Onda parametrica - Un esempio di architettura matematica

Rome / Italy / 2010

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Il concetto di onda parametrica?

Il progetto architettonico “Onda parametrica”, che svolgerà all’interno del MAXXI la funzione di parete audio-video e di consultazione dell’archivio fotografico, nasce dall’idea di connettere la morfologia dell’oggetto a dati di natura ambientale, per rispondere alla funzione principale della sala: quella audio-visiva. La sfida è quella di creare una parete attrezzata, capace di ottimizzare l’acustica della sala, sulla base di parametri sonori, che definiscono una geometria complessa: l’estetica stessa dell’oggetto deriva dall’analisi matematica del sonoro. Attraverso l’utilizzo di software specifici, è stato possibile associare, in modo matematico, i dati relativi al comportamento delle onde sonore con la forma della parete. L’onda parametrica è quella forma che, più di altre forme, contiene ed assorbe l’urto dell’onda acustica, evitando il fenomeno del riverbero attraverso le sue geometrie, i suoi concavi, i suoi convessi e i suoi elementi frangi suono.

Il nostro scopo è stato quello di connettere la forma della parete alla principale funzione della sala, per cui essa è pensata, quella audio-visiva. Attraverso l’utilizzo di software specifici, abbiamo studiato i comportamenti delle onde sonore all’interno della stanza; cambiando valori e misure abbiamo ottenuto differenti forme tra concavi e convessi e abbiamo congelato quella che, contenendo più delle altre il fenomeno del ritorno di fase, ottimizzava la qualità audio della sala. La parete è un'onda perché parametrizzata su valori ambientali: sono i dati matematici, relativi allo studio del sonoro, a definire la struttura morfologica della parete, che risulta essere “geneticamente modificabile”.

L’onda parametrica nasce dalla nostra volontà di concepire in maniera differente l’oggetto parete. L’idea iniziale del progetto è stata quella di creare qualcosa di organico, che partecipasse attivamente alla funzione dello spazio e collaborasse al “comfort indoor” della sala. L'onda parametrica è un “organismo”, un oggetto sensibile a determinati parametri funzionali (nel nostro caso relativi al sonoro) ed estetici, e non un semplice oggetto inerte, posto al centro della sala.

L'ispirazione
Il processo di parametrizzazione dell'oggetto, nuovo contributo all’architettura organica, ci permette di dare vita a forme che si avvicinano agli elementi naturali. I dati ambientali - input suggeriti dall'ambiente come l’acustica, il vento, il percorso solare, un flusso di persone - offrono una struttura matematica dalla quale si sviluppano forme complesse e innovative, che coincidono con quelle espresse dalle geometrie frattali. Queste possono essere considerate l'aspetto morfologico di architetture che rimandano agli elementi della biologia o della geologia, alle quali si ispira la nostra architettura.

Il nostro progetto si inserisce all'interno di una visione dell'architettura, che io definisco, iper-organica, che si spinge al di là del filone organicista. La nostra è una ricerca dell'organicità più profonda, matematica, che vuole carpire il DNA degli elementi naturali per emularlo attraverso l'uso di una matematica complessa. Un nostro precedente progetto che rientra in questa visione di architettura iper-organica è quello per il nuovo Museo d’arte contemporanea di Shenzen (Cina), chiamato “La cellula” proprio perché il concept di progetto è stato ispirato dal processo di mitosi cellulare.


Le tecnologie di progettazione

La nostra è una progettazione che nasce grazie al computer. Il computer è per noi una protesi digitale: uno strumento, non solo di rappresentazione ma anche di progettazione. Nel nostro caso specifico abbiamo utilizzato sistemi C.N.C. (Computer Numerical Control), tecnologie in grado di leggere i dati matematici dell'oggetto e di riprodurli in uno stampo tridimensionale di poliuretano, trattato poi con vari materiali, come la vetroresina, la verniciatura a caldo e la finitura superficiale. Attraverso questa tecnica si salta un passaggio, prima essenziale, quello del lavoro artigianale vero e proprio: questo è rielaborato e realizzato direttamente da una macchina computerizzata.

Interessandoci a questa concezione digitale dell’architettura, peraltro molto diffusa in altri Paesi, qualche anno fa, abbiamo fatto delle esperienze importanti e abbiamo capito come l’ingegneria nautica ed aeronautica, dove si indagano forme molto sinuose, potevano essere degli ottimi alleati all'architettura contemporanea. Le tecnologie che utilizziamo sono, infatti, proprie dell'industria navale e dello yacht design. Sono queste che ci hanno permesso di sviluppare oggetti dalle morfologie ergonomiche come l’onda parametrica, risultato dell’incontro tra differenti discipline e conoscenze tecniche.

La relazione col progetto del MAXXI di Zaha Hadid
M. La nostra ricerca ha sicuramente dei punti di contatto con la filosofia progettuale di Zaha Hadid, a partire dalla morfologia e dalla complessità delle forme architettoniche. Il MAXXI è stato sicuramente, per noi, uno stimolo per sperimentare nuove geometrie. Ritengo comunque che lo scopo principale dell’architetto è quello di dare all’uomo un habitat; l’estetica non può essere disgiunta dalla ricerca di funzionalità e dalle condizioni di benessere.

Il MAXXI è un esempio dell'architettura di cui parliamo, le stesse linee che si intersecano, che ricordando il flusso dinamico di un liquido, nascono da concetti di parametrizzazione e dall'utilizzo di macchine a controllo numerico. L'onda parametrica vuole essere il nostro contributo e la nostra interpretazione del progetto architettonico di Zaha Hadid e del MAXXI, di cui ci sentiamo parte.

La collaborazione con la Fondazione MAXXI
Collaborare con la fondazione del MAXXI, per noi, è stato un privilegio e una vetrina per la nostra ricerca. Saremmo felici di riuscire a sensibilizzare i visitatori della sala audio-video e consultazione della fotografia verso questo nuovo approccio dell'architettura, che cerchiamo di diffondere, oramai, da un po' di anni. Più in generale ci auguriamo che la fondazione, con il suo lavoro, possa davvero smuovere le acque

Il Museo è stato frutto di impegno e costanza da parte delle Istituzioni, dell’Amministrazione pubblica e del Ministero per i Beni Culturali. A tutte queste persone noi siamo grati come architetti romani, italiani ed europei: il MAXXI, traguardo di un progetto fino a poco tempo fa impensabile per la città di Roma , è per noi infatti un punto di riferimento essenziale, un luogo dove esprimere la nostra ricerca e confrontarci con l’architettura internazionale.
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    Project details
    • Year 2010
    • Client Fondazione MAXXI
    • Status Completed works
    • Type Exhibitions /Installations
    • Websitehttp://www.studiokami.it
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