La riqualificazione della piazza Gregis

Gorlago / Italy / 2010

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L'idea progettuale conferma gli attuali dislivelli esistenti tra la piazza e il viale Facchinetti in modo da differenziare anche fisicamente la zona di transito e la sosta dall'area strettamente pedonale, interdetta alle auto.
La zona pedonale è caratterizzata da un'ampia zona a verde che ingloba le alberature esistenti e da un'altrettanta ampia zona pavimentata in pietra locale grigia in aderenza ai fabbricati a sud della piazza; quest'area si caratterizza dalla posa della pietra in lastre regolari rettangolari a correre montate entro una larga trama di ricorsi messi in risalto da listelli in acciaio 'corten' che favoriscono la percezione della posa regolare a scala 'territoriale'. Il reticolato forma delle grandi specchiature di ricorsi di pietra che si interrompono in maniera irregolare verso il prato a verde verso nord, suggerendo l'immagine di una posa di lastre giganti che partono dal centro del paese e si fermano adagiandosi sul prato. Il confine della pietra con il verde forgia un basso volume orizzontale che, seguendo interamente il limite della pavimentazione, diventa supporto per panche in legno, porta-biciclette, cestini e vasi in acciaio "corten".

Nello spazio pubblico si è passati da una concezione di tipo tradizionale monumentale rappresentativa e simbolica ad una concezione più attiva, operativa. Dal vecchio spazio pubblico siamo giunti ad uno spazio relazionale, autenticamente collettivo, disponibile all'uso, al godimento,allo stimolo, alla sorpresa, all'attività, basato sull'indeterminatezza del dinamico e sull'intercambiabilità di scenari effimeri attivati da coloro che vivono questi spazi.
Secondo quest'ottica abbiamo ripensato ad una delle idee che il bando propone relativa ad individuare eventuali richiami all'attività operativa recenti di Gorlago come gli spolveriner e i tirafii.
Abbiamo riflettuto al tema dell'emergenza, del monumento, che tradizionalmente è sempre stato il punto focale degli esterni urbani; in questo caso non può più essere figurativo, non può più rimandare a delle storie vissute o a dei valori ad essi connessi e la scultura esprime un'alternativa fondata su un linguaggio astratto
Abbiamo ipotizzato di creare una base su cui collocare l'opera d'arte in modo che possa essere sempre percepita come punto di riferimento ma potrebbe cambiare di volta in volta assumendo un carattere di temporalità quasi in contraddizione con il concetto intrinseco di monumento istituzionale.

Il lato est della piazza assume una connotazione diversa; si intuisce che siamo in una zona più 'raccolta', da cui si osserva il grande spazio lastricato in pietra sottostante (dislivello di circa 90 cm) stando seduti o appoggiati su una "tribunetta" in legno che di volta in volta potrebbe essere usata come un'area intrattenimento, un palchetto per esibizioni, uno spazio per esposizione o una vera e propria tribuna per una vista privilegiata su un evento che potrebbe svolgersi nel prato.
In questa zona la piazza trova una sua ideale conclusione e lo specchio d'acqua che si crea all'incontro della pedana in legno con la pavimentazione in pietra è un preciso richiamo concetttuale al vicino fiume Cherio; la serie di fontanelle da cui sgorga acqua sempre in movimento ne è la conferma.
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    Project details
    • Year 2010
    • Status Competition works
    • Type Public Squares
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