematizzano) in senso locale i materiali progettuali del disegno urbano: il limite, lo spazio aperto e chiuso, lo slittamento – reale e metaforico – dei livelli, i riferimenti al sistema territoriale (e alle sue modicazioni nella lunga durata), gli elementi naturali (in primis, l’acqua), la luce e l’ombra, la quiete e il movimento, il naturale ed il minerale.

Piazza della Resistenza è un luogo limitato. Non nel senso di limiti rigidi, ma flessibili: un muro-seduta la separa e, nel contempo la unisce, alla città verso nord; un filare di pini – quelli esistenti ripiantumati – la protegge dal traffico di via Roma; un piccolo parco – dove mettere a dimora la quasi totalità delle essenze arboree oggi esistenti nell’area – la proietta verso l’esterno della città, accogliendo chi raggiunge la città nel suo parcheggio sotterraneo.

Nel disegno della recinzione-seduta si condensano i riferimenti alla scala territoriale. Il suo concept riporta ad una doppia curvatura, che ricorda lo scorrere dell’acqua, riproducendosi su due lastre metalliche poste su supporti verticali. Dal lato verso la piazza, si rivolge il lato in acciaio corten, dal lato verso la città, a nord, quello in rame ossidato, con una mutevole trasparenza che lascia intravedere un’alternanza di colori, di sfondi, di animazioni. Oltre lo scorrere dell’acqua, il muro-seduta allude a caratteri precipui della piana fiorentina: l’accostarsi, a terra, del muro-seduta alle griglie longitudinali in acciaio corten di evacuazione delle acque rimanda, ad esempio, in termini stilizzati, alla disposizione e all’immagine territoriale del “pettine di monte Morello”.

Piazza della Resistenza risulta suddivisa in ambiti di attività e di usi plurimi: a partire dal lato verso ovest, una zona di relax pavimentata e dotata di sedute, corpi illuminanti, elementi di arredo urbano; segue quindi la zona gioco per i bambini, organizzata su tre leggeri dislivelli in terra battuta stabilizzata.

Procedendo verso via Roma, una zona mediana, parzialmente pavimentata, si compone di tre fasce di diversa larghezza ed estensione longitudinale: quella centrale è pavimentata con elementi in pietra verso il muro-seduta e in terra battuta stabilizzata verso il parco, creando una mediazione progressiva tra l’ambiente a dominante minerale e quello a dominante naturale. In testata di questa zona, una fontana monumentale conclude la zona centrale della piazza, sulla quale ha affaccio anche la struttura metallica, parzialmente coperta, che conclude la parte centrale della piazza verso via Roma.

La parte della piazza in prossimità di via Roma è inoltre costituita da una zona di relax, analoga a quella sul lato verso ovest ed ugualmente dotata di sedute, corpi illuminanti, elementi di arredo urbano. Questa zona si lega all’ambito su cui insistono le strutture coperte mediante un percorso pavimentato con liste di pietra serena, colombino e pietra bianca di Vicenza. Le pavimentazioni delle zone prima descritte saranno realizzate con elementi analoghi a quelli già indicati in riferimento a piazza Vittorio Veneto, piazza Gramsci e piazza Ghirlandaio (mediante l’impiego di pietra serena, colombino, crema fiorito e pietra bianca di Vicenza). Piazza Resistenza si conclude verso via Roma con una fascia con pavimentazione in terra battuta, sulla quale trova posto parte del filare di pini (ripiantumazione delle essenze esistenti).

Un percorso, parzialmente alberato, collegherà piazza Resistenza con piazza Vittorio Veneto ed il Polo istituzionale, permettendo l’accesso a piedi al centro amministrativo di Calenzano a chi raggiunge la città lasciando l’automobile nel parcheggio interrato. Questo percorso sarà realizzato in asfalto colorato, con inserti sporadici in pietra serena. Un secondo percorso, in terra battuta, attraverserà il parco in senso longitudinale e, sul lato verso ovest, permetterà a coloro che lasciano il parcheggio sotterraneo di raggiungere a piedi il centro cittadino attraverso via Puccini.

Le strutture coperte, disposte su una maglia modulare di 5,00×5,00 m, saranno realizzate con profilati HE 240 B in acciaio verniciato e copertura in acciaio corten, con forature di forma rettangolare allungata. L’ultimo modulo, che affaccia sulla vasca della fontana, sarà lasciato senza copertura, a costituire un pergolato. Tali strutture, di altezza complessiva pari a 5,13 m, potranno essere utilizzate come sede di manifestazioni temporanee, esposizioni all’aperto o anche come luoghi coperti sotto cui stare, incontrarsi e sostare.

La transizione tra la piazza pavimentata ed il parco è segnata dalla presenza di una fontana monumentale che insiste tra due vasche d’acqua. La fontana, a funzionamento motorizzato, lascia cadere l’acqua nella vasca di dimensioni minori, facendola scorrere lungo un piano inclinato; il ciclo continuo permette poi di far defluire l’acqua nella vasca di dimensioni maggiori e riportarla così alla fontana. I materiali saranno la pietra locale e l’acciaio verniciato per il supporto verticale.

Il parcheggio interrato di piazza Resistenza, per 190 posti auto, sarà costituito da un livello posto alla quota di –3,50 m rispetto al piano di via Firenze. Sono previsti stalli per autovetture, di dimensioni pari a 2,50×5,00 m, e per veicoli furgonati, di dimensioni pari a 3,25×4,50 m. Le rampe di accesso e deflusso su via Firenze hanno una larghezza di 3,60 m, con una pendenza di circa il 18%. Nel parcheggio saranno presenti due blocchi scale ed ascensori, con punti di risalita verso via Roma e in prossimità dell’angolo via Puccini – via Firenze; un blocco servizi igienici, con unità per portatori di handicap; un locale deposito.





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    Project details
    • Year 2008
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture / Town Halls / Restoration of old town centres / Monuments
    Archilovers On Instagram