Villa della Regina | giovanni tonti

Turin / Italy / 2010

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Il progetto parte dalla riproposizione della quinta murata, come ricostruzione storica, pressochè letterale nell’immagine, con materiali lapidei del nostro tempo entro la quale incuneare una struttura dinamica, funzionale in cui trovino concretezza le esigenze odierne della gestione di tutto lo spazio.

Il pensiero dominante, rivolto all’universalità delle arti ed un altro pensiero, legato al tema specifico di un semplice evento architettonico che si insinua all’interno del luogo, quasi di soppiatto, con la sola enfasi prodotta dalla propria fisicità, senza celare la voglia di immagini apparentemente dirompenti, costituiscono i motivi ispiratori dell’idea guida di tutto l’intervento.
Il progetto persegue una dinamicità spaziale mediata dall’elemento rigido della quinta murata che, pur segnando un passaggio netto, non interrompe la continuità tra interno ed esterno e tra le varie funzioni a terra: la quinta, con la sua consistente fisicità, come simbolo di un passato che ritorna, reitera un proprio ruolo formale, strutturale e didattico, fa da guida e da contenitore di un volume nuovo che difficilmente potrebbe rinvenire certezze nell’ambito di una propria identità scindibile e/o idealmente unita al carattere stilistico ed alla qualità espressiva del monumento.


SINTESI DEL PROGETTO

La “MANICA”, come elemento di collegamento tra l’esterno (la città) ed il complesso degli spazi di riferimento (museo e giardino) viene concepita come “passante” sia in senso orizzontale che verticale. Essa contiene un piccolo giardino e le funzioni minime previste dal “bando”.


FUNZIONI AL PIANO TERRA

a) - un piccolo giardino contenuto tra pareti vetrate a tutto volume (lato verso la città) in cui la geometria degli alberi crei una serie di relazioni formali e spaziali con la geometria delle strutture portanti (entro uno spazio sghembo). La scansione non modulare degli spazi e dei componenti strutturali vuole contemplare la presenza diretta della natura, all’interno dell’architettura.

b) - una reception che contiene lo spazio informazioni, la sosta ed un angolo da destinare a bookshop; essa è connessa direttamente allo spazio riunioni-mostra ed al deposito (situato fisicamente ad un livello inferiore - circa un metro); viene conservato il cavedio-tunnel degli impianti.

c) - uno spazio a ridosso dei bagni (lungo il percorso) che contiene la biglietteria ed il controllo visite, guardaroba ecc.

d) - una scala pressochè baricentrica che garantisce la funzione di “passante verticale” permettendo l’utilizzo binomio di tutto lo spazio; la forma della scala è ellittica composta da setti armati modellati a sostegno delle rampe e dei pianerottoli. La scala contiene all’interno un ascensore di forma circolare che collega tutti i piani nei due lati.

Tutta la reception con gli spazi ad essa relazionati può funzionare autonomamente, indipendentemente dall’apertura del museo; il bookshop, contenuto entro uno spazio vetrato e lo spazio riunioni possono essere separati dal resto, chiudendo i passaggi.





PIANO PRIMO
a) Al piano primo vengono sistemate le attività connesse al ristoro, alla sosta, al rapporto con l’esterno (giardini sovrastanti): ristorante, cucina, spazio per eventuale lettura e/o mostre e servizi igienici, fruibili sia dall’interno che dall’esterno; il tutto completamente correlato ad un piccolo giardino (sul tetto dello spazio riunioni) ed un belvedere (che si affaccia sul panorama della città) unito da un passaggio che corre al di sopra della quinta murata.

RELAZIONI CON L’ESTERNO
Il progetto non persegue una distribuzione funzionale costretta all’interno di barriere che simboleggino staticità e compiutezza, ma una dinamicità spaziale, mediata da un elemento rigido che, pur segnando un passaggio netto, non interrompe la continuità tra interno ed esterno e tra le varie funzioni a terra: la quinta murata, con la sua consistente fisicità, è il simbolo di un passato che ritorna, reitera un suo ruolo formale, strutturale e didattico, fa da guida e da contenitore di un volume architettonico che difficilmente potrebbe rinvenire certezze nell’ambito della ricerca di una identità propria, dovendo essere fisicamente ed idealmente unito al carattere stilistico ed alla qualità espressiva della “Villa”.
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    Il progetto parte dalla riproposizione della quinta murata, come ricostruzione storica, pressochè letterale nell’immagine, con materiali lapidei del nostro tempo entro la quale incuneare una struttura dinamica, funzionale in cui trovino concretezza le esigenze odierne della gestione di tutto lo spazio. Il pensiero dominante, rivolto all’universalità delle arti ed un altro pensiero, legato al tema specifico di un semplice evento architettonico che si insinua all’interno del luogo, quasi di...

    Project details
    • Year 2010
    • Status Competition works
    • Type Museums
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