Immaginando | Andrea Bella

Villa della Regina - Il concorso per la nuova manica accoglienza Turin / Italy / 2010

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Volumi geometrici semplici ed accostati su due differenti livelli caratterizzano l’aspetto formale del progetto definendone sia lo skyline che i percorsi panoramici al suo interno.
Il primo livello occupa tutto il sito dell’ ex “Palazzo Chiablese”, integrando ed avvolgendo le preesistenze delle centrali tecnologiche e dei servizi igienici mantenuti come da richiesta del bando.
Il volume, a pianta rettangolare è costituito strutturalmente da setti in c.a. a vista e travi metalliche reticolari. Al proprio interno propone, ripartendo dai principi delle serre e delle citroniere che caratterizzavano le Residenze Sabaude, uno spazio essenziale estremamente luminoso, libero e flessibile capace di rispondere ai diversi requisiti riportanti nel disciplinare.
Il secondo livello emerge solo in parte rispetto al perimetro in pianta del livello inferiore, creando un ambiente scenografico che ospita la caffetteria ed una piccola sala ristorante capaci di offrire una meravigliosa vista sulla città. Completano il potenziale scenografico del secondo livello un dehors e camminamenti panoramici a livelli altimetrici differenti, orientati lungo le direttrici disegnate dal parterre verso la Villa e verso la città.




L’inserimento nel contesto si basa sulla creazione di una quinta scenografica a completamento del perimetro del parterre sul lato nord, elaborando in senso contemporaneo e tecnologicamente moderno, la stratigrafia dello sviluppo storico della Villa, tramite la riproduzione con particolari processi di stampa su pannelli di policarbonato trasparente del materiale iconografico esistente che propone, attraverso l’opera degli artisti del tempo l’aspetto e le trasformazioni della Villa nei secoli. Si propone quindi un enorme quadro esteso alla lunghezza della nuova manica che contiene una sequenza di immagini artistiche e storiche che raccontano la Villa. Questa soluzione offre inoltre, a livello cromatico, un passaggio graduale dai toni rossi del mattone che costruisce la manica di collegamento ai toni verdi della collina verso ovest, in quanto la sequenza delle immagini riprodotte si sviluppa con la medesima progressione. (Le immagini riprodotte e le didascalie riportate sugli elaborati grafici che riguardano la decorazione dei pannelli di facciata sono state tratte dal sito internet www.cultor.it e dal bando di gara). Il prospetto in policarbonato risulta inoltre essere montato su pannelli motorizzati ed apribili che modificano quindi il disegno del prospetto esterno e la quantità di luce interna, sorprendendo il visitatore che si trova nella manica con affacci inaspettati sul parterre e sulla Villa. Durante le ore notturne, con andamento inverso, la luce artificiale prodotta da appositi proiettori posti dietro ed alla base dei pannelli, retroillumina le stampe creando una suggestiva atmosfera di colori caldi ed armoniosi, visibili in modo delicato anche dalla città.

Gli accessi e le dinamiche di movimento dei visitatori sia in ingresso che in uscita, sono stati consolidati ed implementati, rendendo estremamente fluida e flessibile la connessione della struttura in progetto con la Villa ed i giardini, sia per i normalmente che diversamente abili. La capillarità nello studio dei percorsi di acceso e di esodo ha reso possibile svincolare completamente l’accesso ai servizi di ristorazione dagli orari di apertura del museo.

La proposta progettuale rivisita il tema dell’innovazione tecnologica sviluppando due aspetti: quello del risparmio energetico e quello della modernità nella tipologia delle strutture informatiche a supporto dei sistemi di biglietteria e controllo accessi. Il primo aspetto è sviluppato utilizzando il policarbonato con proprietà di filtro ai raggi infrarossi per la realizzazione della quinta a sud ed il verde, sia pensile che verticale, come elemento di isolamento termo-acustico per i corpi a nord, verso la collina. Il secondo aspetto è basato sull’impiego di un sistema per la gestione del sistema di biglietteria e controllo accessi di tipo wireless che consente lo spostamento temporaneo della biglietteria come pure dei vachi per il controllo accesso garantendo la massima flessibilità nell’utilizzo degli spazi interni ed esterni.
Descrizione degli spazi interni.
Il progetto colloca tutti i servizi di accoglienza richiesti dal bando.

Distribuzione a Livello 0 (quota - 0,18 m. )
A questo livello trovano collocazione le seguenti funzioni:
-ACCESSO comune per normalmente e diversamente abili posto sul fronte nord-ovest.
La soluzione tecnica adottata per la realizzazione dei serramenti e dei pannelli esterni che costituiscono la quinta sul fronte sud consento ulteriori possibilità di passaggio di tipo “accessorio” da e verso l’esterno in caso di necessità e a discrezione del gestore del sito museale.
-GUARDAROBA
-BIGLIETTERIA costituita da desk con possibilità di movimento grazie alla trazione offerta da motori elettrici di bassa potenza collocati sotto il piano della pedana e dall’assenza di cablaggi informatici non più necessari grazie all’utilizzo di un innovativo sistema wireless per la gestione della biglietteria. La sala centrale può così trasformarsi riuscendo ad ospitare 150 ospiti a sedere anche durante le normali funzioni di biglietteria. Il transito dei visitatori in ingresso ed in uscita è separato dell’area di conferenza mediante teli a scomparsa alloggiati nel controsoffitto attrezzato. Completano lo spazio accoglienza i sistemi informativi multimediali costituiti da totem e schermi tipo touchscreen orizzontali.
-BOOKSHOP in posizione strategica tra i percorsi di ingresso e di uscita, chiudibile, fuori orario di visita da una parete scorrevole a tutta altezza, che si ritira a lato del vano scala.
-SALA RIUNIONI, ideale anche per attività didattiche o di conferenza per piccoli gruppi o singole classi, attrezzata ed isolata dagli altri spazi attraverso pareti di cristallo.
-SALA REGIA e CORPO DI GUARDIA a lato della saletta riunioni, con affaccio strategico sui varchi di accesso e di uscita.
-SERVIZI IGIENICI riservati al personale di custodia e di regia, completi di spogliatoio e separati per sesso.
-SERVIZI IGIENICI, già esistenti.
-LOCALI DI SERVIZIO per il ritiro delle poltroncine utilizzate durante le conferenze, ed eventuali attrezzature di servizio tipo carrozzine per diversamente abili.
-BLOCCO SCALA ED ASCENSORE per il collegamento ai servizi di caffetteria, ristorazione e per l’accesso al parco riservato ad utenti diversamente abili.

Distribuzione a Livelo 1 (quota + 4,45)
A questo livello trovano collocazione le seguenti funzioni:
-SERVIZIO DI CAFFETTERIA
-CUCINA a servizio della sala ristorante
-SERVIZI IGIENICI E SPOGLIATOIO riservati al personale che gestisce il servizio di caffetteria e ristorazione.
-SALA RISTORANTE con capienza di 36 coperti, collocata al centro del dehors che gode di affaccio diretto sulla città, verso ovest , e sulla Villa a sud, rialzato di 40 cm. rispetto alla quota del livello 1 per limitare le ostruzioni visive tra chi percorre il dehors e chi si trova accomodato all’interno della sala ristorante.
-CAMMINAMENTO PANORAMICO che percorre longitudinalmente la manica di accoglienza da est a ovest, con piano di calpestio trasparente per aumentare l’illuminazione interna della manica sottostante.
-SBALZO PANORAMICO in testa al camminamento sul lato ovest, verso la città.

L’accesso alla biglietteria è garantito, nel lato nord/ovest, sia dalla scalinata che dalla rampa veicolare che prosegue direttamente ai giardini, attraverso il percorso in salita a nord, a ridosso della collina e delle vigne, sul fianco del fabbricato, verso la Rotonda. Dalla strada è possibile accedere al piano del ristorante e da tale piano si può ulteriormente salire sulla copertura dello stesso e godere della vista panoramica sui giardini, oppure scendere con scalinata a livello del giardino pensile .

Dall’interno della manica di accoglienza, si accede al percorso museale attraverso la manica di collegamento con la Villa . Il visitatore, a compimento della visita, può scegliere di accedere alla caffetteria anche dai giardini, Tutti gli accessi e le uscite sono controllati tramite sistema di varchi che evitano accessi non autorizzati o riutilizzo di biglietti già validati.

Le linee guida nelle scelte che riguardano le zone a verde sono state due:
Massima integrazione con il parco e con l’ambiente collinare in cui è collocata la Villa
ricerca di soluzioni che assicurino una ridotta manutenzione.
Per l’integrazione è stata determinante sia la ricerca di armonia fra i diverse componenti, non solo vegetazionali, che formano i giardini della Villa sia la sintonia con l’ambiente collinare circostante nel rispetto delle esigenze ecologiche delle specie proposte e del luogo di intervento.
Per ottenere un giardino che a regime, richieda una manutenzione ridotta è stata posta particolare attenzione progettuale alle strutture di supporto al verde, con la scelta di specie rustiche. Si tratta quindi di soluzioni a carattere estensivo ovvero che, dopo il primo anno dall’impianto, richiedono una manutenzione assolutamente ridotta.

La scelta di coprire la parte di fabbricato rivolta verso la collina e la copertura è dettata, oltre che dalla necessità d’integrazione visiva, da scelte ecologiche e di efficienza energetica. L’efficienza delle prestazioni della vegetazione associata al costruito è indubbiamente alta.
Il verde verticale assolve ad una funzione termoregolatrice e fonoassorbente: assorbe energia solare impiegata per processi fotosintetici ed energia termica per processi evapotraspiratori e attenua il rumore per la presenza di vegetali, terra ed elementi artificiali.
La proposta è di ottenere una sorta di “pelle verde” del costruito. La scelta strutturale per il supporto consente anche la possibilità di disegnare un logo, utilizzando la bicromia delle due specie proposte per il muro vegetale.

Si propone la funzione della siepe quale barriera di delimitazione dei percorsi, per limitare gli accessi al piano superiore (solo con biglietti) e per abbattere rumori e polvere al percorso viario.
Si tratta di una siepatura perimetrale e per tanto deve risultare intricata e compatta; per questo la scelta è orientata verso piante la cui caratteristica principale è quella di essere fortemente cespuglianti e particolarmente tolleranti verso le potature.
Inoltre la scelta, per la bordura legnosa, di specie autoctone (nel rispetto dell’ecologia e dell’inserimento territoriale del giardino) a foglia decidua, comporta anche un apprezzabile cambiamento stagionale del manto della siepe. Si opta per piantine con pane di terra che consentono un migliore attecchimento.

Dal punto di vista strutturale l’intervento in progetto prevede la costruzione di strutture nuove in parte indipendenti, in parte invece connesse con corpi di fabbrica esistenti come nel caso del blocco contenete la centrale termica. Sono state pensate sia strutture in cemento armato tradizionale con getti realizzati in opera , che strutture in acciaio, meglio integrabili con le strutture esistenti ed adattabili alle soluzioni impiantistiche previste nel presente progetto, oltre che di più facile cantierizzazione per la loro leggerezza e possibilità di assemblaggio in opera.
Dal punto di vista delle caratteristiche costruttive gli interventi strutturali in progetto sono abbastanza semplici, e si possono distinguere tre situazioni principali quali : l’intervento sul corpo di fabbrica ad un piano esistente e contenete l’attuale centrale termica, il corpo di fabbrica ad un piano contenete lo spazio di accoglienza e la sala per i convegni e il corpo di fabbrica a due piani dedicato al piano terra ad uffici e al piano primo ad attività ricreativa.
Tutte le strutture verticali e le relative fondazioni sono state pensate con un modello sismo resistente a pareti in grado di assorbire per intero le azioni sismiche. Avendo i pilastri in c.a. una rigidezza trascurabile rispetto ai setti, vengono considerati come elementi secondari e verificati per le sole azioni orizzontali. Le strutture orizzontali sono state suddivise tra strutture di semplice copertura come quelle della sala convegni ed impalcati di utilizzo pubblico come quelli della parte a due piani. Per le prime si è fatto uso anche di soluzioni con lamiere grecate con getto collaborante, per le seconde sono stati scelti solai gettati in opera, dove possibile alleggeriti, ma di più pratica realizzazione rispetto alle difficoltà logistiche del cantiere.
Di una certa particolarità la soluzione adottata per la struttura di copertura della sala convegni. In questo caso si è pensato ad una struttura reticolare metallica, sopportata da colonne in acciaio su un lato a dalla struttura esistente della centrale termica dall’altro. Al fine di consentire una perfetta integrazione nel progetto architettonico, che prevede un camminamento “ incassato “ e “ trasparente “ nella trave, per quest’ultima sono stati studiati alcuni dettagli costruttivi particolari, come ad esempio la “culla” in acciaio che contiene il camminamento e contemporaneamente funziona da appoggio per la trave reticolare sulla costruzione in c.a. esistente. Il tradizionale reticolo di aste tubolari è stato sostituito con una struttura ad “ U” formata da scatolari metallici saldati e da una piattabanda di collegamento dei profilati ,in acciaio di idoneo spessore, sulla quale sono previsti gli appoggi delle lastre in cristallo del camminamento. Altre strutture in carpenteria metallica di importanza secondaria sono previste per sopportare i manti esterni delle zone a copertura piana.

L’involucro edilizio in progetto si pone il prestigioso obiettivo di controllare dinamicamente i flussi energetici, governandoli in funzione delle esigenze di comfort interno, utilizzando gran parte dell’energia solare incidente l’involucro, distribuendola nelle zone dove è maggiormente necessaria e non semplicemente assorbendola o schermandola totalmente.
Il tutto è possibile grazie alla innovazione tecnologica che ha permesso la realizzazione di nuovi materiali passivi, attivi e ad alte prestazioni per l’involucro edilizio.
Al fine di contenere la temperatura interna degli ambienti e di limitare conseguentemente i fabbisogni energetici per il raffrescamento degli edifici, sono stati adottati sistemi che contribuiscono a ridurre gli apporti termici dovuti all'irraggiamento solare durante il regime estivo e limitare il fabbisogno termico durante la stagione invernale, considerando in modo sinergico i seguenti aspetti:
- adozione di sistemi che consentono la protezione delle chiusure maggiormente esposte all'irraggiamento solare;
- adozione di soluzioni che consentono la riduzione dell'apporto di calore per irraggiamento solare attraverso le superfici vetrate;
- adozione di sistemi costruttivi che conferiscono alle chiusure un adeguato comportamento in termini di trasmittanza termica, iinerzia termica, sfasamento e attenuazione dell'onda termica.
Alla base delle valutazioni adottate è la costruzione e lo studio del "diagramma solare" da cui risultano le scelte progettuali, specifiche e peculiari del sito che ne hanno condizionato la progettazione, al fine di ridurre la dispersione energetica invernale e il surriscaldamento estivo.
Tenendo conto di tali aspetti, vengono di seguito illustrate le strategie più opportune per garantire la massima efficacia delle soluzioni adottate, garantendo comunque i livelli minimi di prestazione di seguito indicati.
Le dispersioni di calore attraverso l’involucro edilizio saranno ridotte adottando componenti (opachi e trasparenti) a bassa trasmittanza termica potenziando gli spessori delle coibentazioni e riducendo al massimo le dispersioni attraverso i ponti termici al fine di limitare i consumi energetici per il riscaldamento e per il raffrescamento.
Per l’edificio in progetto le chiusure esterne trasparenti saranno realizzate sovrapponendo due “pelli”, di cui una completamente trasparente e l’altra solo parzialmente permeabile alla luce e allo sguardo.
In inverno l'intercapedine tra le due facciate viene chiusa, e l'effetto serra che ne deriva fornisce un apporto gratuito al riscaldamento ambientale, in estate l'intercapedine viene aperta e viene ventilata per circolazione naturale.
Lo strato interno è costituito da un serramento in alluminio con vretrocamera basso emissivo, con specchiature sia fisse, sia apribili; lo strato esterno è un frangisole da realizzare con pannelli di policarbonato da 8 mm orientabili.
I pannelli che costituiscono la schermatura esterna verticale sono apribili in modo dinamico, consentendo l’affaccio verso l’esterno.
I pannelli, in posizione chiusa, sono complanari realizzando una superficie senza soluzione di continuità in modo da consentire la lettura dello scheletro dell’organismo edilizio.


Le chiusure esterne verticali, ossia le chiusure in corrispondenza dei fronti attestati verso esterno dell’edificio sono del tutto trasparenti, in modo da consentire il dialogo tra spazio interno ed esterno; sono realizzate con un serramento in alluminio, fissato allo scheletro portante dell’edificio.
Il policarbonato è stato scelto in quanto materiale trasparente, leggero e per la sua proprietà di isolamento.
Le caratteristiche termiche del materiale previsto sono:
- Trasmittanza termica (lastra spessore 8 mm): 4,84 W/m2K
Per le superfici trasparenti il valore della trasmittanza richiesta potrà essere raggiunto mediante l’utilizzo di vetri semplici in struttura tripla o con vetri trattati in struttura doppia.
La proposta progettuale prevede una particolare attenzione allo studio dei sistemi schermanti delle superfici trasparenti al fine di minimizzare gli apporti solari indesiderati che possono causare situazioni di surriscaldamento degli ambienti interni ma nello stesso tempo massimizzare gli apporti di calore da irraggiamento invernale.
In estate, la radiazione solare attraversa le superfici trasparenti dell’involucro (serramenti esterni), comportando un apporto di energia istantaneo che deve essere annullato dall’impianto di climatizzazione.
Al fine di limitare il carico termico estivo dell’edificio, e quindi anche il fabbisogno energetico richiesto dall’impianto di climatizzazione, si prevede, l’impiego di strategie “bioclimatiche”.
Le schermature verticali proposte sono particolarmente efficaci alla latitudine di Torino essendo orientate a S-SW.
Le schermature esterne sono molto più efficaci di quelle interne come strumento di controllo solare in quanto respingono la radiazione solare prima che raggiunga la superficie del vetro, evitando che questo si riscaldi e si inneschi un microeffetto serra tra superficie dello schermo e vetro.
Il progetto prevede l’adozione, in corrispondenza delle superfici vetrate, di sistemi frangisole esterni regolabili. Il sistema di frangisole, elemento fortemente caratterizzante dal punto di vista architettonico, gioca un ruolo importante, durante la stagione estiva, nella regolazione termoclimatica dell'edificio per la sua funzione di schermatura solare. Questa soluzione consente, infatti, una protezione dall’irraggiamento termico esterno molto efficace, in quanto impedisce alla radiazione solare di colpire la superficie trasparente.
La scelta di renderlo regolabile è dovuta alla volontà di non perdere gli apporti solari gratuiti che nella stagione invernale contribuiscono invece al comfort termico degli ambienti.
Il frangisole in progetto è di tipo orientabile ed è stato studiato per garantire in ogni ambiente condizioni ideali. Sarà in grado di lasciare filtrare la luce (fattore di trasmissione luminosa TL 58% ) contribuendo a regolare piacevolmente la temperatura all’interno in qualsiasi momento della giornata.
Sarà in grado di trattiene circa l’50% del calore dei raggi solari (coefficiente di trasmissione solare totale TST 49%) riducendo fino al 20% il consumo degli impianti di climatizzazione.
Il sistema sarà in grado di regolarsi automaticamente mediante un dispositivo elettronico che consentirà di mantenere nell’ambiente di lavoro l’intensità di luce desiderata orientando automaticamente il frangisole.
La conformazione della parete a due “pelli” sarà in grado di garantire un significativo apporto termico gratuito aggiuntivo rispetto agli elementi tecnici ordinari tramite il trasferimento all’interno dell’edificio di calore generato per effetto serra. Il trasferimento avviene per irraggiamento diretto attraverso il vetro.
Al fine di ridurre gli apporti termici durante il regime estivo e raffrescare gli spazi dell'organismo edilizio sono state addotate soluzioni progettuali che garantiscano di utilizzare al meglio le condizioni ambientali esterne e le caratteristiche distributive degli spazi per favorire la ventilazione naturale dell'edificio, con particolare riferimento alla ventilazione notturna (free cooling).
La ventilazione naturale viene realizzata mediante ventilazione contrapposta degli ambienti ottenuta mediante l’apertura dei serramenti posti sulla parete esterna a S.W e dei serramenti (griglie di espulsione) realizzate in corrispondenza del camminamento esterno (effetto camino).
Per le aree oggetto di intervento si propone l’adozione di impianti centralizzati, alimentati da pompe di calore con condensazione ad acqua (sonde geotermiche di profondità) con compressore centrifugo a levitazione magnetica a portata variabile.
I singoli impianti interni saranno serviti attraverso valvole di zona e contabilizzatori di energia termica, per permettere un funzionamento autonomo sotto il punto di vista energetico ed economico.
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    Volumi geometrici semplici ed accostati su due differenti livelli caratterizzano l’aspetto formale del progetto definendone sia lo skyline che i percorsi panoramici al suo interno. Il primo livello occupa tutto il sito dell’ ex “Palazzo Chiablese”, integrando ed avvolgendo le preesistenze delle centrali tecnologiche e dei servizi igienici mantenuti come da richiesta del bando.Il volume, a pianta rettangolare è costituito strutturalmente da setti in c.a. a vista e travi metalliche reticolari. Al...

    Project details
    • Year 2010
    • Status Competition works
    • Type multi-purpose civic centres / Museums / Pavilions / Exhibition Design / Bars/Cafés / Restaurants / Interior Design / Exhibitions /Installations
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