Olivetti Ivrea

Nel cuore della regione del Canavese, un imprenditore, Adriano Olivetti, ha perseguito e realizzato un SOGNO sia economico e industriale che sociale e umanitario.
Partendo da una modesta fabbrica di oggetti per ufficio, lo sviluppo industriale irromperà senza precedenti e porterà a Ivrea la modernità, la cultura e il benessere.
Questo sogno industriale mira certamente al successo e al profitto eppure, allo stesso tempo, si rivela essere una realtà del tutto nuova per il lavoratore non solo del tempo, ma anche per quello di oggi.
Olivetti prevede contratti e condizioni di lavoro del tutto rivoluzionarie, si distingue per l'attenzione alla tecnologia e all'innovazione, la cura del design, la sensibilità verso gli aspetti sociali del lavoro e un nuovo rapporto tra la fabbrica e la cittadina che la ospita.
Questi principi, estremamente moderni, vogliamo poterli fare nostri e onorare la memoria di un grande uomo portando avanti il percorso emotivo che egli ha intrapreso. Accogliamo la sua voracità culturale, l’interesse per la storia e la filosofia e siamo convinti come lui che la bellezza sia un concreto mezzo per elevare l’uomo.
Così come ai tempi, le sue fabbriche erano costruite di cristalli e di ferro per consentire agli operai, di estrazione contadina, di riuscire a vedere il cammino del sole e la bellezza dei luoghi circostanti, così oggi rispettiamo la sua volontà e troviamo un posto silenzioso e accogliente dove far lavorare e vivere la comunità.
La fabbrica si integra con il paesaggio urbano e coesiste con essa evitando un rapporto di sfruttamento.
Perciò sì alle energie rinnovabili, sì al verde e sì ai mezzi di trasporto a zero impatto ambientale.
Liberiamo le corti esistenti valorizzandole mediante l’inserimento di aree verdi, spazi di aggregazione e luoghi di riflessione, collegandole tra loro attraverso l’uso di percorsi orizzontali, garantendo la facile circolazione e fruizione da parte dell’utenza.
Gli spazi previsti sono spazi semplici, sereni, che rispettano la memoria del luogo in cui si inseriscono.
Il progetto degli spazi che svuotiamo viene generato dalla maglia strutturale del progetto originale degli architetti Figini e Pollini.
E’ una maglia di dimensioni 4x4 metri che si sovrappone all’intervento dando una scansione ritmica agli spazi che liberiamo, così da sottolineare ulteriormente la continuità progettuale e concettuale.