Nuova sede Diesel Kid e Diesel Props | Pierpaolo Ricatti

I nuovi magazzini e uffici di Diesel Kids e Diesel Props sorgono su un’area delimitata, a sud dalla SS 248 di Bassano (Gasparona), a nord da Via Fosse, resa libera dalla demolizione di due immobili obsoleti. L’organizzazione dei percorsi è incentrata su un grande atrio a doppia altezza, sove sono collocate le scale e gli ascensori delle due aziende. Due scale esterne di sicurezza e montacarichi, ubicati sul lato meridionale, collegano il piano magazzino col piano uffici e col soppalco intermedio. Gli uffici, al piano attico, sono organizzati planimetricamente in tre fasce concentriche: le laterali affacciano rispettivamente all’esterno e sul patio centrale, quella intermedia accoglie le aree di servizio.
Presupposti del progetto sono, da un lato, il massimo sfruttamento della superficie edificabile, in ossequio alla necessità dettata dalle leggi dell’economia; dall’altro la ricerca di una relazione tra il programma e il suolo, ovvero il luogo, tramite un’immagine capace di interagire con il paesaggio. Grande iportanza nel progetto riveste la sezione il cui spostamento lineare costruisce l’edificio. La sezione riflette da un lato tutti i problemi tecnici e costruttivi dell’edificio e dall’altro rappresenta adeguatamente lo spirito di libertà dalla tirannia della pianta, la quale, ridotta ai minimi termini, non è altro che la diretta espressione del programma. L’edificio non si struttura mediante la sovrapposizione di livelli orizzontali, ma attraverso la sezione, anche se questa non ne designa la forma complessiva dell’opera, in ragione della sua scala e del ruolo che è chiamato a svolgere come dispositivo urbano.
L’aspetto unitario e globale della forma propizia l’idea dell’edificio-contenitore “attivato” da vuoti come l’atrio d’ingresso a doppia altezza e il patio al piano primo: luoghi di uso pubblico che configurano l’interno del fabbricato. Esiste tuttavia un dialettica tra la costruzione del solido, inteso come volume autonomo, e l’articolazione di un interno, come mostrano le sezioni che suggeriscono il gusto dell’erodere e scolpire il volume, nel manipolarlo in conformità alle esigenze del programma.
Il vetro i grigliati in metallo sono stati usati come materiali capaci di coniugare la leggerezza che gli sviluppi lineari esigono e la solidità che permette di comprendere l’architettura attraverso il volume. La dialettica con il luogo si esprime attraverso la ricerca di figure polimorfe in rapporto al contesto: così il grande e profondo aggetto a sud dell’attico di coronamento, allusivamente rivolto all’infrastruttura viaria della Gasparona, per entrare nella galleria dei quadri di bordo della mobilità quotidiana nella visione dromoscopica del viaggio automobilistico, o, all’opposto, il prospetto silente che affaccia sulla preesistenza a nord esprime la propria alterità. La ripetizione diviene qui lo strumento di una resistenza silenziosa al frantumarsi del tessuto urbano, alla sua disorientante eterogeneità; solo un piano inclinato sottosquadro segna il fronte dell’ingresso al grande atrio e rivela la tensione verso una sintesi operativa di immagine e funzione.