Dettagli contemporanei | Zenucchi Design Code

Pensata da Zenucchi Design Code e realizzata da un falegname di fiducia, è un mondo di libri e di racconti. Italy

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Su di un tavolino rotondo, col piano in marmo e le gambe sottili, un piccolo uccello nero osserva la scena. Dà le spalle al divano, guarda alla grande libreria. Fino a più in là, verso la cucina. Il suo corpo lucido è illuminato da una lampada che è alta ed è come una scultura, ai suoi piedi c’è un pouf che somiglia ad un gomitolo. Siamo in provincia di Bergamo, nel cuore di un paesino dalla storia antica. Qui, una grande casa familiare accoglie oggi un appartamento dalle linee pulite, con il suo parquet in rovere, le pareti candide e i complementi selezionati con cura e con amore. A partire dalla parete libreria che, di tutta la casa, è protagonista. Pensata da Zenucchi Design Code e realizzata da un falegname di fiducia, è un mondo di libri e di racconti. Di vani nascosti, e di altri a vista. È l’abito perfetto per i vecchi muri portanti, con il loro forte spessore e le aperture verso la cucina e verso la zona notte. È uno, ed è centomila. È passione per la lettura, un pratico armadio per gli ospiti. È la zona tv, è il nascondiglio segreto di dati e documenti.


Dove è libreria, lì c’è il soggiorno. Col grande divano Bristol di Jeanne-Marie Massaud (2013, Poliform), la poltrona Utrecht di Gerrit Thomas Rietveld (1935; 1988/2001, Cassina) e il tavolino Cesar di Rodolfo Dordoni (Minotti), che è un po’ gioco e un po’ gioiello. È verde, ed è uno smeraldo. È una macchia colorata in un ambiente pieno di luce. Entra dalle grandi finestre, la luce. Si diffonde da un’enorme lampada col suo braccio squadrato (modello Tolomeo Terra Mega di Artemide), e da sospensioni che somigliano a diamanti. Sono le Caboche di Patricia Urquiola + Elina Gerotto (2005, Foscarini), e sono cerchi preziosi per una zona pranzo ordinata e minimale.


Un dipinto di Manuel Bonfanti poggia a terra leggero. Colora la parete, ed è fratello delle opere che, in cucina, sono rosse, sono verdi e sono blu. E poi bianche, e poi nere. Sono cornice dei bianchissimi moduli che le Miss di Omar Carraglia (2006, Davide Groppi) illuminano, e a cui la penisola Slight di Boffi – col suo alluminio verniciato a effetto metal – regala un look metropolitano. Perché a questo appartamento, la ristrutturazione ha regalato contemporaneità. Stile. Eleganza.


Con le decorazioni che sono misurate e un estro che non è mai esagerazione.  Nella stanza padronale, alle spalle del letto John-John di Jean-Marie Massaud (2011, Poltrona Frau), la cabina armadio è oscurata dal grigio dei vetri riflettenti. I comodini sono cubi rivestiti di specchi, la poltrona è un dondolo romantico e dolce. A terra, la slanciata Grossman Cobra di Gubi; sul comodino, la Atollo 235 di Vico Magistretti (1977, Oluce). Ha un’eleganza composta, la camera da letto. La stessa che troviamo nei bagni. Quello della zona notte, con la sua doccia verde bosco, e quello al piano terra, con le piastrelle Azulej di Patricia Urquiola (2012, Mutina), che trasformano in pezzi d’arte le antiche maioliche a base di cemento idraulico. Perché nell’eleganza, lì c’è arte. C’è arte nella geometria perfetta di un appartamento che racconta il bello.

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    Su di un tavolino rotondo, col piano in marmo e le gambe sottili, un piccolo uccello nero osserva la scena. Dà le spalle al divano, guarda alla grande libreria. Fino a più in là, verso la cucina. Il suo corpo lucido è illuminato da una lampada che è alta ed è come una scultura, ai suoi piedi c’è un pouf che somiglia ad un gomitolo. Siamo in provincia di Bergamo, nel cuore di un paesino dalla storia antica. Qui, una grande casa familiare...

    Project details
    • Status Completed works
    • Type Apartments / Interior Design / Custom Furniture
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