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Estonia Pavilion, 18th International Architecture Exhibition - La Biennale di Venezia Venice / Italy / 2023

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b210 is an architecture office with a think tank approach to everyday spatial challenges. We believe that positive change in the built environment is driven by a smart design process where architectural ideas are as important as methods of developing them. We like to design ways of thinking as much as physical spaces.


Aet Ader (1985), is an architect, one of the founders of the architecture office b210 and vice-president of Association of Estonian Architects. b210 curated Tallinn Architecture Biennale 2013 with their proposed topic Recycling Socialism. In 2018, alongside Iwan Strauven, she curated the exhibition: BEL:EST. A Laboratory for Europe in Brussels, which was exhibited at Bozar, Brussels and TAB, Tallinn. Aet, Mari Möldre, Helmi Langsepp and St John Walsh curated an exhibition and seminar program Wood Works: 'There is a forest in my backyard but my house is built from trees grown far away' which received Architectural Association of Ireland Award last year. Besides curating, designing buildings and environments, Aet edited magazine Ehituskunst for four years and she has been teaching several studios in the Estonian Academy of Arts, Faculty of Architecture.


As an architect, Mari Möldre (1992) has been involved in various exhibition activities. Together with b210 architecture office, she has created an installation for the Hungarian Pavilion at the Venice Architecture Biennale in 2021. Together with Aet Ader, Helmi Marie Langsepp and St John Walsh, she curated the international exhibition 'There is a forest in my backyard but my house is built from trees grown far away', which opened in Ireland in 2022. Together with Ulla Alla, Margus Tammik and Merilin Kaup, they participated as a group of spatial artists in the 2022 Artishok Art Biennale. In addition to exhibition activities and daily work as an architect, she teaches at the Estonian Academy of Arts, Faculty of Interior Architecture and is one of the founders of the architecture residency VARES.


Together with Aet Ader, Arvi Anderson (1992) has designed the Estonia exhibition of the 2022 Venice Art Biennale in the Dutch Pavilion in the Giardini. In 2019, he supervised the small building subject of the first year of interior architecture together with Aet Ader at the Estonian Academy of Arts. Together with the b210 team, Arvi has won the architecture competitions for Lihula and Paide Good Public Space city squares. In addition to b210, Arvi has worked at AGWA architecture office in Brussels.


 


[IT]


L’Estonian Centre for Architecture presenta la mostra “Home Stage” www.homestage.ee/ a cura di Aet Ader, Arvi Anderson, Mari Möldre (b210 Architects) per il Padiglione dell’Estonia alla 18. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia (20 maggio — 26 novembre 2023).


Ospitata all'interno di un appartamento veneziano in affitto vicino all'uscita posteriore del complesso dell'Arsenale (indirizzo: Salizada Streta 96, Venezia), la mostra esplora la contraddizione tra lo spazio abitabile inteso come casa e come valore di scambio. Diversi performer estoni vivranno a turno all'interno dell'appartamento per un mese. Lo spazio diventa così sia casa che palcoscenico.


"Il padiglione estone prende vita in una durational performance, in cui le ordinarie mansioni domestiche e le discussioni, sia sceneggiate che non, hanno luogo sotto gli occhi del pubblico. L'attrice Paula Veidenbauma, che parteciperà al progetto, è curiosa di esplorare come temi legati all'invisibilità, come la cura, l'aggressività e la solitudine, interagiscano con l'ampia visibilità del settore immobiliare, che soprattutto a Venezia è guidato dall'iper-turismo e dalla gentrificazione".


— afferma Mari Möldre del team curatoriale. 


"Home Stage" riflette sulla dicotomia case e immobili, sogni e realtà, inquilini e proprietari, residenti e ospiti. La casa non è più solo da vivere: l'investimento e la speculazione sono diventati lo scopo principale di un numero sempre maggiore di abitazioni, mentre i prezzi degli immobili e degli affitti continuano a crescere. I centri urbani sono costituiti da case in cui l'abitare stesso è diventato superfluo. Molte abitazioni hanno proprietari ma non hanno occupanti, mentre altrove i residenti lottano per diventare proprietari. La stabilità della casa come spazio intimo, luogo della storia familiare e della biografia materiale, contrasta con la natura flessibile e temporanea degli immobili, delle logiche accelerate del mercato immobiliare. La casa diventa un prodotto usa e getta.


Con i suoi performer, il Padiglione dell'Estonia si sofferma su situazioni domestiche quasi grottesche, dove i sogni si scontrano con la realtà, i proprietari con gli inquilini, i venditori con gli acquirenti, l'intimità con l'alienazione. Ogni performance, della durata di 1 ora e 30 minuti, si svolgerà nell’arco della giornata nelle diverse stanze dell'appartamento. Alcune situazioni coinvolgeranno i visitatori, altre li spingeranno a godersi il riposo e gli ambienti domestici. I performer che ogni mese si alterneranno nell'appartamento, accoglieranno il pubblico dalla mattina al pomeriggio.


I curatori hanno progettato un percorso per i visitatori. Il viaggio inizia dalla strada, dove saranno posizionati quattro divani-sedute di legno per far attendere e riposare i visitatori prima di accedere all'appartamento. Entrando dal portone principale, si arriva a un corridoio, dove, durante i sei mesi, una parete bianca sarà dipinta ripetutamente da ogni performer. Il soggiorno e la cucina ospitano un cabinet of curiosities a parete riempito di diversi manufatti: documenti, sculture, oggetti sorprendenti e curiosi, e memorabilia, insieme a una selezione di particolari utensili da cucina. La camera da letto è caratterizzata da un'installazione, un soffitto a specchio, dotato di leggeri pannelli riflettenti; mentre il bagno è il palcoscenico di "una fontana di lavandini", dove i rubinetti dei lavabi e della vasca da bagno animeranno lo spazio e occasionalmente si scontreranno. Infine, i visitatori si troveranno di fronte a una porta chiusa che verrà aperta a discrezione del performer: una stanza vuota con nuvole di polvere e lanugine soffiate da quattro aspirapolvere.


La Biennale Architettura 2023 è curata dall'architetto e scrittrice Lesley Lokko con il tema "The Laboratory of the Future" e immagina la mostra come una sorta di officina, un laboratorio dove architetti e professionisti di discipline creative portano esempi dalle loro pratiche contemporanee tracciando un percorso che il pubblico può intraprendere, immaginando ciò che può riservare loro il futuro. La mostra estone così risponde all'appello di Lokko: "Il contrasto tra casa e immobili incarna una varietà di relazioni umane e di situazioni contraddittorie: a seconda del nostro ruolo, cambia anche l'atteggiamento verso gli spazi e le persone che ci circondano. Per questo motivo, invece di creare nuovi spazi e oggetti per il padiglione, ci stiamo confrontando con dinamiche socio-spaziali, coinvolgendo nel progetto diversi artisti e scrittori che non provengono dal mondo dell'architettura. Nell'appartamento veneziano, il disordine creativo che ne deriva, non dà risposte definitive, ma invita all'immaginazione e suscita un pensiero critico", spiegano i curatori.


Con Home Stage, la vita quotidiana dialogherà con l'appartamento. I visitatori della Biennale Architettura 2023 prenderanno parte alla performance attraverso un ciclo di azioni programmate e non. Il Padiglione dell’Estonia incoraggia il pubblico a essere un vicino curioso, un esploratore dell'architettura, un ospite alla festa privata di inaugurazione della casa; ma soprattutto afferma: chiunque è il benvenuto


 


[EE]


20. mail kuulutatakse ametlikult avatuks XVIII Veneetsia arhitektuuribiennaal, kus Eestit esindab ekspositsioon „Kodupeatus“. Eesti paviljoni väljapanek käsitleb elamispinna kättesaadavuse temaatikat. Projekti „Kodupeatus“ kuraatorid on Aet Ader, Mari Möldre ja Arvi Anderson arhitektuuribüroost b210. Eesti paviljoni avamine toimub 18. mail.


Eesti paviljon „Kodupeatus” (inglise keeles „Home Stage”) uurib eluruumi ja kasutus- ja vahetusväärtust. Kuraatorite sõnul mõtestab ekspositsioon küsimusi: Mis on kodu väärtus? Kas elu peab olema kasumlik? Kas arhitektuur on peavarjuks kehale või rahale?


„Eluasemeid ei ehitata enam ainult elamiseks, paljud uusehitised valmivad spekulatsiooni eesmärgil. Kodu võib olla kõige kallim asi, mida inimene oma elu jooksul puudutab ja olgugi, et sellel on teisigi väärtusi, on just turuhind muutunud elukoha määravaks kvaliteediks,” selgitas kuraatortiimi liige ja arhitekt Aet Ader.


Koostöös Liisa Saaremäeli, Keithy Kuuspu (lavastajad), Jan Kaus (dramaturg), Kairi Mändla (stsenograaf) ja Markus Robamiga (helilooja) luuakse installatiivne lavastus, mis jõuab Eesti paviljoni külalisteni etenduskunstnike esituses.


Maist novembrini elab Veneetsia korteris kokku üheksa etendajat, kes kordamööda võõrustavad Eesti paviljoni külastajaid paigas, mis on ühtaegu nii kodu kui lava. Eesti paviljoni etenduskunstnikud on Arolin Raudva, Kirill Havanski, Anumai Raska, Külli Teetamm, Eline Selgis, Paula Veidenbauma ja Johhan Rosenberg. Üles astuvad ka lavastajad Liisa Saaremäel ja Keithy Kuuspu.


Eesti Arhitektuurikeskuse juht Hannes Praks sõnas: „Kestlike lahenduste otsinguil on globaliseerunud arhitektuurivaldkonnas märgata kohaliku vaate tähenduse tõusu. See on ka põhjus, miks Eesti võiks rahvusvahelisel erialasel mõttevahetussündmusel ehk Veneetsia arhitektuuribiennaalil jätkuvalt osaleda. Meil on unikaalne tunnetus ja vaatenurk, mida sõnumina tuleviku maailmale kuulutada, oluline on see julgelt välja öelda.”


XVIII Veneetsia arhitektuuribiennaali „The Laboratory of the Future” peakuraator on Lesley Lokko. Eesti paviljoni avamine toimub 18. mail. Veneetsia arhitektuuribiennaali on külastajatele avatud 20. maist 26. novembrini.


Pildimaterjal pressile, fotode autorid Arvi Anderson, Kertin Vasser.
„Kodupeatus” Facebook ja Instagram
Eesti paviljoni ekspositsiooni „Kodupeatus“ veebilehe leiab www.homestage.ee
Veneetsia XVIII arhitektuuribiennaali Eesti väljapaneku produtsent ja rahvusvahelise kuraatorivõistluse korraldaja on Eesti Arhitektuurikeskus. Toetajad Kultuuriministeerium, Eesti Kultuurkapital, Thermory, Thinnect ja Eesti Arhitektide Liit.


 


Curators: Aet Ader, Arvi Anderson, Mari Möldre (b210 Architects)


Commissioner: Raul Järg (Estonian Centre for Architecture)


Production: Anna Lindpere, Anu Lill (Estonian Centre for Architecture)


 


Team: Liisa Saaremäel (stager and performer), Keithy Kuuspu (stager and performer), Arolin Raudva (performer), Kirill Havanski (performer), Anumai Raska (performer), Külli Teetamm (performer), Eline Selgis (performer), Paula Veidenbauma (performer), Johhan Rosenberg (performer), Jan Kaus (dramatist), Kadri Klementi (publication texts), Margus Tammik (technical solutions), Markus Robam (sound designer), Kairi Mändla (scenographer), Kertin Vasser (photographer)


 


Partners: Cultural Endowment of Estonia, Estonian Ministry of Culture


Sponsor: Thermory ThinFacility


Thanks: Eik Hermann, Viljar Arakas, Karin Tõugu, Mari Hunt, Katrin Koov, Kristian Taaksalu, Nele Šverns

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    Project details
    • Year 2023
    • Status Completed works
    • Type Apartments / Interior Design / Custom Furniture / Exhibitions /Installations / Furniture design
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