IL GIARDINO INCANTATO

Un "Parco della Salute" ante litteram lungo il Lambro, con caratteristiche fortemente innovative Monza / Italy / 2016

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Il contesto (anno 2016).


Il parco pubblico chiamato Giardino Incantato si trova a 1300 m in linea d’aria dalla Villa Reale di Monza e si estende con il suo lato maggiore lungo il fiume Lambro.


È soggetto a Vincolo Culturale ed è interessato dalla Fascia di Rispetto del fiume Lambro e, in prospettiva, dall’inserimento in un Corridoio Ecologico.


Riguardo ai Vincoli Territoriali, il parco è soggetto a tutela paesistica ex Art. 136 D.Lgs. n. 42/2004 (bellezze individue: giardini di pregio individuati con apposito decreto, lett. a,b).


Riguardo al Sistema Acque, il Parco rientra nella fascia di 150 m per sponda lungo il fiume Lambro ex Art. 142, comma 1, lett. C, D.Lgs. n. 42/2004 e in una zona di salvaguardia dei pozzi ex Art. 21 D.Lgs. n. 152/1999 (fascia di rispetto di 200 m e vincolo assoluto di 10 m).


Il Parco, essendo lambito dal fiume Lambro, rientra inoltre nel Corridoio Trasversale della Rete Verde (RV) di ricomposizione paesaggistica provinciale.


La RV, con valenza anche di rete ecologica, è uno dei contenuti principali del progetto di tutela e valorizzazione del paesaggio.


Il punto di partenza è l’individuazione di "corridoi”, intesi quali unità lineari di base con funzione di collegamento fra gli spazi aperti, nel caso specifico tra il Parco della Groane e il Parco dell’Adda Nord.  


L’obiettivo di ricucire un varco "verde" di protezione paesaggistica ed ecologica assume dunque particolare importanza, come elemento non solo di conservazione ma anche di possibile stimolo a un recupero di aree urbane di frangia, degradate o malamente utilizzate.  


 


Le criticità.


Il Giardino Incantato soffre di un’immagine negativa presso la popolazione del quartiere.


Su BiPart, la piattaforma web che collega i cittadini con il proprio Comune, si legge:


Il parchetto cintato di via Grassi (noto come “Giardino Incantato”) attualmente appare squallido e mal frequentato, anche perché rimane aperto la notte.


Alcune interviste a spot ai frequentatori del parco, per quanto di nessun valore statistico, rivelano che gli elementi di deterrenza alla frequentazione sono: la scarsa luminosità dell’area; la frequentazione di cani, spesso non al guinzaglio; l’assenza di strutture diverse dai giochi per bambini; la presenza di adulti di aspetto e modi poco rassicuranti.


Il parco appare buio e di aspetto desolante perché ingombrato da piante probabilmente cresciute in modo spontaneo, come due Ailanthus altissima, due Prunus laurocerasus in affaccio sul Lambro e un buon numero di Taxus baccata, nonché da alberi di vecchio impianto esteticamente sgradevoli, come due Pinus strobus.


I giovani alberelli di impianto recente hanno aumentato l’ingombro e peggiorato la percezione estetica.


I proprietari di cani rivendicano il diritto delle loro bestiole ad una vera sgambata, non confinata in uno spazio angusto e frustrante. D’altra parte la scarsa utenza senza cani, in particolare gli anziani e le madri con bambini, è preoccupata o infastidita dalla presenza degli animali, specie se lasciati liberi di scorrazzare.


Infine, la “cattiva frequentazione” e l’assenza di strutture che attraggano delle utenze generiche o particolari, ossia una “buona frequentazione”, sono evidentemente due aspetti collegati e le due facce di uno stesso problema.


 


Gli obiettivi progettuali.


Gli obiettivi progettuali generali sono:


-          il superamento delle criticità individuate;


-          la giustificazione del nome di Giardino Incantato.


 


Le utenze di riferimento.


La realizzazione dei due obiettivi generali non può prescindere dalle utenze particolari a cui principalmente ci si rivolge, che sono state individuate in:


-          adolescenti e proprietari di cani (utenze primarie);


-          anziani (utenza secondaria).


 


La strategie progettuale.


L’incanto del giardino è creato da suggestioni visive, olfattive, uditive, e da elementi inconsueti, nei limiti del ragionevole e del concreto.


Le utenze predefinite sono attirate con l’installazione di elementi che le invitino all’utilizzo per svago, individuate in un campo da basket (non convenzionale) e superfici per graffiti (pure non convenzionali) per i ragazzi e in un campo da bocce (convenzionale) per gli anziani.


Vengono eliminati alberi e arbusti di scarso pregio estetico e naturalistico per conferire all’area un tono più arioso e luminoso ed eliminare il senso di oppressione di cui si lamenta parte dell’utenza attuale.


Le specie eliminate sono rimpiazzate da un numero di piante molto superiore, ma collocate in modo da avere aree molto ariose alternate ad aree dense di vegetazione e di suggestione. Le nuove piantine sono tutte molto giovani, per limitare le spese e per educare il pubblico al concetto di crescita e di ambiente in divenire.


 


Temi ed elementi.


Il tema concettuale è quello della vita, espresso dal serpente (simbolo di vita e di morte al tempo stesso), dalla doppia elica del DNA e dalla fontana (simbolo dell’eterna giovinezza). Il tema geometrico è quello della spirale, ricorrente negli arredi.


Il parco progettato è contrassegnato da un forte impatto visivo già dal punto di osservazione dell’ingresso principale di via Grassi, dal quale l’osservatore può scorgere, ad angoli di visuale di ampiezza costante, da destra a sinistra:


-     il primo “canestro a DNA” del playground,


-     la “fontana” in primo piano, poco oltre l’ingresso,


-     il secondo “canestro a  DNA” del playground,


-     il terzo “canestro a  DNA” del playground,


-     la “testa del serpente”.


I colori prevalenti sono il rosso e il giallo, che, accompagnati dal verde vegetale, costituiscono un cromatismo molto vivido. All’estremità opposta, presso l’ingresso di vicolo Lambretto, l’impatto cromatico è limitato al periodo tardo primaverile ed estivo e costituito da una macchia di Nerium oleander (cultivar a fiori di vario colore).


Sulla minuscola collinetta a sinistra dell’ingresso di via Grassi è messa a dimora una macchia vegetale costituita da due specie di Elaeagnus, E. x ebbingei ed E. angustifolia, per creare una suggestione visiva radicalmente diversa da quella dei vivaci colori sopra descritta: la pagina inferiore argentea della foglie di Elaeagnus spp., sollevata dalla corrente d’aria creata da tre ventole posizionate tra gli arbusti, crea bagliori argentei.


La ventilazione serve anche come refrigerio per i visitatori che si soffermano in quest’area del parco nelle giornate estive.


La macchia di Elaeagnus spp. fornisce anche suggestioni uditive (il fruscio delle foglie agitate dalla brezza artificiale) e olfattive (il profumo delicato dei piccoli fiori). Ulteriori profumi sono emanati da altre specie messe a dimora: Ligustrum ovalifolium, Pittosporum tobira e Trachelospermum jasminoides. Quest’ultima specie costituisce la “pelle” del “serpente”.


Nel mezzo della macchia di Elaeagnus spp. sono posizionate lastre di arenaria grigia (80x60x4 cm) o di calcestruzzo simil-arenaria a fungere da semplici sedute.


Le stesse lastre sono utilizzate per costruire due vortici (coi quali ricorre il tema geometrico della spirale) di fronte alla collinetta. Le lastre dei vortici sono a disposizione dei graffitari per creare opere grafiche libere e spontanee.


 


Le aree.


Il parco è suddiviso dal progetto in varie aree funzionali, ossia:


-     un “giardino dei sensi” (vista, olfatto, udito);


-     un “giardino degli amici” (…dell’uomo: i cani);


-     un “playground” (per ragazzi, ma anche non più); 


-     un “serpente” (berceaux lungo e leggero di raccordo e di separazione).


Il “giardino dei sensi” e il “playground” sono allestiti in modo da consentire al Comune, se lo desidera, di organizzarvi eventi ludici e ricreativi a rafforzamento dell’utilizzo libero e spontaneo.


Il “Giardino degli Amici” è un lungo percorso che si snoda lungo gran parte della fascia perimetrale del parco, per consentire agli “amici dell’uomo” di correre per un lungo tragitto: quest’area è completamente separata dal resto del parco, così da non infastidire l’utenza non canina.


Il “serpente” provvede a questa separazione. Sono stati previsti tre ingressi dotati di cancelletti con apertura a pulsante e molla di richiamo per la richiusura automatica per evitare che restino accidentalmente aperti consentendo l’uscita non voluta dei cani.


Il “Playground” costituisce il cuore del parco. Comprende due impianti: un campo da basket a tre canestri, per attirare i ragazzi, e un campo di bocce, per attirare gli anziani, collocato tra le “spire” del “serpente”.


Il fondo del campo da basket è costituito da una pavimentazione di tipo industriale, efficace ed economica, in calcestruzzo; i sostegni dei tre canestri, a forma stilizzata di segmento della molecola di DNA, sono costituiti da tondi in ferro rivestiti da guaine anti-trauma di poliuretano espanso, colorate in rosso e giallo.


Il campo può ospitare tre diversi gruppi di ragazzi che giocano ciascuno sotto un canestro, oppure un’originale partita a tre squadre. Poiché il campo occupa ben 510 mq, può ospitare tre squadre di quattro o cinque giocatori ciascuna.


Il campo di bocce è convenzionale e di misure regolamentari (27,5 m x 3 m), per colmare un’esigenza molto sentita dalla popolazione anziana locale, che lamenta la carenza di strutture di questo tipo.


Tuttavia, se l’utenza che si propone di attirare (gli anziani) non dovesse dimostrarsi sufficientemente attratta, sarebbe possibile, ad esempio, ricoprire l’area di sabbia e creare un campetto di beach volley, oppure installarvi qualche buca da minigolf, oppure ancora due porte da calcetto. Le conversioni comporterebbero spese molto contenute.


Il “Serpente” è al tempo stesso elemento di connessione e di separazione: costituisce la barriera tra lo spazio dedicato ai cani e quello da cui i cani sono rigorosamente esclusi, per non creare disagio agli utenti del parco che temono o non amano i cani; è percorribile totalmente o, grazie alla sua struttura aperta, anche solo parzialmente. Si snoda per lo più sopra l’insieme dei sentieri in calcestre già esistenti, per conservarli e limitare le spese. La struttura, in tondi di ferro con montanti circolari e passanti di connessione imbullonati, è molto aperta, per evitare l’effetto vela in caso di forte vento, e modulare, facilmente smontabile per manutenzioni straordinarie.


 


Considerazioni finali.


Il nuovo Giardino Incantato è stato progettato come un parco polivalente, dalle caratteristiche non convenzionali e fortemente innovative, trasformabili con grande flessibilità, che si avvicina molto, anticipandoli, ai Parchi della Salute concepiti anni dopo.

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    Il contesto (anno 2016). Il parco pubblico chiamato Giardino Incantato si trova a 1300 m in linea d’aria dalla Villa Reale di Monza e si estende con il suo lato maggiore lungo il fiume Lambro. È soggetto a Vincolo Culturale ed è interessato dalla Fascia di Rispetto del fiume Lambro e, in prospettiva, dall’inserimento in un Corridoio Ecologico. Riguardo ai Vincoli Territoriali, il parco è soggetto a tutela paesistica ex Art. 136 D.Lgs. n. 42/2004 (bellezze...

    Project details
    • Year 2016
    • Client Scuola Agraria del Parco di Monza
    • Cost 250.000,00 €
    • Status Research/Thesis
    • Type Parks, Public Gardens / Leisure Centres
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