EnerGon

La più grande Passivhaus del mondo che consente un risparmio energetico dell’80% rispetto ad un edificio tradizionale Ulm / Germany / 2004

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Si potrebbe definirlo il “tempio” del risparmio energetico. Si tratta di EnerGon, il più grande edificio amministrativo al mondo realizzato nello standard “Passivhaus”e diventato in Germania l’emblema del progetto di abbandono del nucleare.
EnerGon sorge nella cittadina di Ulm, la regione tedesca del Baden-Württemberg. L’ultimazione dei lavori è avvenuta ad ottobre del 2002, mentre agli inizi del 2003 ha avuto luogo l’inaugurazione.
L’importante esperimento, una Passivhaus che consente un risparmio energetico dell’80% rispetto ad un edificio tradizionale, è stato finanziato dalla Software AG Stiftung, società informatica tedesca con sede a Darmstadt.

L’edificio, a forma di triangolo, si estende su una superficie di 7mila metri quadrati distribuiti su cinque piani, spazio in grado di ospitare fino a 420 persone. Gli autori del progetto, Stefan Oehler e Barbara Faigle, hanno effettuato uno studio rigoroso e dettagliato per raggiungere l’obiettivo del massimo risparmio energetico: pareti esterne con angoli rotondi, facciate per il 44% in vetro, volumi compatti degli uffici, un sistema di isolamento che consente l’accumulo di aria calda d’inverno e fresca d’estate senza dispersione di calore, e pannelli solari sul tetto.
Un tetto quasi interamente in vetro consente l’illuminazione naturale di un atrio che si estende su una superficie di 430 metri quadrati.
I muri esterni, in parte realizzati in legno, hanno uno spessore di 60 centimetri. Finestre con doppi vetri consentono il passaggio della luce e del calore solari.
Grandissima attenzione è stata riservata anche al sistema di riscaldamento: l’aria esterna viene sia riscaldata che raffreddata sotto terra e poi ridistribuita nel palazzo.
Questo il suo percorso: viene aspirata all’interno di una canalizzazione, attraversa un tunnel di cemento e poi viene spinta nel sottosuolo alla profondità di 100 metri dove la temperatura rimane costante per tutto l’anno (12 gradi circa). Ritornando in superficie, viene riscaldata per mezzo di scambiatori di calore o anche dal caldo generato dagli stessi computer o occupanti dell’edificio. Il percorso dell’aria termina con l’espulsione nel palazzo attraverso apposite bocchette fissate negli uffici. Lo stesso meccanismo avviene per la generazione di aria fredda; cambia solo la temperatura, che viene regolata dalla circolazione di acqua fredda o calda nei muri o nei soffitti.
In vista del risparmio energetico sono state anche concepite le lampade degli uffici, che si regolano in base alla luce naturale e si spengono automaticamente quando le stanze rimangono vuote.

Tutti accorgimenti che fanno dell’EnerGon l’emblema dello schieramento della Germania contro l’energia nucleare. Ricordiamo, a questo proposito, che quattro anni fa il cancelliere tedesco Gerhard Schröder, sotto la spinta degli ecologisti, ha deciso che entro il 2025 l’energia nucleare sarà definitivamente abbandonata con la chiusura delle 19 centrali nucleari del paese; e lo scorso novembre è stata chiusa la prima, quella di Stade, nelle vicinanze di Amburgo.
Nel frattempo, lo Stato si impegna a finanziare, mediante appositi sussidi o detrazioni fiscali, risorse energetiche alternative come quella solare o eolica.
La decisione ha suscitato non poche polemiche, nonché tensioni all’interno dello stesso Partito Social Democratico: il ministro per l’Ambiente Jürgen Trittin vorrebbe promuovere maggiori sussidi per l’energia rinnovabile, mentre il ministro dell’Economia e del Lavoro Wolfgang Clement teme che ciò comporti una penalizzazione sul fronte economico sia per l’industria che per i consumatori. Lo scorso dicembre i due sono giunti al compromesso di ridurre gradualmente gli aiuti statali, ma nel frattempo Trittin si è impegnato in una campagna contro il diossido di carbonio compilando una lista in cui sono elencati più di 2.600 località che hanno l’obbligo di ridurne le emissioni dell’1,5% all’anno fino al 2007.
La realizzazione della Passivhaus di Ulm è costata circa 12,7 milioni di euro, più o meno la stessa cifra che richiede un edificio normale, con la differenza che il risparmio energetico offerto dall’EnerGon compensa abbondantemente i costi di costruzione. Secondo quanto dichiara Lars Borghaus, un dirigente della Software AG Stiftung, riscaldamento e aria condizionata nella Passivhaus di Ulm hanno un costo di un euro l’anno per metro quadrato, contro i tre-quattro per un edificio tradizionale.


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    Project details
    • Year 2004
    • Work finished in 2004
    • Status Completed works
    • Type Office Buildings
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