Valorizzazione del Complesso Monumentale di Santa Maria la Nova ed il Completamento del Museo del Teatro di Figura Meridionale e Campano | Giuseppe Capuozzo

Napoli / Italy / 2022

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IL MUSEO DEL TEATRO DI FIGURA MERIDIONALE E CAMPANO - Il Museo dedicato al teatro di figura dell'Italia meridionale nasce da un progetto presentato nel 2003 volto alla salvaguardia di un eccezionale patrimonio di manufatti del teatro di figura in imminente pericolo di dispersione. Il museo recupera, ricostruisce e celebra la plurisecolare tradizione del teatro popolare risalente ai primi del 700. Pupi delle storie cavalleresche, guappi, marionette, guarattelle di diversa provenienza, burattini , un ampio corredo di fondali, una variegata attrezzeria di scena, costumi e corazze, teste e copricapi, cartelloni ed un corpus imponente di copioni manoscritti trovano collocazione e custodia nel museo, debitamente identificati e catalogati. Il museo si sviluppa in 5 sale tematiche che occupano i locali posti al 1° piano e secondo piano seminterrato sottostanti la sala del Consiglio Provinciale e che fino al 2004 erano occupati da un archivio della Prefettura. L’ultimo lotto di lavori per la sistemazione del museo è stato ultimato nel 2014 ma non è mai entrato in funzione; attualmente  ha un doppio accesso,   dal chiostro e dalla via del Cerriglio; le cinque sale tematiche sono completate negli allestimenti scenografici.


OBIETTIVI DEL PROGETTO


Il  progetto riguarda i lavori necessari alla riqualificazione del Complesso Monumentale di S. Maria La Nova e il completamento del “Museo del Teatro e Figure Meridionali e Campane” .


La finalità dell’intervento, che mira contemporaneamente al restauro di parti dell’edificio monumentale, alla sua valorizzazione  quale polo di attrazione culturale ed all’adeguamento alla nuova funzione museale, richiede, necessariamente, un’attenta riflessione sulla molteplicità di fattori che condizionano le scelte da effettuare. La gestione del costruito, la sua salvaguardia ed il suo adattamento sono storicamente contrassegnate dalla contrapposizione tra adeguatezza funzionale e conservazione architettonica. In questo percorso, l’unità delle analisi che scaturiscono dai diversi settori, storico, architettonico, strutturale è lo strumento da impiegare affinché le scelte progettuali complessive non costituiscano la mediazione di esigenze diverse ma rappresentino la sintesi di una riflessione ampia e multidisciplinare. Il principio informatore dell’intervento è costituito dalla volontà di raggiungere tale equilibrio attraverso un approccio che miri alla durabilità ed adeguatezza degli interventi di restauro, attraverso il recupero delle tecniche costruttive tradizionali, e alla adeguatezza e funzionalità delle soluzioni architettoniche ed impiantistiche che garantiscano la massima efficacia e la perfetta integrazione degli elementi aggiunti senza alterare l’impianto originario.


Il progetto si innesta in un complesso monumentale di grande dimensioni e non ha certo la possibilità di affrontare tutte le problematiche connesse al recupero e valorizzazione di tutto il complesso per cui, visto anche quanto previsto dal DPP posto a base di gara, interesserà la parte del complesso di pertinenza della Provincia di Napoli ed è stato sviluppato su due diverse aree d’intervento: il chiostro (grande) di San Francesco,  con particolare riferimento al camminamento coperto, e  gli ambienti attualmente destinati al Museo del Teatro di Figura Meridionale e Campano posti al primo e secondo livello seminterrato dell’edificio conventuale con affaccio sulla Via del Cerriglio, unitamente al locale prospiciente il chiostro (lato est), che sarà adibito ad Accesso e Biglietteria e collegato alle scale che portano al Museo sottostante mediante l’apertura di un vano e la realizzazione di una passerella aerea.


Il progetto, partendo dalla caratterizzazione dello stato di conservazione degli ambienti e delle aree su cui intervenire, con l’evidenziazione delle peculiarità e criticità, individua gli interventi più adeguati in termini di durabilità ed adeguatezza finalizzati al restauro conservativo, anche attraverso il recupero delle tecniche costruttive tradizionali, e le soluzioni architettoniche ed impiantistiche che garantiscano, in termini di adeguatezza e funzionalità,  la massima efficacia e la perfetta integrazione degli elementi aggiunti senza alterare l’impianto originario. Obiettivo complessivo della progettazione è il restauro conservativo e la valorizzazione del chiostro al fine di tutelare il bene e di restituire il giusto decoro per recuperarlo alle funzioni socio culturali per la città, nonchè il completamento delle opere finalizzato al funzionamento del Museo per adeguarlo agli attuali standard di comfort ambientale.


IL PROGETTO


Chiostro


Gli interventi previsti sono finalizzati al restauro conservativo del Chiostro di San Francesco e consistono nei lavori necessari alla valorizzazione del camminamento mediante interventi di restauro conservativo sulle pareti e i muretti di confine con il giardino; le fasi di restauro consisteranno in primo luogo alla ispezione e verifica del corsetto e dei relativi pozzetti che si sviluppano lungo il camminamento; infatti alcuni punti di elevata umidità sono proprio in corrispondenza di tali pozzetti e sarebbe importante verificare eventuali perdite; poi si passerà alla verifica delle condizione  degli intonaci individuando quelli in fase di distacco dove, se possibile, si opererà con delle opere di consolidamento tramite microperforazioni e colature di malta di calce idraulica; dove le malte sono invece assolutamente incoerenti o eccessivamente degradate si procederà alla relativa spicconatura; tutti gli stucchi saranno oggetto di un intervento di rimozione di tutti gli strati di pittura sovrammessi e le parti di stucco mancanti saranno ricostruite mediante malta di calce idraulica.


A tal proposito per una maggiore conoscenza dei materiali costituenti le murature, sono state effettuate delle indagini sulle malte  in quattro punti distinti evidenziati nell’apposito elaborato; sono stati inoltre effettuati dei saggi sugli intonaci del chiostro per indagare su eventuali coloriture sottoposte.


La parte basamentale, anch’essa in mediocre stato di conservazione, è  priva di elementi di pregio architettonico e da alcuni saggi effettuati presenta in alcuni punti una rete zincata che sembra opportuno rimuovere;  sarà quindi rimossa l’intera fascia basamentale e rifatta con calce di malta idraulica naturale NHL 5 in modo che la elevata traspirabilità del prodotto consentirà una rapida evaporazione delle molecole d’acqua provenienti dalla inevitabile umidità di risalita e non permetterà la migrazione in superficie di Sali con le conseguenti cavillature dei supporti. Sul lato del muretto di confine con il giardino dovranno essere rimossi tutti gli intonaci unitamente alla rete elettrosaldata che oramai completamente arrugginita ha fatto “saltare” quasi completamente lo strato di intonaco; si dovrà quindi procedere, prima della relativa reintonacatura con intonaco di calce idraulica naturale, ad una spazzolatura del tufo e una stilatura dei giunti.


Per le parti di piperno, bauletto e portali, le cui operazioni di restauro sono più compiutamente descritte nelle apposite schede di restauro, si procederà preliminarmente con il preconsolidamento degli elementi distaccati o in fase di distacco; Per le operazioni di disinfestazione si procederà con la rimozione dei biodeteriogeni con prodotti chimici adeguati; La pulitura sarà eseguita con pennellesse e piccoli aspiratori elettrici e la rimozione di depositi coerenti di notevole spessore quali croste nere o strati carbonatati sarà effettuata con mezzi meccanici manuali.


Il consolidamento di fessurazioni e fratturazioni e la riadesione di scaglie e piccoli frammenti si effettuerà mediante iniezioni e/o applicazioni di resine epossidiche, previa rimozione di detriti e depositi dall’interno della fessura o frattura;


Le operazioni di stuccatura e microstuccatura delle fessure, fratture e delle lacune, saranno effettuate con malte idonee per colorazione e granulometria, a base di calce idraulica e inerti di varia natura.


Completa l’intervento il restauro di un affresco posto in cima alla prima tesa delle scale che portano agli uffici. Il dipinto di un ignoto napoletano datato tra il XVI e il XVII secolo risulta poco leggibile a causa dell'accentuata ossidazione dei protettivi e delle vernici stese sulla superficie nel corso di precedenti interventi manutentivi; sono visibili grossi rigonfiamenti, dovute a sollevamenti e distacchi dell'intonaco dal supporto murario e sollevamenti e cadute della pellicola pittorica. Gli interventi di restauro sono in dettaglio descritti nelle apposite schede tecniche.


 Museo


I criteri progettuali alla base della riqualificazione ed allestimento degli spazi destinati dal bando alla Biglietteria e al collegamento con le sale sottostanti, da definire più in generale come spazio di accoglienza del Museo , mirano a realizzare un intervento che sappia restituire (e promuovere) una nuova immagine del Museo da far associare immediatamente – date le caratteristiche dell’ interessante collezione da esporre - all’importanza e qualità del lavoro artigianale.


Gli elementi fondamentali del progetto sono stati quelli di realizzare una sala di accesso/accoglienza al museo, dove potesse trovare spazio un’area destinata a biglietteria/bookshop, e il suo collegamento nella sala adiacente, mediante l’apertura di un vano di passaggio, dove già era stata realizzata una scala di collegamento con le sale del museo al livello inferiore. Questo passaggio, dovendo superare il vuoto della scala avviene mediante la realizzazione di una passerella in ferro e legno di fattura molto semplice e lineare, avvolta da una scocca in lamiera che al suo interno permette il passaggio degli impianti di collegamento tra le due sale; il pavimento in legno massiccio di castagno stacca dal punto di vista materico le due zone tra loro collegate pavimentate con cocciopesto.


Lo spazio della biglietteria, che sarà liberato dalle incongrue tramezzature e da tubazioni oramai in disuso, è caratterizzato da un arredo modulare circolare in acciaio e legno trattato con vernice ignifuga che si sviluppa attorno al pilastro centrale. I vari settori circolari accolgono le diverse funzioni quali desk info-point/biglietti, espositori per libri e gadgets, una panca. Nei due angoli della sala opposti tra loro e non occupati dagli ingressi/uscite troveranno posto un piccolo bagno per il personale di sala ed un ripostiglio. Nella struttura metallica verrà integrato il sistema di illuminazione. La geometria del sistema di arredo consente di creare una circolarità di percorso tra entrata e uscita dal museo; infatti l’altra uscita prevista, posta nella sala adiacente dove sarà realizzata la passerella di attraversamento del vuoto della scala, non può essere utilizzata a causa della interferenza con il locale macchine della sala Consiliare per il rispetto delle norme di evacuazione.


Queste ultime, unitamente alle nuove norme relative alla realizzazione degli impianti, alla difficoltà di poter certificare gli impianti già realizzati e a verificarne l’adeguatezza, visto anche il tempo ormai trascorso senza che gli stessi siano mai entrati in esercizio, hanno costretto i sottoscritti progettisti a dover rivedere nel suo complesso quanto già realizzato precedentemente e a prevedere una soluzione alternativa anche a quanto auspicato di realizzare in sede di offerta metodologica. Infatti non si è potuto dar seguito alla soluzione prevista (sistema di climatizzazione centralizzato ad aria) in quanto tale sistema richiede transiti, forometrie ed impatti architettonici e strutturali notevoli, che in fase di gara (in assenza di sopralluogo) non si erano potuti soppesare. Va inoltre considerato che non sono disponibili adeguati locali tecnici per l’installazione di pompe di calore, Unità di trattamento aria, circolatori, etc. Per tale motivo si è ritenuto una soluzione tipo VRV/VRF ideale a garantire il termo-condizionamento degli ambienti, nel rispetto della struttura e dell’architettura esistente.


Questo ha quindi comportato di dover intervenire anche sulle opere di finitura quali pavimenti intonaci ecc. che peraltro in parte risultavano degenerati da fenomeni di umidità diffusa.


GLI ALLESTIMENTI


Per dare completezza al Museo e vederlo concretamente in esercizio c’è da prevedere il completamento dell’allestimento e l’organizzazione del materiale che è in parte conservato (un po’ disordinatamente) nelle sale del  museo stesso e altro che è in carico in alcuni depositi della Città Metropolitana. Si tratta interventi di messa punto di tutto il materiale che deve essere catalogato, pulito e sistemato nel luogo in cui era stato previsto; interventi anche di verifica che tutti materiali costituenti l’allestimento rispettino la classe di reazione al fuoco prevista e verifica della validità dei certificati già emessi in fase di primo allestimento.


Sarebbe auspicabile che tali interventi venissero completati dagli stessi autori che ne hanno curato l’allestimento che oggi è presente, con cui i sottoscritti progettisti hanno preso contatto e hanno sommariamente riassunto quello che c’è da completare anche in relazione con il materiale già presente nelle sale in deposito e con quello da reperire nei depositi della Città Metropolitana.


Sala “Teatro”


Impianto luci con centralina di comando e impianto audio con consolle di regolazione audio


Sala “Pupi Armati”


Rimontaggio della pannellatura in lamiera di ferro cruda compreso delle “bandierine”. (lo smontaggio è previsto nei lavori edili)


Sala “Scenografie Cartelloni e Manifesti”


Allestimento “macchina espositiva” realizzazione di telai rigidi per l’esposizione di scenografie e manifesti forniti dal committente (in deposito presso la Città Metropolitana) con realizzazione di telai per l’esposizione bifacciale da applicare alle ante della macchina esistente; Realizzazione di  telai rigidi per l’esposizione a parete di scenografie e manifesti forniti dal committente;


Interventi decorativi pittorici alle pareti interne alla sala;


Sala “Circo”


Realizzazione in opera di un “patchwork” sul carter in ferro di copertura alle luci del “circo” realizzato con i tessuti dei vestiti dei pupi forniti dal committente;


Sala “Pupi di Camorra”


Fornitura e posa in opera di illuminazione scenica da applicare in testa alle pannellature espositive.


 Opere di completamento


Allestimento Artistico Contenuti Museo – esposizione pupi. Rivisitazione dei burattini esposti. Smontaggio pulizia e rimontaggio, anche delle marionette e guarrattelle a deposito, staffe e ancoraggi necessarie per la loro esposizione in posa caratteriale; rivisitazione degli abbigliamenti.


PROGETTISTI RTP


Stefano De Pertis - Arch. Fabio Dumontet - Arch. Giuseppe Cauozzo - Arch. Nicoletta Pettorosso - Studio Associato IA2 -  Dott. Marina Manzo


Arch. Maria Rosaria Infantino (cantierizzazione, manutenzione, stime)


 

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    Project details
    • Year 2022
    • Client Provincia di Napoli
    • Type Museums / Monuments / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Restoration of Works of Art
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