A SCUOLA DI SOSTENIBILITÀ

In un giardino scolastico sono stati ideati ed effettuati interventi esemplificativi di soluzioni, anche innovative, ambientalmente sostenibili Milano / Italy / 2022

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Lo scopo e il contesto (2022). 


Una scuola primaria di Milano, la Bruno Munari di via Feltre, è stata interessata da un intervento di piantagione, irrigazione e compostaggio promosso e sostenuto da Istituto Oikos Onlus, per creare un giardino didattico che illustri in modo pratico i concetti di biodiversità, sostenibilità ambientale ed economia circolare. Gli oneri finanziari di questo progetto sono stati sostenuti da Fondazione Cariplo e Woolrich Outdoor Foundation


 


I principi. 


Un giardino scolastico, oltre ai soliti requisiti di estetica, funzionalità e realizzabilità pratica dei giardini in generale, può, e forse deve, avere anche funzioni educative. 


In particolare, è bene insegnare ai bambini l’uso circolare delle risorse (ad esempio compostando foglie, sfalci e potature), la sinergia tra intervento umano e attività della natura (ad esempio praticando il sovescio, piantando esemplari azoto-fissatori, permettendo l’autodisseminazione delle piante messe a dimora), la gestione idrica (ad esempio installando vasche o cisterne per la raccolta e la distribuzione dell’acqua piovana, interrando recipienti porosi, creando piccoli canali e depressioni in superficie, pacciamando il terreno per conservarne l’umidità). 


Gli stessi bambini possono intervenire materialmente nella gestione del giardino, acquisendo competenze e manualità. 


 


L’intervento. 


È stata preliminarmente effettuata dal progettista (Luca Righetto) una disamina degli interventi fattibili nell'immediato, in accordo con il committente (Istituto Oikos Onlus) e con il corpo docente. Nulla osta a che il giardino sia ulteriormente sviluppato in futuro. 


Sono state introdotte delle specie vegetali selezionate tra quelle di gradimento del committente. Si tratta per lo più di piante forestali planiziali decidue tipiche del Nord Italia. Molte delle piantine sono state fornite in alveolo, gratuitamente, dal vivaio forestale di ERSAF Lombardia


Per questioni sia di praticità, sia di opportunità agronomica, sia di ulteriore valore educativo, le piantagioni sono state realizzate con esemplari giovani. Il valore educativo aggiunto consiste nell’apprendimento che un giardino è un’entità in continua evoluzione, che richiede pazienza e si adegua col tempo alle mutate condizioni del clima e del microclima e alle esigenze di chi lo vive. 


Trattandosi di una zona già ricca di alberi, anche di prima grandezza, non vi era utilità nel piantare altri alberi, per cui le piantagioni sono state limitate al livello arbustivo. 


Più proposte progettuali si sono succedute per adeguarsi alle considerazioni espresse da Istituto Oikos e dal personale docente del plesso. Gli interventi di realizzazione dovevano  essere di facile e rapida esecuzione e non comportare spese eccessive. 


Gli impianti vegetali hanno riguardato principalmente le aree che incorniciano i quattro corpi sporgenti sui lati est e sud dell’edificio. Queste piccole aree avevano il carattere di spazi residuali di aspetto spoglio e dimesso. Qui il giardino è stato principalmente caratterizzato da una successione di siepi miste a ridosso dei muri perimetrali. Nell’area con già due giovani ulivi è stata creata attorno ad essi un’aiuola con le comunissime aromatiche salvia e rosmarino, che ne sottolineano in modo coerente la presenza. 


 


L’acqua. 


Il risparmio e lo stoccaggio idrico sono esigenze molto sentite in tempi in cui si prevede che lunghi periodi siccitosi si alternino a precipitazioni di grande intensità, creando gravi problemi alle piante che devono adattarsi a condizioni alternativamente di dry garden e di rain garden


Il progetto non poteva includere un impianto di irrigazione completo perché eccessivamente oneroso; la naturale evoluzione del giardino richiederebbe inoltre successivi adattamenti dell’impianto, con oneri ulteriori nel tempo. Inoltre, si sta affermando la tendenza a rinunciare all’impianto di irrigazione classico per adottare soluzioni alternative. 


Si è così rispolverato un metodo antichissimo di distribuzione idrica, che consiste nel parziale interramento di semplici olle o vasi di terracotta da riempire di acqua; la struttura porosa della terracotta permette all’acqua di permeare attraverso la parete e distribuirsi nel terreno con gradualità e continuità. 


Alla fine, il fabbisogno di acqua è stato soddisfatto con tre funzionalità: con classica ala gocciolante collegata al rubinetto del lavandino esterno da un attuatore programmabile; con vasi in cotto interrati disposti regolarmente nelle aiuole, da riempire periodicamente di acqua; con tubo manualmente collegato al rubinetto esterno per bagnature occasionali di soccorso. 


Le bagnature di soccorso potrebbero risultare necessarie in periodi siccitosi per aree non raggiunte da un’ala gocciolante. Come regola generale, le bagnature dovranno essere intense e frequenti soprattutto nel primo anno di impianto e solo poco meno nel secondo, per evitare perdite di piante dovute a siccitosi. 


 


Il compostaggio, la fertilizzazione e la pacciamatura. 


Il compostaggio è una buona pratica di uso circolare delle risorse, restituendo al  giardino ciò che al giardino sarebbe tolto se gli scarti vegetali fossero conferiti a un centro di raccolta. Inoltre comporta anche un risparmio economico dovuto al mancato conferimento dei residui e al mancato acquisto di fertilizzanti, pacciamanti e ammendanti, dei quali il compost svolge la funzione. 


Il giardino è stato dotato di una piccola area (qualche metro quadrato) per il compostaggio degli scarti vegetali: foglie secche, sfalci, cippati, residui vegetali vari. Sono state scavate tre buche poco profonde per il compostaggio vegetale: una per il compost in via di maturazione, una per il compost già maturo, da usare come fertilizzante, e una per le ramaglie triturate derivanti dalle potature, da usare per le pacciamature. Anche le foglie morte autunnali dovrebbero essere usate per le pacciamature ai piedi degli arbusti. 


La scuola dovrebbe dotarsi di un biotrituratore o richiedere che gli interventi di giardinaggio ne comportino l’uso. Dovrebbe essere escluso il conferimento in centro di raccolta degli scarti vegetali prodotti sul posto, che sul posto stesso dovrebbero essere invece utilizzati. 


 


L’informazione. 


Ogni gruppo di piante è stato dotato di una cartellinatura che riporta il nome scientifico della specie e della varietà, affinché gli utenti del giardino (insegnanti e bambini) sappiano esattamente di che specie e varietà si tratta. È appurato che conoscere i nomi delle piante, e soprattutto quelli scientifici, induce interesse e rispetto per il mondo vegetale. 


I bambini, sotto la guida del personale docente, potrebbero redarre delle sintetiche schede botaniche delle piante presenti nel giardino. 


I genitori dovrebbero essere informati delle finalità ambientalistiche per cui il giardino è stato creato e potrebbero decorarlo apportando pietre, oggetti decorativi, arredi dismessi (sedie, tavolini) da riverniciare, o piantine, se compatibili con il disegno e le finalità del giardino. 


 


Le cure post-realizzazione. 


È necessario che, una volta concluso il progetto con la sua realizzazione, le piante messe a dimora siano oggetto di cure puntuali e adeguate. Le piante sono particolarmente vulnerabili soprattutto, ma non solo, nel primo anno di piantagione, durante il quale, tra l’altro, dovranno essere frequentemente bagnate. Individuare l’ente responsabile esulava dall'attività progettuale, ma resta fermo il principio che tali cure non devono assolutamente essere omesse. Il migliore dei progetti e la migliore delle piantagioni non possono reggere all’incuria e all’abbandono successivi alla realizzazione. 


 


Gli eventuali interventi futuri. 


La fertilizzazione del terreno, oltre che con il compost autoprodotto, può essere ottenuta anche con piante le cui radici formano associazioni simbiotiche con batteri azotofissatori, quali Fabaceae, Betulaceae ed Eleagnaceae, delle quali si potrebbe prevedere la piantagione. 


Sarebbe opportuno, per ragioni estetiche ed ecologiche, che una pietraia seguisse il percorso delle siepi ai loro piedi, per fornire rifugio a lucertole, insetti e microfauna in genere. 


Si dovrebbe inoltre, e soprattutto, provvedere alla raccolta e conservazione dell’acqua piovana intercettabile dai tubi di grondaia, convogliandola in piccole cisterne o botti invece di scaricarla nella rete fognaria. Cisternette leggermente sopraelevate e dotate di rubinetto sul fondo sarebbero facilmente scaricabili in annaffiatoi o in tubi da irrigazione. 


 


Considerazioni finali. 


Anche se si può fare in modo che l’aspetto dell’insieme sia subito gradevole, partendo da piantine giovani non ci si può aspettare che compaia fin dall’inizio un giardino maturo. Una pianta si mette a dimora non tanto per sé quanto per le future generazioni: si tratta di un atto di generosità verso i nostri figli e i nostri nipoti. 


Far partecipare i bambini alla cura del giardino ha un elevato valore educativo e culturale. L’amore per la natura (biofilia e intelligenza naturalistica), infatti, non si insegna con i libri e la lavagna, ma sul campo con un intenso coinvolgimento partecipativo

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    Lo scopo e il contesto (2022).  Una scuola primaria di Milano, la Bruno Munari di via Feltre, è stata interessata da un intervento di piantagione, irrigazione e compostaggio promosso e sostenuto da Istituto Oikos Onlus, per creare un giardino didattico che illustri in modo pratico i concetti di biodiversità, sostenibilità ambientale ed economia circolare. Gli oneri finanziari di questo progetto sono stati sostenuti da Fondazione Cariplo e Woolrich Outdoor...

    Project details
    • Year 2022
    • Work started in 2022
    • Work finished in 2022
    • Client Istituto Oikos Onlus - Milano
    • Contractor Società Agricola Due Soli - Besana in Brianza
    • Status Completed works
    • Type Schools/Institutes
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