TRA SACRO E PROFANO

La ricucitura dello strappo paesaggistico di un parcheggio al Sacro Monte di Orta. Orta San Giulio / Italy / 2021

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Lo stato di fatto. 


Il progetto riguarda uno spazio residuale a margine dell'abitato di Orta San Giulio, costituito dalla soletta di un parcheggio multipiano, all’inizio di un percorso pedonale che conduce alle cappelle del Sacro Monte, da trasformare in un ambiente fruibile e godibile in virtù della sua posizione panoramica. 


La descrizione riportata nel bando di Asilo Bianco: "Sulle sponde del Lago d’Orta, poco prima dell’ingresso al centro storico di Orta San Giulio, è stato costruito negli anni Novanta un parcheggio multipiano in cemento armato. Sulla copertura del parcheggio sorge un’anonima copertura asfaltata - totalmente in piano - in posizione panoramica con vista a 180° sul lago e l’isola di San Giulio. Comodamente accessibile a piedi da strada asfaltata che diviene mulattiera proprio in corrispondenza dell’ingresso dell’area e che prosegue verso l’altura del Sacro Monte di Orta. A monte l’area è delimitata da un pendio abbastanza scosceso che porta al parcheggio all’aperto più in alto. Si tratta di un luogo privo di identità, totalmente da reinterpretare, ma dalle
notevoli potenzialità". 


 


Le richieste. 


Si legge nel bando: "A partire dal rapporto con il paesaggio, e con gli elementi del paesaggio, la collina del Sacro Monte di Orta e il lago, si potrebbero ritrovare o introdurre alcune tematiche e alcuni usi: uno spazio contemplativo, un progetto di “risarcimento del verde collinare”, una piattaforma per attività sportive legate al percorso che sale verso il Sacro Monte, lavorare sulla versatilità dello spazio, sulla maggiore permeabilità del suolo e altro ancora". 


 


Il concept


Per prima cosa si è ragionato ad excludendum, evitando di fare il consueto giardinetto pensile, soluzione ovvia e scontata per coprire le solette dei parcheggi sotterranei. Poi si è trattato di lasciarsi guidare dall’unico pregio, la posizione panoramica, di un sito incastonato tra una vegetazione banale a monte e un antiestetico fronte di parcheggio a valle. 


L'idea di base è stata quella di creare un belvedere di grande impatto, sia per guardare che per essere guardato. Doveva essere in qualche modo rialzato, per poter cogliere più pienamente il lago e l’isola di San Giulio e a sua volta essere visto anche dalla sottostante Via Panoramica, dalla quale al momento lo sguardo, se rivolto ad est, è irrimediabilmente attratto dall’ingresso del parcheggio. 


Il sito poteva essere semplicemente un’estensione della collina verso valle; si è invece pensato al processo opposto, cioè di renderlo un’estensione ideale del lago verso monte, dato che al lago doveva essere visivamente collegato. Nell'intento progettuale doveva richiamare l’acqua, anche in assenza materiale della stessa: un luogo d’acqua dolce, come la sponda di un lago o di un fiume che verso il lago è diretto. 


 


Le proposte progettuali. 


Si è pensato di ricoprire la superficie con sabbia di fiume, per il vantaggio pratico di essere un materiale ben drenante, che non trattiene l’acqua meteorica e quindi non appesantisce troppo la sottostante soletta. Ne basta un piccolo strato, di spessore dai 5 ai 10 cm (diciamo 6 o 7), quindi circa 50 metri cubi per i circa 800 mq di superficie da ricoprire. Potrebbe trattarsi di sabbia vagliata di Po, del peso specifico apparente di 1350 kg al metro cubo. La sabbia ha l'ulteriore vantaggio di poter essere facilmente rimossa per ragioni manutentive, ad esempio quando si dovrà rifare il manto bituminoso di impermeabilizzazione della copertura. 


Gli elementi più caratterizzanti sono due strutture lignee che simulano barche in costruzione in un cantiere. La barche hanno due deck. Il deck superiore funge da belvedere: è l’elemento rialzato che serviva. È protetto da un parapetto trasparente in policarbonato (PC) o polimetilmetacrilato (PMMA) o vetro tecnico. Lo stesso materiale costituisce la parte centrale della pavimentazione, che ha ai fianchi assi di legno. Il deck inferiore funge da ambiente coperto, frequentabile anche con la pioggia, per i giochi dei bambini o la sosta degli adulti. I deck possono ospitare delle panche e, volendo, anche dei sobri arredi. Le strutture sotto il deck superiore sono delimitate da robuste reti, dalle maglie di 15-20 cm, per impedire di cadere al di fuori della barca e permettere ai ragazzini di arrampicarsi, in sicurezza (le reti non sono mostrare nei renderining per non appesantire la grafica rendendo meno leggibile il disegno). 


Le barche sono tenute in appoggio e in equilibrio su basamenti, pure in legno, che possono fungere anche da stanzini per il ricovero di attrezzi o di arredi non in uso in quel momento. 


Il legno impiegato può essere di ontano, che è già per natura resistentissimo all’acqua. L’ontano è inoltre una pianta rappresentativa del luogo, essendo presente sulla sponda del Lago d’Orta in associazione con estensioni di Miscanthus sp. 


Le due barche sono orientate perpendicolarmente l’una all’altra e si toccano, per un maggior effetto scenico. La barca posta di traverso all’asse principale del sito si protende all’infuori, per offrire un punto di vista migliore sul lago e sull’isola di San Giulio e per “bucare” l’ideale piano verticale che delimita l’area a ovest. Una verniciatura in bianco assoluto aggiungerà risalto.


Il complesso attrae lo sguardo da Via Panoramica, facendo da contrappunto al lago, e può diventare un simbolo per Orta (non sarà la Tour Eiffel o il London Eye, ma ci si può ben accontentare!). 


Si deve ovviamente verificare se la soletta del parcheggio è già in grado di sostenere il peso o va rafforzata. Possono essere di aiuto i muri, sicuramente portanti, ai margini dell’area, che possono reggere delle putrelle passanti su cui appoggiare parzialmente le barche. In tal caso va studiata un’operazione di camouflage delle putrelle. 


Un secondo ingresso dalla strada introdurrà direttamente nel prato, senza necessariamente passare dalla “spiaggia” di sabbia. I movimenti di terra si possono limitare a un piccolo sbancamento per spianare la zona dei due ingressi, a sud, con riporto all’estremità opposta, a nord. 


In definitiva, le strutture introdotte dal progetto sono essenzialmente: 


le barche simulate in costruzione (2); 


le panchine di legno (5). 


 


Le proposte vgetali. 


Potendo coinvolgere nel progetto il praticello immediatamente a monte del sito, che consiste in una striscia piana e una ripa, si riesce anche a creare una quinta vegetale alle spalle delle installazioni.


Si può, in particolare, ricreare la già citata associazione spondale di ontani e poacee, disseminando il piano di Miscanthus sinensis, una pianta erbacea molto decorativa, ad esempio nelle varietà ‘Purpurascens’ (che si arrossa in autunno) e ‘Morning Light’, e piantando il pendio con Alnus glutinosa (ontano nero), una pianta pioniera che arricchisce il suolo di azoto e che, poco longeva, prepara il terreno per specie spontanee più esigenti. Per l’ontano bisogna verificare che il suolo non si dissecchi troppo in estate. 


Le cure per le piante si riducono a un taglio alla base dei Miscanthus a fine inverno. Gli ontani non necessitano di nulla. Le strutture delle barche hanno bisogno di una riverniciatura ogni qualche anno (quanti anni dipende dalla bontà della mano di vernice); nell’occasione dovranno essere rinnovate anche le reti. Per la sabbia occorreranno un paio di rastrellature a settimana nel periodo di maggior frequentazione del posto, una alla settimana nelle stagioni non estive. La presenza della sabbia allungherà sensibilmente la durata del manto protettivo della copertura del parcheggio, che non sarà più esposta direttamente agli agenti atmosferici.


In definitiva le piante, tutte previste nell’area sussidiaria ad est del sito principale, sono: 


Alnus glutinosa (11), 


Miscanthus sinensis ‘Purpurascens’ (20), 


Miscanthus sinensis ‘Morning Light’ (20). 


 


I costi di realizzazione. 


Le voci di costo specifiche sono veramente poche, dato che gli interventi previsti sono limitati in numero anche se molto significativi come impatto


Per il sito principale (“spiaggia”): 


Barche (2), costruzione e collocamento: 50.000 (25.000  cad.); 


Panchine (5): 1500 €; 


Sabbia, stesura compresa: 800 €; 


Trasporto della sabbia dalla strada al sito: 200 €; 


Servizi vari, amministrativi e di cantiere: 4500 €. 


Totale per le strutture: 57.000 €


Per l'area sussidiaria (prato/boschetto): 


Fornitura di Alnus glutinosa, piante forestali (11): 550 €; 


Fornitura di Miscanthus sinensis ‘Purpurascens’ (20): 250 €; 


Fornitura di Miscanthus sinensis ‘Morning Light’ (20): 200 €; 


Messa a dimora delle piante: 1000 €; 


Movimenti di terra: 1000 €. 


Totale per le piante e la terra: 3.000 €. 


Totale costi di realizzazione: 60.000 €. 


 

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    Lo stato di fatto.  Il progetto riguarda uno spazio residuale a margine dell'abitato di Orta San Giulio, costituito dalla soletta di un parcheggio multipiano, all’inizio di un percorso pedonale che conduce alle cappelle del Sacro Monte, da trasformare in un ambiente fruibile e godibile in virtù della sua posizione panoramica.  La descrizione riportata nel bando di Asilo Bianco: "Sulle sponde del Lago d’Orta, poco prima dell’ingresso al centro...

    Project details
    • Year 2021
    • Client Asilo Bianco
    • Cost 60.000 €
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Parking facilities / Leisure Centres / Urban Renewal
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