Preziosa collezione | Zenucchi Design Code

Siamo a casa di un collezionista d’opere d’arte... Italy

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C’è un lungo corridoio in cui le porte sembrano scomparire. È nero, quel corridoio. Ed è pieno di luce. Sul suo soffitto ribassato trova posto una piccola fessura, e in quella fessura fari rotondi si incastrano e si alternano. I raggi illuminano le pareti, e con loro i quadri e le loro immagini. Prende vita da qui, da questo corridoio lungo e nero, il progetto curato da dep studio e da Zenucchi Design Code. Siamo a casa di un collezionista d’opere d’arte, e siamo di fronte all’esigenza di dare risalto, a quelle opere. Quadri, fotografie e sculture di artisti italiani e internazionali, dagli anni Cinquanta ad oggi. E così, in questa dimora ricca d’arte, tutto il resto fa un passo indietro. Il design. La materia. Il colore. A iniziare proprio da quel corridoio, con la sua pietra serena a spacco e le porte raso muro. Il locale cui conduce ne è l’opposto. Diverso, complementare. È una grande stanza bianca, accesa solo dall’ocra di un tappeto patchwork. È un ambiente di svago, d’arte e di divertimento. Il divano 202 8 di Piero Lissoni (2014, Cassina) si affaccia verso la tv, e verso la libreria che dep studio ha progettato. Al suo fianco, l’iconica poltrona Grand Repos di Antonio Citterio (2011, Vitra); alle sue spalle, un tavolo da biliardo che diventa tavolo da pranzo. Nonostante la luce sia completamente artificiale – la creano proiettori a led, alimentati da binari incassati nel soffitto -, l’ambiente è caldo, confortevole. Le diverse accensioni e il sistema di regolazione dell’intensità permettono di creare scenari e suggestioni. Il vespaio aerato, le contropareti in cartongesso e il sistema di ventilazione automatica isolano e proteggono. A colorare le mura, solo l’arte. Coi suoi verdi, coi suoi gialli. Astratte geometrie di sogni e fantasie.
Anche l’area relax lì a fianco è accesa dall’arte. Corpi di donna nascondono il loro volto, mentre la vita si svolge ai loro piedi. Le pareti, in palestra come nella sauna e nel bagno turco, sono finite a gesso e tinteggiate di bianco; i pavimenti e i rivestimenti sono in pietra grigia tagliata a spacco. C’è persino una piccola grotta di pietra rivestita, con la sua mini piscina e le sue chaise longue in legno d’Iroko. È un’oasi privata, ed è un’inattesa galleria. Sotto la luce del sole risplende invece l’abitazione vera e propria. Per raggiungerla si percorre una scala, preservata nelle sue geometrie e restaurata nel suo cuore e nella sua materia. I gradini sono ora rivestiti in pietra, mentre un parapetto in ferro, realizzato su disegno, sorge laddove prima vi era il legno. Lamiera liscia e continua, si avvolge sinuosa su se stessa. Gli spigoli sono vivi, il suo culmine è il sottotetto. Le pareti sono bianche sempre e grigie laddove incontrano i pianerottoli di sbarco. I colori si alternano, l’arte risalta. Come nella zona giorno, che la grande finestra specchia sul giardino e sulla sua piscina. Su di un tappeto grigio scuro (firmato Sartori), il divano Andersen di Rodolfo Dordoni (Minotti) è una sfumatura solo un po’ più chiara. Lì di fronte, il mobile MODERN e la libreria LOAD-IT di Piero Lissoni (Porro), nell’angolo l’iconica Barcelona Chair di Ludwig Mies Van der Rohe (1929, Knoll). Pochi arredi, tanta luce, per un ambiente moderno che all’arte s’inchina. In sala da pranzo, il tavolo Tulip di Eero Saarinen (1957, Knoll) è circondato dalle Aston Armchair di Rodolfo Dordoni (Minotti), con quella scocca che è un morbido abbraccio. Una snella Max. Mover (2000, Ingo Maurer) li illumina con studiata precisione. È appeso a fili di nylon, quel suo corpo telescopico. Si specchia nel mobile a tutta altezza di bianco laccato, con scurissimi vani a giorno che sono teche per sculture. Una parete dalla finitura “a pelle di daino” conduce alla cucina. È morbida. È insolita, è cornice d’arte e d’artisti. Ennesima tela che, in questa casa, le opere dipingono.

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    Project details
    • Status Completed works
    • Type Single-family residence / Interior Design / Custom Furniture
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