Casa Tobago | Studio Atelier P

Il team di progettazione dell’Hotel The Yard a Milano, formato da studio Atelier P e Alessandro Mario Cesario, si ricostituisce per il progetto del nuovo locale Casa Tobago. Luogo eclettico che propone il modello del Club londinese: un luogo conviviale in un’atmosfera accogliente e intima che ospita la sua clientela fino a tarda sera.
Dall’aperitivo all’after-dinner, lo spazio di 280 mq più 80 di dehors allestito, si divide in più aree in linea con la proposta enogastronomica di casa Tobago. Due cucine a vista dei commensali che possono accomodarsi ai banconi di marmo rosso Alicante per uno sguardo “dietro le quinte” sia per il cocktail bar, la griglieria all’ingresso e la sala adiacente dedicata alla pizza e ai lievitati. Resta nascosta al pubblico la cucina per le preparazioni food. La funzione di ciascun ambiente guida gli architetti nella scelta degli arredi: l’ampio bancone accoglie l’ospite e invita alla convivialità su comodi sgabelli, viceversa i divanetti, più appartati, garantiscono angoli appartati. L’atmosfera parla il linguaggio della notte e dello charme rilassato. La luce, filtrata da corpi illuminanti e lampade soffuse, guida l’occhio come su di un palcoscenico selezionando con attenzione i suoi protagonisti soprattutto nello spazio dedicato allo Speak Easy cocktail bar, all’interno del locale.
La firma dei progettisti è riconoscibile e si manifesta nella divisione degli spazi e nella loro funzionalità dove i banconi fungono da momento accentratore di tutte le attività; gli impianti lasciati volutamente a vista contrastano un ambiente dove la morbidezza del tessuto diventa protagonista, insieme ad una sovrapposizione di oggetti di remota provenienza, che sanno dialogare con un concept più contemporaneo. I tessuti non fanno solo da rivestimento ma costruiscono volumi e dividono gli ambienti, giocano un ruolo fondamentale nella personalizzazione dell’intero locale, vestendo di righe nei toni del verde e del color terracotta le carte da parati, le applique, le imbottiture delle sedie, i divani del banco di somministrazione. Il baldacchino che delimita il bancone, realizzato con struttura in metallo e rivestito in tessuto rigato, accoglie gli ospiti sotto un’intima tenda. Impreziosiscono l’ambiente i marmi dei tavolini da caffè e del bancone cocktail.
Stampe inglesi ed orientali, foto in bianco e nero di icone musicali anni ’70, diari di viaggio e ritratti ottocenteschi richiamano lo charme coloniale tipico della Guest House, mixato ad hoc con richiami rock anglosassoni.
 
Il fil rouge degli interni è suggerito dalla palette colori che propone i toni della terracotta e del verde. Gli arredi sono in larga parte “tailor made” disegnati da Atelier P, i tessuti e i componenti sono realizzati e selezionati da Alessandro Mario Cesario.
Da un punto di vista architettonico, l’intervento ha giovato della distribuzione degli spazi così come definita dalla precedente proprietà, e si è limitato a reinterpretarli con materiali, colori e finiture in grado di comunicare un senso di calore ed accoglienza.
 
Importanti portali laccati nero lucido dividono le tre sale e solo attraverso una porta con campanello e spioncino, si varca la soglia dello “Speak Easy”: una stanza segreta con morbidi divanetti e moquette, illuminata dalla flebile luce dei paralumi integrati agli schienali dei divanetti. Gli arredi da giorno che abitavano questo spazio nella sua precedente vita, sono stati mantenuti e riadattati per una diversa occasione d’uso, quella serale. Nel club Rosario Amaia tutto è inspirato alla celebre musa. Qui frange, velluti, moquette e rivestimenti dei muri proiettano il visitatore in un mondo fatto di sensazioni differenti che rimandano a un’atmosfera decò.
La cancellata esterna, che una volta regalava ai più curiosi piccoli frame della Milano by night, adesso resta chiusa. Si accede al locale solo suonando il campanello. L’effetto sorpresa è assicurato e si fa forte del verde che invade il cortile. È lì che i progettisti creano un living all’aperto, utilizzabile in tutte le stagioni, immerso nel verde in cui divani, poltrone insieme a quadri e oggetti che ricordano mete di viaggio, danno altresì la sensazione di trovarsi in un confortevole interno. Gli interni contaminano gli esterni e viceversa, creando una connessione che esalta la continuità di stile e dei dettagli.
Lo studio milanese crea un luogo inaspettato dal mood riservato e caldo che vuole avvolgere l’ospite regalandogli un vero e proprio viaggio esperienziale, in un quartiere rinnovato da nuove ristrutturazioni e palazzi che acquisiscono una nuova modernità. Un ambiente unico che, grazie ad un attento studio dell’illuminazione, fa dell’intimità la sua più preziosa peculiarità.