Concorso di idee per la progettazione della nuova sede del Municipio di Paratico (BS) | giovanni tonti

Paratico / Italy / 2010

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Il progetto è stato immaginato partendo dal presupposto che un edificio destinato a funzioni pubbliche oltre che inseguire un impianto funzionale commisurato alle esigenze reali, deve rapportarsi al ruolo ideale che esso persegue nella città.
Un edificio municipale, pensato non come una struttura univoca e fortemente rappresentativa di sé, ma come una struttura composita, polifunzionale, con annesse piccole attività legate alla vita dei cittadini, rappresenta sicuramente un luogo moderno, dinamico, in cui le vicende della città possano essere facilmente partecipate sostituendo l’immagine quasi autoritaria degli edifici pubblici di un tempo con la compostezza e linearità di un piccolo complesso che, pur vincolato da funzioni specifiche (quelle definite a priori dal bando) possa ritenersi sufficientemente flessibile e all’uopo trasformabile.
I principi urbani e costruttivi, considerando che la struttura non debba apparire in alcun modo conclusa in sè, chiusa al confronto ed al dialogo, ma aperta al flusso della gente, vengono tratti dapprima dalle direttive del bando, poi da riflessioni intese alla interpretazione dei messaggi provenienti dalla città e dal contesto.
L’idea dell’Amm.ne di rendere gli spazi capaci di accogliere anche altre attività, diverse da quelle proprie di un Municipio, oltre che apparire un’iniziativa dai contenuti rivolti al futuro, quasi innovativi, rappresenta uno dei principi urbani che aprono le porte alla ricerca di una identità propria, in divenire. Essa, pur attenta al riferimento economico suggerito dal bando, desidera spaziare oltre ed offrire alla città di Paratico una possibile opera di architettura che contempli afflussi di energie provenienti anche dal soggetto privato....

Riferimenti (richiami) storico culturali ambientali
Uno sguardo verso la città costruita e verso la natura circostante ha diretto il ragionamento a selezionare alcuni elementi qualificanti del contesto i quali, anche se solo concettualmente, sono ascrivibili alle seguenti realtà:
1) Il blocco murario dell’edificio di culto con la parte sommatale del transetto ed il campanile realizzato in materiale lapideo di colore beige e coperto da tetto a padiglione.
2) Le montagne che fanno da sfondo paesaggistico tutt’intorno e che con le loro sinuosità e le loro forme organiche mettono direttamente in rapporto la realtà architettonica (di tutta la città) con questo paesaggio; creano una cornice che impone un dialogo continuo tra ciò che è naturale e quanto è opera dell’uomo.
3) L’acqua (come terzo elemento) che, pur non direttamente visibile dal luogo dell’intervento, lambisce il centro della città con le sponde del lago d’Iseo ed il fiume Oglio che ivi si immette.

*** Questi tre elementi vengono assunti come fatti simbolici del contesto, al di fuori ed al di sopra del tempo attuale, come segni fortemente emergenti dall’anonimo tessuto edilizio esistente.
L’integrazione formale con l’ambiente è stata ricercata attraverso un’elaborazione concettuale dei rapporti funzionali e strutturali dell’edificio in progetto con il tessuto urbano immediatamente relazionato ad esso.
Percorsi, direttrici, elementi emergenti, visuali, concezioni strutturali, elementi di arredo esterni, altro... vengono disposti in modo tale che tra la città e l’edificio nascano relazioni (sia concettuali che fisiche) le quali permettano, meglio auspichino, una lettura immediata dei contenuti funzionali ed ideali dell’edificio.
Un edificio comunale deve comunque rappresentare tutti i cittadini; deve costituire l’emblema della socialità (l’immagine prediletta nella città) raccontata e visibile nella struttura architettonica ed urbana con la massima connotazione sociale.
Altri edifici, anche quelli sacri, (o quelli destinati ad attività sportive o culturali) non possono rappresentare per la loro specificità (essendo univoci per funzione o contenuto) la collettività intera.
La ricerca di un carattere sociale (percepibile anche soltanto osservando l’edificio) spinge il progetto verso soluzioni che contemplino, in aggiunta o supporto a quelle individuate dal “Bando”, un dinamismo continuo ed un utilizzo composito che intende estendersi a tutte le attività previste, incoraggiando l’eventuale partecipazione (pubblico – privato) alla costruzione di un brano importante (pur piccolo per dimensione) di città.
Il progetto è stato concepito, quindi, considerando la valenza sociale dell’edificio e la sua collocazione urbana, ponendo in evidenza il concetto che la polifunzionalità dei suoi spazi può introdurre una modalità di utilizzo composita maggiormente efficiente, con sicuro risparmio di energie per la sua gestione giornaliera. La presenza di attività composite, come quelle commerciali, tempo libero, cultura, associazioni, altro, può rappresentare una precisa occasione di validazione di un modo di vivere ed utilizzare l’edificio pubblico; ciò può anche consentire al cittadino di combinare esigenze e volontà totalmente indirizzate al soddisfacimento di equilibri economici (che meglio possono risolversi all’interno di una gestione promiscua degli spazi della città).

La concezione architettonica nasce da questo presupposto: viene immaginata una struttura composta da un corpo di fabbrica che al piano terra ed al piano primo si scinde in due settori che si riuniscono negli ultimi due piani; ogni settore è provvisto di un sistema di collegamento verticale formato da un blocco scale e ascensori. Tra i due settori si viene a creare un piccolo vuoto (uno spazio fruibile di passaggio e protetto) in cui si affacciano spazi destinabili alle altre attività, al momento non identificabili ma diverse da quelle proprie del Municipio.
I settori possono essere così identificati:
Settore A - orientamento ad ovest.
Settore B - orientamento ad est

L’edificio è impostato a più piani (quattro compreso il piano terra) ed è costituito da due settori ognuno dei quali servito da un blocco scala-ascensori; mentre i blocchi scala possono considerarsi completamente promiscui, gli ascensori possono essere specializzati: uno di essi, infatti è impostato per connettere soltanto gli spazi interni e quindi essere utilizzato per rendere comunicabili le varie funzioni amministrative ai vari piani.
Piano interrato
- raggiungibile attraverso una rampa; viene destinato principalmente a parcheggio coperto per le attività del Municipio e per il pubblico (parte centrale).. Sui lati il piano interrato ospita altri spazi che possono considerarsi a servizio sia del Municipio (archivio) che delle altre attività (deposito) che vengono ospitate nell’edificio.
Il piano interrato contiene anche dei volumi tecnici destinati a soddisfare le esigenze impiantistiche.
Il piano terra
(a diretto contatto con il livello stradale e spazi destinati al verde ornamentale e parcheggi)…
Nella parte centrale l’edificio, risultando vuoto, crea un ambito protetto, permette il passaggio delle persone e connette gli spazi interni destinati alle varie funzioni commerciali, servizi vari, ecc ....
La fruizione di questi spazi, in cui compaiono anche attività e servizi di ristoro e tempo libero, può essere garantita anche oltre l’orario di apertura degli stessi uffici comunali.
Sulle parti esterne dei settori laterali, fruibili quasi direttamente dall’esterno, vengono sistemate quelle funzioni che richiedono un contatto diretto con i cittadini (sono funzioni come l’anagrafe, personale amm.vo, servizi sociali, ecc. (settore A) e il corpo dei vigili urbani (settore B).
In particolare: il vuoto centrale che costituisce di fatto uno spazio di deambulazione (quindi permette l’attraversamento dell’edificio), articola le aree commerciali e di servizio: piccoli negozi, spazi espositivi, eventuali uffici privati, ecc., contiene anche spazi per la ….piccola ristorazione….direttamente connessa con l’esterno.
Il piano primo
- collegato direttamente (in verticale) con le funzioni a diretto contatto con il pubblico (Settore A), contiene nel lato sinistro funzioni amministrative e sul lato destro (Settore B) attività private pubbliche non associabili a quelle proprie del Municipio.
Il piano secondo
- Il piano secondo viene completamente dedicato alla parte politica con il posizionamento al centro della cosiddetta “Aula Magna”. I due corpi di fabbrica si riuniscono connettendosi alle uscite mediante un percorso che potremmo definire “continuo”.... I medesimi corpi ascensori, possono essere programmabili in modo da garantire, in sede di migliore definizione funzionale, un utilizzo completamente congruo e reversibile rispetto alle effettive attività gestionali.
Uno dei due ascensori (appartenente al settore A) può essere utilizzabile soltanto per il collegamento verticale tra i vari uffici del Comune... aprendosi all’interno di tutti gli spazi: amministrativi.
- Il piano terzo (sottotetto) viene completamente dedicato alla gestione delle attività tecniche del Comune: lavori pubblici, urbanistica, ambiente…
Comprende anche l’area destinata all’aula magna che, per sua dimensione e caratteristica spaziale, necessita di un’altezza interna superiore a quella degli altri locali.
Gli archivi, da associare alle singole attività vengono dislocati in modo da rendere possibile un contatto stretto con la funzione che supportano.

In particolare: a) l’archivio per la parte amministrativa (anagrafe, servizi sociali, ecc. che ospita generalmente documenti cartacei compresi quelli di vecchia data), che non implica necessariamente il rapporto diretto e/o operativo con il pubblico, considerando anche la sicura adozione di sistemi informatici, viene collocato al piano interrato del settore A.
b) l’archivio per le operazioni di ordine politico e politico amministrative viene collocato al piano secondo: contiene principalmente documentazioni e pratiche antiche.
c) l’archivio per gli spazi e funzioni tecniche, considerando la qualità e le esigenze logistiche del lavori, (urbanistica e lavori pubblici) viene collocato all’ultimo livello, con possibilità di collegamento diretto con quello amministrativo-politico del piano sottostante, cui si lega strettamente (piano secondo: archivio per le pratiche antiche, piano terzo: archivio per le pratiche in corso). Esso può essere considerato uno spazio operativo a tutti gli effetti, apribile all’uopo anche al personale esterno; normalmente in questi spazi vengono archiviate o meglio collocate, le pratiche maggiormente legate alle attività di controllo dell’Amm.ne (pratiche urbanistiche ed edili private, lavori pubblici, con eventuale biblioteca tecnica ecc.) – In questi spazi può rendersi possibile una più diretta partecipazione congiunta (pubblico privato) alle varie operazioni-elaborazioni destinate alla gestione costruzione del territorio. Il progetto prevede, infatti, all’interno dell’archivio, piccole superfici attrezzate con strumentazioni moderne per eventuali operazioni tecnico progettuali interne agli uffici e partecipate …
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    Project details
    • Year 2010
    • Client Comune di Paratico
    • Status Competition works
    • Type Town Halls
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