CENTRALE MAZZONI

Recupero ex centrale termica della stazione ferroviaria di Venezia - S.Lucia Venice / Italy / 2010

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IL PREMIO EUROPEAN COLOUR DESIGN 2011


Colori sull'acqua

Venezia è una città organica, dove le acque del mare per sei ore entrano e per sei ore escono dalla laguna che la ospita. L'acqua salata del mare si mescola con l'acqua dolce della gronda lagunare, generando un ecosistema unico nel suo genere, dove forse contro natura l'uomo ha edificato.
In queste acque dalla particolare colorazione verde dovuta alla vita dei fondali, tutto si specchia a cominciare dal cielo, il quale offre variazioni cromatiche nell'arco della giornata, delle stagioni e delle condizioni metereologiche.
Colori in movimento mai afferrabili.
In queste acque oltre al cielo si specchia Bisanzio, Palladio e anche se in modo meno conosciuto l'architettura del '900.
La “Centrale Mazzoni” ex centrale termica della stazione ferroviaria, progettata e costruita negli anni '30 dall'Architetto e Ingegnere “futurista” Angiolo Mazzoni, è uno di questi edifici novecenteschi, di grande valore formale e simbolico, presenti nel tessuto della Città Antica.
Edificio arrivato ai giorni nostri in stato di abbandono, sotto forma di un grande scatolone vuoto.
Le facciate scrupolosamente conservate dal progetto di restauro, come testimonianza della rivoluzione industriale Veneziana, nascondono il cuore “organico” del progetto di recupero.
L'essenza “razionalista” nascondeva un segreto: ogni rapporto geometrico era invisibilmente legato da sezioni auree, è bastato unirne i punti per disegnare una conchiglia.
L'organicità di Venezia velata dalla razionalità.
Questa ricchezza, ricevuta in eredità dalla storia ha suggerito di organizzare la distribuzione orizzontale e verticale degli spazi comuni come un susseguirsi mai uguale di percezioni sensoriali e cromatiche, dove la luce naturale entra colorandosi a seconda delle ore del giorno e delle stagioni. Ogni finestra è mediata da un colore diverso, così come ogni parapetto, attraverso una combinazione che non da punti di riferimento, impedendo al nostro cervello di razionalizzare, occupando impropriamente con la razionalità lo spazio proprio delle sensazioni.
I vetri colorano la luce, anche quella artificiale durante le ore notturne ma sono anche specchio riflesso per il contesto circostante e a sua volta hanno la possibilità di specchiarsi loro stessi sull'acqua, tutto questo nel cuore dell'edificio dove regna spesso un silenzio surreale, ormai difficile da trovare nella città turistica.
Colore, vetro, pietre, mattoni, legno, luce, organicità delle forme, costituiscono un unico sistema di riferimento per il progetto.
Tutto questo materiale è già presente nel luogo.
Ogni angolo della città è colore.
Il vetro è parte fondativa della tradizione industriale di questa città.
Il rosso del mattone ed il bianco della Pietra d'Istria, l'uso del colore nel progetto si relaziona con la materia costitutiva stessa della città.
Più luce in cielo che in terra, il progetto ha portato la luce dove prima nell'edificio regnava l'oscurità.
L'organicità delle forme è nella natura umana, nell'antropologia stessa del suo spazio vitale.
Quando l'acqua entra ed esce dai canali con le maree, offrendosi come uno specchio per i colori, è come il respiro del pianeta.




Colors on water

Venice is an organic city, where the sea water goes in for six hours and goes out for six hours from the lagoon, which harbors it. The saltwater is mixed with fresh water of the lagoon, creating a unique ecosystem, where, perhaps, against nature, man has built.
In these green water, due to the life of the seabeds, everything is reflected, starting from the sky which provides colour variations throughout the day, seasons and weather conditions.
Colours in motion never graspable.
In these waters, besides the sky, Byzantium and Palladio's architecture are reflected, but also the less known architecture of the twentieth century.
The "Centrale Mazzoni", former Central Station of Venice Santa Lucia railway station, designed in the thirties by the "futuristic" engineer and architect Angiolo Mazzoni, is one of these twentieth century buildings; it has a valuable formal and symbolic value in the heart of the ancient city.
It arrived as a big empty abandoned box nowadays.
The facades, carefully preserved by the restoration project, as evidence of the Venetian industrial revolution, hide the heart of the organic redevelopment project.
The "rationalistic essence" hid a secret: each geometrical relationship was linked by golden ratio; a shell appeared connecting the dots. The organic Venice unveiled by rationality.
This inheritance from history suggested to organize the distribution spaces as a series of sensory and chromatic perceptions, never the same, where natural light comes in and changes colour during the day and seasons. Each window has a different colour, as well as the parapets, through a combination which does not give references, keeping mind out of rationality, which improperly lives in the space of feelings.
The glasses stains the light, both natural and artificial, during the night, but they are also a mirror reflecting the surrounding context and they have the ability to mirror themselves on water, in the heart of the building, where often reigns a surreal silence, difficult to find in the tourist town by now.
Colour, glass, stones, bricks, wood, light, organic shapes make a single and whole system of reference for the project. This material is always present in the city, every corner is colour.
Glass is a founding part of the industrial heritage of this city.
In the project, the use of the colour is related to the red brick and white Istrian stone, the materials of the city.
More light in the sky than on earth: the project has brought the light into the building, where darkness reigned before.
The organic shapes are in human nature themselves. When the water goes in and out from the canals with the tides, is like the breath of the planet.



Un pezzo di storia di Venezia restituito alla città. Un capolavoro dell’architettura razionalista degli anni Trenta che il GruppoFonArchitetti ha strappato al degrado e consegnato alla storia.
La centrale termica Mazzoni, antico motore energetico della stazione ferroviaria veneziana di Santa Lucia, dal prossimo novembre torna a rivivere grazie ad uno straordinario progetto di recupero e rifunzionalizzazione firmato dal mestrino GruppoFonArchitetti. La sua ideazione e realizzazione è espressione di un know out capace di supportare in assoluta eccellenza la sfida tecnica e costruttiva rappresentata dall’ambizioso intervento: più di 4 mila mq di superfici coperte, mille mq tra terrazze e giardini, 6 piani di altezza fuori terra, un volume complessivo di 17.434 mc ed una serie di problematiche costruttive ed operative connesse al contesto ambientale lagunare in cui l’edificio è inserito ed al suo difficile stato conservativo.
Tutto impostato sul piano del ferro e collegato al primo binario della stazione ferroviaria, l’edificio era stato oggetto in passato di pesanti interventi che ne avevano alterato l’identità. Demolita di un corpo di fabbrica negli anni 50 poi sostituito da un corpo terzo di scarsa qualità, privata dell’originaria spazialità esterna da un edificio vicino di scarso valore realizzato negli anni 60, smantellata internamente agli inizi degli anno 90 dalle attrezzature per la produzione del calore: questa struttura potentemente evocativa dell’architettura di Angiolo Mazzoni – tra i maggiori progettisti di edifici pubblici della prima metà del XX secolo - era una grande “scatola vuota” con un telaio in calcestruzzo armato rivestito esternamente di listine di cotto.
L’obiettivo è stato di recuperarla nel rispetto della sua storicità e restituirla alla comunità come nuovo ed esclusivo spazio residenziale e direzionale facendone il simbolo stesso di una città – Venezia - in cui il passato è linfa alla contemporaneità.
L’INTERVENTO STRUTTURALE
L’intervento ha interessato dapprima le facciate esterne, oggetto di un restauro filologico. Nel grande vuoto esistente internamente si è realizzata una struttura in acciaio e legno autoportante, con solette di piano in calcestruzzo armato ancorate perimetralmente alle murature esterne: una soluzione leggera nel rispetto dei parametri costruttivi veneziani ma elastica e resistente per garantire la conformità con la normativa antisismica. Proprio l’attenzione alla sicurezza in caso di evento sismico ha suggerito la scelta di organizzare tale struttura con uno schema ad incastro telai e nodi trave-colonna. Ad essa e al suo nuovo sistema di fondazioni – organizzato con un graticcio di travi e plinti in calcestruzzo armato con micropali e completato da una soletta continua superiore - sono stati affidati integralmente i nuovi carichi dell’edificio.
L’assetto statico originario dell’edificio di Mazzoni non è stato dunque modificato e, grazie alla quota grezza di estradosso della struttura di piano terra pari a +1,80 m s.l.m., è stata garantita la protezione del piano di calpestio dall’alta marea.
Inoltre tutte le partizioni interne sono state realizzate a secco, riducendo in questo modo significativamente i carichi e migliorando le relazioni sia con l’impiantistica che con le strutture orizzontali in legno. Uno specifico intervento di consolidamento si è reso invece necessario sulla ciminiera che caratterizza la struttura cui è stata garantita resistenza e stabilità mediante un rinforzo con cerchiature in fibra di carbonio.
UN ESEMPIO DI ARCHITETTURA SOSTENIBILE
Armonizzare i corpi di fabbrica presenti nel rispetto della loro diversità per creare spazi in cui funzionalità, piacere estetico, rispetto dei vincoli posti dall’edificio si incontrano nel segno della massima vivibilità. Per questa ragione progetto architettonico, progetto strutturale e progetto impiantistico sono stati sviluppati insieme in sincronia di obiettivi. Nello specifico:
ottimizzazione degli ingombri verticali rispetto al distributivo degli alloggi e agli ambienti collettivi al fine di garantire flessibilità degli spazi e contenimento di eventuali problematiche di tipo impiantistico,
collegamenti pedonali o meccanizzati fruibili senza rampe o gradini discriminanti
scelta di materiali costruttivi altamente performanti
isolamento “a capotto interno” funzionale ad assicurare ottima trasmittanza termica e fonoisolamento a norma di legge
impianti termomeccanici e di climatizzazione eco-sostenibili, a basso impatto visivo, con regolazione e contabilizzazione individuale, capaci di garantire un risparmio energetico di circa il 40%, pari a circa 65.000 kWh/anno per un utilizzo stimato al 50% del tempo. Nello specifico, per ogni modulo residenziale e direzionale: sistema centralizzato con tre pompe di calore di cui una per la produzione di acqua calda sanitaria che scambiano con 22 sonde geotermiche alla profondità di circa 150 m; sistema di climatizzazione interno a pannelli radianti a pavimento a bassa inerzia termica e con contabilizzazione dei consumi individuale per ciascuna unità immobiliare; sistema di ventilazione meccanica abbinato ai pannelli radianti e con possibilità di recupero di calore; sistema di deumidificazione dell’aria; sistemi di cottura elettrici a induzione.
Serramenti a taglio termico con vetri altamente performanti appositamente realizzati per essere esteticamente simili a quelli originari.
Impianti di illuminazione delle aree comuni con controllo e regolazione a orologio astronomico con moduli programmabili. Questo, unitamente alla scelta di lampade di tipo fluorescente a lunga durata e con alimentatori elettronici dimmerali con segnale di controllo digitale, permette il contenimento dei costi di manutenzione ed un risparmio energetico del 30% rispetto ad un impianto analogo di tipologia standard.
Depuratore ad esclusivo uso del complesso dotato d tecnologia a “fanghi attivati” controllato a distanza e periodicamente sottoposto a controllo qualità, per garantire funzionamento costante emissione nella laguna di acque reflue completamente depurate anche nei picchi di utilizzo.
L'acquisto dell'immobile è del 2004, il progetto ha preso il via nel 2005 mentre l'intervento ha avuto inizio nel 2007 e si concluderà alla fine dell’anno in corso: un tempo record per una città come Venezia, date le difficoltà operative e tecniche connesse al suo particolare contesto ambientale. E’ la testimonianza dell’assoluta eccellenza della pianificazione progettuale e strategica operata da GruppoFonArchitetti, la cui profonda esperienza in cantieri di analoga complessità unitamente alla scelta di maestranze di assoluto livello ha permesso lo studio e la messa in opera di tecnologie ed accorgimenti innovativi al fine di garantire ai lavori rapidità e massima qualità esecutiva.
39 unità di cui 7 uffici e 32 lussuosi spazi residenziali, zone attrezzate comuni comprendenti palestra, sauna finlandese, minipiscina, doccia termale, vasca idromassaggio e terrazze con viste mozzafiato su Venezia: i nuovi spazi di Centrale Mazzoni saranno accessibili a partire dal prossimo dicembre per un’opportunità straordinaria di vivere l’unicità della città più bella dal suo più esclusivo e nuovo palcoscenico.
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    Project details
    • Year 2010
    • Work started in 2007
    • Work finished in 2010
    • Client EstCapital Group
    • Status Completed works
    • Type Parks, Public Gardens / Railway Stations / Restoration of old town centres / Adaptive reuse of industrial sites / Apartments / Office Buildings / Wellness Facilities/Spas / Tourist Facilities / Interior Design / Exhibitions /Installations / Lofts/Penthouses / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Restoration of façades / Structural Consolidation / Recovery of industrial buildings / Refurbishment of apartments / Building Recovery and Renewal
    • Websitehttp://www.gruppofonarchitetti.it/node/130
    • Websitehttp://www.gruppofonarchitetti.it/node/704
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