Nuova Piazza Caldogno | Marino Famà

Caldogno / 2004

0
0 Love 39 Visits Published

Nonostante la presenza delle principali emergenze architettoniche (la chiesa, il campanile, la Villa ed il relativo parco con le strutture annesse), della scuola e del futuro centro parrocchiale, di uffici e negozi (presenti e futuri), in atto non esiste uno spazio di relazione sociale inteso nella sua normale accezione; uno spazio dove è protagonista la presenza del pedone e lo svolgimento di attività come incontrarsi, passeggiare, sostare, leggere, giocare, osservare le vetrine: la piazza.


Il Sagrato, che già dal 700 fu sede delle Convicinie (assemblee pubbliche di tutti i capifamiglia per le decisioni importanti della comunità) è attualmente ridotto ad un esiguo marciapiede circondato da strade e parcheggi. Il Campanile, ricostruito nel 1907 (in luogo di quello demolito per far posto alla navata orientale della chiesa) ed ubicato oltre la strada, appare oggi in una posizione del tutto casuale e soprattutto privo di alcuna relazione con la chiesa.


Lo slargo urbano tra la chiesa e gli edifici adiacenti, che risulta chiaramente leggibile nella cartografia da secoli, rappresenta lo spazio di relazione “storico” di Caldogno e come tale andrebbe preservato e valorizzato, nella ulteriore considerazione del diverso ruolo che la strada ha assunto nel tempo: infatti, da spazio di relazione sociale si è ridotta a contenuti monofunzionali (semplice collegamento meccanizzato) in netto contrasto con la fruizione pedonale del suolo.


Ciò nonostante, la piazza prevista dal P.P. non risolverebbe gli inconvenienti suddetti, restando limitata alla zona compresa tra i nuovi fabbricati e la strada e relazionandosi solamente al parco di Villa Caldogno, da cui peraltro resterebbe separata per il muro di recinzione esistente.


La drastica riduzione del traffico veicolare nella zona in oggetto grazie ai nuovi assi stradali previsti dal PRG, che consentiranno di by-passare il centro urbano, deve quindi porsi quale principale motivo di riflessione per il progetto della nuova piazza e conseguentemente per la riqualificazione del centro urbano tout court.


IL PROGETTO


Obiettivo primario del progetto, sulla base delle considerazioni espresse, è stato quello di saldare gli spazi previsti dal P.P. con lo slargo antistante la chiesa ed estendere e riorganizzare la superficie di fruizione pedonale anche a costo di un allungamento dei rispettivi percorsi stradali, limitando ad una connessione puntuale il collegamento della nuova piazza con il Parco di Villa Caldogno.


Sotto l’aspetto espressivo, il trattamento dell’intera area con un unico pavimento di fondo contribuisce, congiuntamente ad un disegno minimalista e ad un arredo ridotto all’essenziale, al raggiungimento di una voluta unità organica per i variegati invasi della piazza che ne sono derivati.


La Viabilità- Considerato il nuovo collegamento tra via Marconi e via Montegrappa, il progetto propone l’abolizione del quadrivio stradale esistente mediante la soppressione del tratto stradale compreso tra Via Pagello e la sua parallela e la conseguente conclusione di via Marconi nel parcheggio antistante la chiesa; la via Zanella verrebbe raccordata a via Montegrappa tramite via Pagello e gli assi stradali previsti dal PP; il senso unico sud-nord (già ipotizzato dall’Amministrazione) sarebbe quindi attuato a partire dal vicolo S. Michele fino al nuovo accesso carrabile della scuola media (leggermente traslato per ovvi motivi). Il traffico veicolare, lungo tale tratto stradale, potrà essere eventualmente limitato (se ritenuto necessario) allorquando sarà attuato il collegamento già previsto dal vigente PRG di via Moie con le vie Giaroni e Palazzina.


La Piazza – Dovendo assolvere esigenze funzionali e logistiche principalmente legate al mercato, è costituita prevalentemente da una superficie continua pressoché piana ed orizzontale, che si ribassa, invece, nella zona centrale del sagrato mediante una gradinata.


Inteso quale proiezione esterna della navata centrale (peraltro originariamente unica), tale spazio, vuole essere una rievocazione con forme attuali del luogo dove un tempo si riuniva la Convicinia, divenendo sede di manifestazioni liturgiche all’aperto, di assemblee pubbliche (come avveniva in passato), ma soprattutto di manifestazioni ludiche (piccoli concerti musicali, recite, ecc…) con la facciata della chiesa come fondale, ovvero come luogo dove semplicemente sostare.


Il ribassamento proposto rispetto all’attuale quota, oltre ad esaltare l’asse longitudinale della chiesa e l’ascesa verso il suo principale accesso, vuole anche rammentare il diverso livello pavimentale della chiesa nelle epoche passate. La porzione trasparente del pavimento consente, invece, la visione della fontana sottostante i cui getti simboleggiano le risorgive presenti nelle vicinanze e l’acqua la falda freatica sita a pochi metri di profondità dal suolo.


La delimitazione delle piazzole del mercato, mediante il contrasto cromatico oltre che materico, diventa occasione per un ottenere un effetto parterre, ritenuto necessario per scandire prospetticamente il grande invaso della piazza compreso tra il nuovo fabbricato e gli edifici esistenti. Erogatori d’acqua dotati di relativa caditoia ubicati al centro degli spazi individuati dalla suddetta delimitazione, oltre al controllo microclimatico (raffreddamento della pavimentazione) caratterizzeranno scenograficamente tale invaso, rendendolo al tempo stesso mutevole mediante la differente e combinata regolazione dei getti d’acqua. In definitiva, lo spazio della piazza così ottenuto consentirà di ospitare agevolmente il mercato settimanale, come desiderato dall’Amministrazione, ma potrà essere inoltre sede di sagre o di altre manifestazioni con assembramenti anche consistenti di persone, permettendo al contempo l’ autonomo utilizzo dei restanti spazi e l’uso dei parcheggi limitrofi.


Per il mercato sono state ricavate complessivamente 46 piazzole (quantità già doppia rispetto a quella attuale), di cui la gran parte di esse (38) nell’invaso maggiore della piazza e le restanti all’interno della corte del nuovo fabbricato, collegata tramite i portici a piano terra; tale differenziazione degli spazi potrà essere motivo di diversificazione merceologica dei prodotti esposti.

0 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    Nonostante la presenza delle principali emergenze architettoniche (la chiesa, il campanile, la Villa ed il relativo parco con le strutture annesse), della scuola e del futuro centro parrocchiale, di uffici e negozi (presenti e futuri), in atto non esiste uno spazio di relazione sociale inteso nella sua normale accezione; uno spazio dove è protagonista la presenza del pedone e lo svolgimento di attività come incontrarsi, passeggiare, sostare, leggere, giocare, osservare le vetrine:...

    Project details
    • Year 2004
    • Client Comune di Caldogno
    • Cost 460.000
    • Status Competition works
    • Type Public Squares / Urban Furniture
    Archilovers On Instagram