Architetture per i litorali: “Pistis” | Marco Mantellato

La consistenza delle risorse ambientali e naturalistiche individuate in quest’ambito che ne determinano l’elevata specificità e qualità ambientale sono alla base della proposta progettuale. Partendo dalla consapevolezza del significativo contesto ambientale che caratterizza l’area in esame, il progetto per la realizzazione di strutture e attrezzature di supporto alla balneazione, assume le valenze naturalistiche come linee guida per la conservazione e la valorizzazione della costa. In quest’ottica le modalità di fruizione della risorsa turistica del litorale sono state orientate verso la tutela del paesaggio della fascia costiera e delle sue componenti ecologiche. Ciò che emerge da questa attenta analisi dei fattori di contesto è la volontà, in ambito progettuale, di considerare questo lembo di Sardegna una vera e propria riserva o meglio ancora un’”oasi naturale”, singolare per la sua specificità e capace di incentivare e riqualificare lo sviluppo turistico di questa parte dell’isola proprio perché conserva inalterati i caratteri della sua terra. La presenza dei due poli insediativi di Pistis e Torre di Flummentorgiu posti così alle estremità dell’area di intervento, suggerisce in fase progettuale la volontà di realizzare una connessione tra le parti attraverso un percorso ciclo-pedonale naturalistico, un itinerario che induca il visitatore alla scoperta di questo straordinario paesaggio. Il percorso si adatta alla morfologia e all’andamento dell’arenile, modificandosi in funzione dello stesso e trova, lungo il suo divenire, aree riservate alla sosta, vere e proprie evocazioni dell’oasi nel deserto. In questi punti strategici trovano spazio le strutture e le attrezzature di supporto alla balneazione. La sensibilità ambientale che il luogo stesso ci impone, comporta una serie di considerazioni a livello progettuale. La presenza delle dune induce alla riflessione circa le necessarie precauzioni riguardo alla sostenibilità del progetto. A tale proposito la scelta è stata quella di rendere accessibile la spiaggia in esame attraverso il percorso ciclo-pedonale e limitando al massimo il passaggio attraverso le dune. Questo atteggiamento di profondo rispetto per le componenti naturalistiche ed ambientali del sito, si traduce in un disegno che viene fuori non come il risultato di scelte casuali, bensì tali da interpretare le caratteristiche e le esigenze del luogo, evitando di alterarne gli equilibri e le relazioni esistenti. La suggestione progettuale si spinge a tal punto da riconfigurare l’intera fascia costiera in esame attraverso un sistema strategico in cui le strutture e le attrezzature di supporto alla balneazione, seguendo la logica del percorso guidato, possono essere replicate a seconda delle esigenze, donando al litorale una continuità formale compatibile con il contesto. L’immagine architettonica della struttura balneare si traduce concettualmente in un sistema di elementi sospesi in aria che rappresentano il momento della sosta lungo il cammino; questi elementi si fondono perfettamente nel contesto per via del loro limitato impatto ambientale e conferiscono al progetto leggerezza e trasparenza rafforzando in tal modo, l’intento di base che è quello di conservare la naturalità del sito.