POST FATA RESURGO

L'area abbandonata del Parco dell’Uriänòl, a Briga Novarese, necessitava di un progetto per un parco giochi o un parco tematico Briga Novarese / Italy / 2021

0
0 Love 65 Visits Published

Lo stato di fatto. 


Si legge nel bando del Concorso di Idee di Asilo Bianco (2020): "Il Parco dell’Uriänòl a Briga Novarese si trova nell’immediata periferia nord del paese e giace da troppi anni in stato di totale abbandono. Nato come giardino didattico nel 1975, si estende su poco meno di 7000 metri quadri e comprende numerose specie ad alto fusto oltre ad alcune strutture in cemento realizzate negli anni Settanta: piccolo anfiteatro a gradinate, percorso sopraelevato e tre rotonde, tutte in stato di degrado. L’area comunale è delimitata a ovest dal corso dell’Uriänòl, un piccolo torrente che scorre parallelo all’Agogna, la quale si trova a qualche centinaio di metri. Tra le piante presenti: betulla, acero giapponese, abete rosso, nocino americano, cedro atlantico, quercia rossa. 


 


Le richieste. 


Nelle parole del bando: "Si richiede un progetto concentrato principalmente sull’area comunale (come indicata nelle planimetrie) con una possibile estensione, attraverso un secondo lotto, anche sull’area privata limitrofa. L’intenzione dell’amministrazione comunale è quella di realizzare un parco giochi o un parco tematico a servizio della collettività e del territorio". 


 


Il concept


Il giardino pubblico in totale abbandono, invaso dai rovi e dagli sterpi, praticamente sepolto sotto una vegetazione dallo sviluppo incontrollato, necessita di una rinascita. Ricorda la mitica Fenice che rinasce dalle sue ceneri, il cui motto è post fata resurgo: alla lettera “risorgo dopo la morte”, in senso lato “mi risollevo da un avverso destino”. Le ceneri da cui si rigenera l’uccello mitologico ispirano a simulare l’effetto di un incendio che abbia resa necessaria una ricostruzione. Rafforza questa idea la quinta di Cryptomeria japonica (“sugi” per i giapponesi) all’estremità sud del parco, la cui legna era anticamente usata in Giappone per manufatti esposti agli agenti atmosferici, dopo una bruciatura controllata e superficiale. Una tecnica, detta shou sugi ban, ora riscoperta da artigiani occidentali per la costruzione di arredi da esterni di grande suggestione, impiegando legnami anche più adatti del sugi (cedro rosso in America, larice e castagno nel Nord Italia). 


 


Le proposte progettuali. 


Era richiesto un parco giochi o un parco tematico, ma in realtà i due indirizzi possono convivere. Il progetto ha pertanto creato un ambiente adatto ai giochi dei bambini e ad attività più adulte, soprattutto motorie, in stile medievale, consentendo attività sportive come spada, nella forma di scherma storica, e tiro con l’arco


La parte nord-orientale del parco, piuttosto pianeggiante in un contesto altimetrico mosso, è invece moderna, con un campo da beach volley, una pedana per il salto in lungo (che sfrutta la sabbia del volley) e una per il getto del peso, per coinvolgere sia chi è agile sia chi è potente. Sula pedana per il salto in lungo possono anche essere installate pedane per la scherma agonistica all’aperto. 


Lungo il corso dell’Uriȁnòl, spianando e rialzando il perimetro spondale, è ricavato un comodo percorso, contenuto da un muretto di pietrame e pavimentato con beola o serizzo, per passeggiate tranquille o soste meditative, incoraggiate dal gorgoglio dell’acqua.


La vecchia passerella in calcestruzzo, che si trova in posizione altimetricamente privilegiata e costituisce la colonna vertebrale del parco, è pienamente recuperata ed estesa verso nord-nord/est con un prolungamento in legno annerito secondo il shou sugi ban. L’estremità meridionale della parte originaria termina con una giostra a spinta manuale con un’asta centrale culminante con una Fenice tridimensionale dipinta in rosso e che ruota con la giostra, per un effetto scenografico. L’estremità opposta (verso nord) si protende nel vuoto con un pontile sorretto da pali e catene. È possibile sfruttare il pontile per installare una piccola parete da arrampicata (non mostrata nei disegni). Nel mezzo della passerella originaria vi sono due tunnel per il tiro con l’arco, in forma di lunghi capanni di legno, unibili in uno. Anche qui si possono installare pedane per scherma o piste per bocce, al coperto. Nelle rotonde laterali si innalzano due torrette adibite a spogliatoio e toilette o ad attività ricreative come carte, dama, scacchi, ecc. 


Ai piedi di una gradinata curva, il concerto dell’anfiteatro è rialzato e parzialmente racchiuso da mura: può ospitare recite teatrali, esibizioni di scherma storica o scherma paralimpica, bancarelle, presentazioni di libri, recite, ecc. Uno scivolo opposto alla gradinata consente l’accesso a persone con disabilità motorie.


All’estremità nord si è trasformato un problema in opportunità, sfruttando lo scoscendimento del terreno per installarvi un lungo e spettacolare scivolo, di certo graditissimo ai più piccoli. Volendo, in estate lo si potrebbe trasformare in scivolo d’acqua, con scarico nell’Uriȁnòl e alimentazione con acqua o di rete o pompata dal torrente e trattata con sistemi di filtraggio e depurazione come per i laghetti da giardino. 


Un’ampia porzione di parco, a sud e sud/est, è destinata alle coppie a sei zampe. Poiché i genitori dei cuccioli di uomo non sempre gradiscono la prossimità dei non-umani, per evitare conflitti o rinunce alla frequentazione del parco è bene che le due utenze rimangano rigidamente separate. Pertanto sono previsti un ingresso riservato ai cani, a sud, e un muretto di cinta in pietrame non valicabile con un salto. 


La vegetazione del parco è caotica e ingombrante. In un parco di villa o di centro urbano un garbuglio del genere necessiterebbe senza dubbio di un deciso sfoltimento, ma qui, potendo ben rinunciare a qualsiasi pretesa formale, è tutto sommato possibile mantenere totalmente la vegetazione inventariata, in ossequio al principio della maggior conservazione possibile. Servono l’eliminazione delle eventuali piante non inventariate, una pulizia del sottobosco e potature di contenimento e di formatura da effettuare con grande perizia, per creare un contesto più arioso e leggero


Va da sé che non servono aggiunte botaniche. Il progetto ha invece aggiunto parecchi manufatti, alcuni anche solo scenografici, per stemperare il carattere selvatico dell’ambiente. Qua e là questi elementi sono incastrati tra le piante come in un puzzle. Nessuno di essi è però irrinunciabile, né dev’essere per forza inserito da subito: vi è la massima flessibilità per il “se” e per il “quando”, in subordine soprattutto alla disponibilità finanziaria. Anche la recinzione, che è stata proposta un po’ movimentata e in muratura bianca per renderla più attuale ed elegante, potrebbe essere conservata ridipingendo ferro e calcestruzzo, ad esempio in rosso il ferro e in bianco il calcestruzzo. 


Infine, per l’area sussidiaria, al momento non di proprietà comunale, che affianca il parco ad ovest, la proposta progettuale è di eliminare totalmente la vegetazione esistente per creare uno spazio aperto alla vista, in netto contrappunto con la congestione del parco. Un filare di 22 Populus alba o P. Tremula, dal tronco possente, la chiara corteccia e le foglie glauche, affianca via Matteotti, e tre Taxodium distichum, con gli affascinanti pneumatofori, occupano il prato. Questo dovrebbe essere leggermente escavato a valle per formare una piccola vasca di laminazione per il contenimento di eventuali esondazioni dell’Uriȁnòl. Gli alberi proposti sono infatti adatti a terreni anche saturi di acqua. È inoltre prevista una passerella in legno di ontano o simile, su palizzata, per collegare la strada al ponte sul torrente, attraverso il prato. 


La manutenzione è molto limitata: sfalci, potature ed estirpazioni come da buone pratiche (affidati a giardinieri e arboricoltori esperti e certificati); irrigazioni solo di soccorso in caso di lunghi periodi di siccità; manutenzione annuale delle opere in legno, triennale delle opere in pietra e in calcestruzzo; riverniciatura periodica della opere in ferro. 


Nel seguito sono riportati gli elenchi delle piante conservate (corrispondenti in specie e numero a quelle dell’inventario trasmesso dal Comitato Organizzatore del concorso) e degli inserimenti (piante, arredi, strutture). 


 


Piante conservate (area comunale)                            Piante inserite (area ausiliaria)


Acer negundo                                                                  Populus alba (22)


Acer sp.                                                                            Taxodium distichum (3)


Ampelopsis sp.                                                              


Betula pendula                                                                Arredi inseriti (area comunale)


Cedrus atlantica ‘Glauca’                                              Panche in legno


Chamaeciparis lawsoniana                                          Carretto


Chamaeciparis sp.                                                         Ruota di carro


Cornus alba ‘Sibirica’                                                     Sacchi di sabbia


Cotoneaster salicifolia                                                   Botti


Crataegus oxyacantha                                                   Insegna con la Fenice


Cryptomeria japonica                                                    


Fraxinus excelsior                                                          Strutture inserite (area comunale)


Hibiscus syriacus                                                           Fontanella


Juglans regia                                                                   Pozzo


Juniperus chinensis ‘Pfitzeriana’                                 Ponte levatoio


Liquidambar styraciflua                                                 Pontile


Liriodendron tulipifera                                                    Scivolo


Magnolia grandiflora                                                       Pedana del salto in lungo


Malus floribunda                                                              Pedana del getto del peso


Picea excelsa                                                                    Campo da beach volley


Pinus mughus                                                                   Edificio dell’anfiteatro


Pinus nigra                                                                        Abbeveratoio/fontanella per cani


Pinus strobus                                                                    Giostra della Fenice


Platanus sp.                                                                      Torrette (2)


Prunus avium                                                                    Capanni-tunnel (2)


Pseudotsuga menziesii                                                   Muro di recinzione in calcestruzzo armato


Quercus rubra                                                                    Muretti di contenimento in pietrame


Viburnum sp.


Weigela florida


 


Tempistica e costi. 


Il progetto è concepito per poter essere realizzato anche solo parzialmente, o in fasi, o entrambe le cose. La pulizia del sottobosco e le potature fanno parte della manutenzione ordinaria, per cui le spese relative non sono conteggiate tra i costi di progetto, riportati qui sotto in linea di massima. 


 


Priorità 1 – Opere di base 


Sistemazione e creazione dei percorsi, con pavimentazioni in beola o serizzo: 5.000 € 


Movimenti di terra e costruzione di muretti di contenimento in pietra locale: 3.000 € 


Acquisto e inserimento delle panche: 6.000 € 


Costruzione della fontanella all’ingresso: 3.000 € 


Restauro dell’anfiteatro e della passerella con rotonde, con posa del parapetto: 5.000 € 


Creazione dell’ingresso secondario per i cani: 1.000 € 


Fontanella per l’abbeveraggio dei cani: 1.000 € 


Restauro del ponticello sull’ Uriȁnòl: 1.000 € 


Totale per la Priorità 1: 25.000 € 


 


Priorità 2 – Strutture per le attività motorie 


Campo da beach volley: 2.000 € 


Pedane per il salto in lungo e per il getto del peso, in cls: 1.500 € 


Acquisto dei pesi per il getto del peso: 500 € 


Scivolo, compresa installazione: 7.000 € 


Totale per la Priorità 2: 11.000 € 


 


Priorità 3 – Atmosfera 


Insegna con la Fenice e il motto, all’ingresso principale: 3.000 € 


Carretto, ruota di carro, sacchi di juta, botti (tutto di recupero): 4.000 € 


Abbeveratoio per cani, con fontanella: 3.000 € 


Giostra della Fenice: 3.000 € 


Totale per la Priorità 3: 13.000 € 


 


Priorità 4 – Grandi opere 


Muri sul fianco dell’orchestra dell’anfiteatro: 10.000 € 


Torrette (2) sulle rotonde della passerella in calcestruzzo: 22.000 € 


Capanni (2) in legno per il tiro con l’arco: 18.000 € 


Pontile in legno: 8.000 € 


Totale per la Priorità 4: 58.000 € 


 


Si può stimare un 5% di possibile aggravio per imprevisti. Non sono conteggiati gli oneri per la sicurezza, che saranno in percentuale sull’importo dell’appalto, eventuali accordi bonari, assicurazioni, incentivi a dirigenti, allacciamenti a servizi, rilievi, indagini e accertamenti. Si considerano invece già spalmati sui costi gli oneri di cantiere.


 


 

0 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    Lo stato di fatto.  Si legge nel bando del Concorso di Idee di Asilo Bianco (2020): "Il Parco dell’Uriänòl a Briga Novarese si trova nell’immediata periferia nord del paese e giace da troppi anni in stato di totale abbandono. Nato come giardino didattico nel 1975, si estende su poco meno di 7000 metri quadri e comprende numerose specie ad alto fusto oltre ad alcune strutture in cemento realizzate negli anni Settanta: piccolo anfiteatro a gradinate,...

    Project details
    • Year 2021
    • Client Asilo Bianco
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Theme Parks, Zoos / Leisure Centres
    Archilovers On Instagram