Progetto di un parco piazza e formazione di un luogo centrale nell'abitato di Pedersano | Marino Famà

Villa Lagarina / Italy / 2006

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Si è volutamente rinunciato alla creazione di una “piazza” nel senso tradizionale del termine, in quanto, essendo l’area priva di realtà consolidate e/o di polarità architettoniche al suo intorno, risulterebbe del tutto artificiosa. Oltretutto, a meno di una sua localizzazione nel sito occupato dall’attuale campo di calcio, che non avrebbe comunque alcuna relazione con il centro storico e tanto meno con l’intorno per le differenze di quota, richiederebbe interventi traumatici sotto il profilo territoriale. Inoltre, ma non ultimo in ordine di importanza, il tessuto storico è caratterizzato unicamente da slarghi urbani in corrispondenza dei crocevia, probabilmente per i motivi anzidetti, oltre che per ragioni legate alla sua formazione.


Si ritiene invece opportuno creare un sistema ambientale in grado di creare le necessarie relazioni tra l’edificato esistente e quello previsto adattandolo, per quanto possibile, alla situazione orografica dei luoghi.


Il raccordo della viabilità tra centro storico e zona di espansione sotto l’aspetto relazionale (più che funzionale) e la necessità di coinvolgere mediante il progetto le realtà urbane circostanti, sono state assunte quali condizioni sostanziali per l’effettiva riqualificazione dell’abitato di Pedersano.


La possibilità di consentire una fruizione pubblica dell’area mediante forme di svago singole e collettive ed attraverso quindi funzioni ludico-ricreative non marcatamente sportive, è stata assunta quale obiettivo primario per la creazione di un catalizzatore sociale non necessariamente limitato all’utilizzo dei soli residenti. Sarebbe auspicabile infatti che l’area una volta sistemata possa divenire anche attrazione turistica, attraverso l’organizzazione di apposite manifestazioni.


Il Progetto


La soluzione proposta, e sviluppata sulla base delle condizioni appena enunciate, ipotizza la realizzazione di una piazza verde rigorosamente geometrica, se pur di forma irregolare, che si sviluppa a partire dal centro storico lungo il declivio, collegando così i principali livelli definiti dalla quota degli attuali assi stradali.


Sotto l’aspetto formale essa è caratterizzata da un profilo gradonato verde con esplicito richiamo alla soluzione consolidata dei terrazzamenti, necessaria per la fruibilità dei luoghi e frutto del processo di antropizzazione della natura di matrice storica.


Tale profilo rappresenta l’ideale prolungamento della zona verde a ridosso del centro storico mentre l’utilizzo del manto erboso della gradonata consente un adeguato inserimento paesaggistico evitando al contempo un effetto monumentale fuori luogo che si avrebbe con l’utilizzo di materiali artificiali. L’effetto della grande scalinata erbosa, modellata appunto a gradoni di altezza e passo costanti, sarebbe perseguito attraverso la sistemazione a prato delle superfici orizzontali e con il ricorso a muri alveolari vegetali per quelle verticali.


La continuità della gradonata verde sarebbe interrotta unicamente dai collegamenti orizzontali e verticali e dagli spazi di relazione collettivi che fluttuano in essa come isole, ora adattandosi alla pendenza, ora contrastandola.


Vuole essere così ribaltata la tradizionale visione della piazza in cui la sistemazione pavimentale artificiale assume il ruolo ed il peso prevalente, riducendo il verde a complemento di arredo spesso costretto in aiuole ritagliate nella pavimentazione; in questo caso sono gli spazi di relazione o di percorrenza, ad essere ritagliati nella superficie erbosa della piazza.


Il sistema scalinato all’incrocio tra via Roberti ed il nuovo asse stradale e lo spiazzo adiacente la via Pederzani, direttamente connesso mediante una passerella in quota con i collegamenti verticali contenuti nella torre belvedere, contrassegnano i principali accessi inferiore e superiore alla piazza gradonata.


La superficie a prato dei terrazzamenti che si sviluppano lungo il pendio potrebbe essere destinata alle attività di relax ed allo svago ovvero al gioco mediante appositi arredi (altalene, scivoli, campi di bocce, ecc..); i principali spazi di relazione all’aperto, in senso ascendente, sono invece  costituiti:


-        dallo slargo urbano, contrassegnato dalla fontana ottagonale e ricavato tra la piazza ed il margine del centro storico, quale punto di confluenza e smistamento del traffico veicolare e pedonale; l’eventuale destinazione commerciale degli edifici prospettanti su di esso potrebbe conferire nuova vitalità al sistema ambientale una volta realizzato;


-        dall’anfiteatro, luogo per manifestazioni collettive quali arena cinema, teatro, pista da ballo, ecc…, la cui gradinata organizzata lungo il pendio, richiama alla mente, per la sua strombatura inversa, Villa Malaparte;


-        dalla grande terrazza panoramica, in parte aggettante ed in parte scavata nel pendio, caratterizzata dalla scenografica fontana rettangolare e sovrastata dalla torre belvedere;


-        dalla passeggiata che taglia longitudinalmente la piazza alla quota della via Moro, di cui ne rappresenta l’ideale proiezione, connettendo quest’ultima con la rampa pedonale a cascata e gli spazi anzidetti;


-        la terrazza trapezoidale, infine, sita alla quota corrispondente grossomodo all’attuale campetto di calcio e connessa alle vie Pederzani e Moro con apposite scale e rampe, che potrebbe essere destinata a spazio di ristoro all’aperto approfittando del locale chiuso ad essa annesso e ricavato nel dislivello risultante dalla sistemazione di progetto.


Sfruttando i salti di quota per la nuova sistemazione del terreno possono infatti essere ricavati oltre al locale di ristoro appena detto, anche una sala polifunzionale, proprio sotto il palcoscenico dell’anfiteatro e con accesso dalla terrazza (che funge da copertura al parcheggio interrato), destinata a sala per riunioni, piccole mostre nonché ad eventuale servizio di supporto per l’anfiteatro medesimo, al cui palcoscenico è direttamente collegata mediante scala esterna.


Il sistema connettivo, che svolge la duplice funzione di collegare gli spazi previsti all’interno del sistema ambientale e di connettere al contempo le singole realtà urbane presenti al suo margine, si articola soprattutto su percorsi verticali a pendenza diversificata (scale, gradonate, rampe ed ascensore) per consentire la massima accessibilità alla più svariata tipologia di fruitori.

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    Project details
    • Year 2006
    • Client Comune di Villa Lagarina
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture
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