Concorso di idee “Riqualificazione e valorizzazione urbana degli spazi aggregativi della Città di Montoro”

Montoro (Av) / Italy / 2020

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1 INTRODUZIONE


Il Parco delle Magnolie è uno spazio urbano aperto di considerevoli dimensioni, posto nel centro della frazione “San Pietro”, a cui i montoresi sono legati soprattutto perché in esso trova allocazione il mercato settimanale. Le sue notevoli potenzialità, però, restano quasi del tutto inespresse per il resto del tempo e l’ubicazione di una bocciofila ha solo parzialmente migliorato questa condizione. Partendo da queste considerazioni, basilari quanto importanti, che possono ben riassumere la fase di analisi, l’intento progettuale si è da subito materializzato secondo la direttiva del potenziamento delle funzioni attualmente svolte e della valorizzazione – mediante opportuni interventi – delle caratteristiche intrinseche del sito, all’interno di un processo in cui sostenibilità eco-energetica, accessibilità e qualità dell’Architettura sono state caratteristiche immanenti di tutte le scelte.


2 DALL’ANALISI ALLE SCELTE PROGETTUALI


L’Architettura, parafrasando il grande Architetto Renzo Piano, è un’attività in bilico tra scienza e arte, dunque, non susciti meraviglia se si sintetizza la fase di analisi in una procedura improntata sul modello SWOT. La Swot analysis è una metodologia finalizzata a delineare una visione futura dell’oggetto in esame partendo dall’individuazione di alcuni elementi che costituiscono i punti di forza e i punti di debolezza e, successivamente, di altri elementi che rappresentano le opportunità e le minacce che ne possono derivare, a seconda degli attori coinvolti e degli orientamenti che si decide di intraprendere.


L’acronimo SWOT individua i quattro aspetti che costituiscono i punti cardinali del contesto di riferimento, considerati dal punto di vista della loro valenza, positiva o negativa, della loro condizione (attuale o potenziale) e della loro natura o provenienza (endogena o esogena). Questi consistono nei punti di forza (Strenghts), punti di debolezza (Weaknesses), opportunità (Opportunities) e minacce (Threats). Nella successiva descrizione puntuale del progetto proposto, essi verranno di volta in volta richiamati.


I punti di forza e di debolezza sono le caratteristiche attuali e intrinseche, cioè i fattori endogeni del contesto analizzato, mentre le opportunità e le minacce rappresentano dei fattori esogeni che possono potenzialmente condizionare in senso positivo o negativo quel contesto. La letteratura solitamente classifica i fattori endogeni positivi come punti di forza e fattori endogeni negativi come punti di debolezza; lo stesso vale per i fattori esogeni, definiti come opportunità e rischi.


Tra i punti di forza vi sono da rimarcare la notevole superficie del sito, la sua collocazione in una zona infra/periurbana facilmente raggiungibile dalle varie parti della città, la vicinanza alla scuola e ad un insediamento residenziale di recente realizzazione con una buona presenza di standard urbanistici e la radicata tradizione del mercato settimanale che richiama flussi di fruitori anche da Comuni limitrofi. I punti di debolezza, come già ben evidenziato nel bando di concorso, sono essenzialmente riassumibili nella mancanza di appeal del sito che non offre quasi nulla oltre alla piattaforma per il mercato e al campo di bocce. Le opportunità, in buona parte individuabili anche tra i desiderata espressi dall’Amministrazione nelle pagine del bando, sono costituite dalla diversificazione dell’offerta funzionale del Parco al fine di attrarre utilizzatori, locali e forestieri, in diversi momenti della giornata e in tutti i periodi dell’anno, la potenzialità di attuare tale rifunzionalizzazione attraverso una serie di elementi che, grazie alla qualità, determinino una forte attrazione divenendo un rinnovato punto di riferimento urbano. Ogni scelta, ovvio, può portare con sè delle criticità e gli aspetti negativi di un’azione progettuale di tale entità potrebbero materializzarsi soprattutto in un impatto sull’ambiente in termini di impermeabilizzazione e consumo di suolo, di contributo al fenomeno dell’”isola di calore urbana”, di consumi energetici e potenziale aumento di emissioni nocive, con l’aggravante costituita dalla presenza di una scuola e di un popoloso quartiere nelle immediate adiacenze che ne potrebbero subire le dirette conseguenze.


La Swot analysis condotta per elaborare il miglior sistema di scelte progettuali per il Parco delle Magnolie ha, dunque, riguardato in particolare:


-          le caratteristiche ambientali e culturali del sito;


-          l’aspetto socio-economico;


-          la qualità ambientale e architettonica;


-          gli aspetti di sostenibilità ambientale;


-          gli aspetti di sostenibilità energetica;


-          l’accessibilità.


Gli obiettivi della Swot Analysis sono stati:


-          generare scenari che aumentino le opportunità per la comunità, derivanti dalla valorizzazione dei punti di forza e dal contenimento dei punti di debolezza;


-          identificare opportune scelte urbanistico-architettoniche alla luce del quadro delle opportunità e minacce facendo, quindi, riferimento alle risorse e alle capacità dell'ambiente esterno;


-          identificare precise azioni progettuali tese a superare le difficoltà ed i problemi identificati e a determinare un innalzamento considerevole della qualità architettonica e ambientale al punto di definire un vero e proprio simbolo cittadino.


 A valle di questa “lettura” del sito e dei sopralluoghi svolti alla ricerca del genius loci, è sembrato naturale articolare il progetto così come graficamente rappresentato nelle tre tavole elaborate.


Si auspica che da esse traspaia come, dal punto di vista compositivo, il sito appariva già ben delineato con due ampi spiazzi divisi, nella direzione nordest-sudovest, dal viale centrale adornato da 8 giovani esemplari di Magnolia grandiflora, così come tale soluzione era stata


parimenti adottata nella zona a nord, dove il viale alberato da 6 esemplari di Magnolia costituisce al contempo limite fisico del sito e via d’accesso alla bocciofila che è posta sul confine a nordest. Questa disposizione compositiva, oltre ad essere ormai radicata nella modalità di fruizione collettiva, è parsa anche funzionale alla nuova configurazione progettuale e, pertanto, si è deciso di intervenire mantenendo tale impostazione. Tale accorgimento consente, oltre gli aspetti citati, di determinare – di fatto – due grandi spazi che, in occasione di particolari avvenimenti come quello del mercato, possono avere un’unica funzione ma per il resto del tempo possono essere vissuti e fruiti anche come spazi a funzione diversificata e, per questo, utilizzati contemporaneamente con diverse modalità. Al fine di massimizzare tale opportunità e, soprattutto, poiché questo enorme sito è praticamente sprovvisto di volumi, logica conseguenza è sembrata quella di collocare sull’asse centrale due edifici polifunzionali che completassero la strutturazione a vocazione urbana del luogo, fornendo la possibilità anche di una fruizione indoor del luogo, pertanto destagionalizzandola (non solo eventi all’aperto, quindi) e aprendola ad un numero molto più ampio di possibilità funzionali e fruitive.


L’introduzione di nuovi elementi costruiti all’interno del sito, doveva necessariamente porsi in armonia con l’esistente ed allora la nuova configurazione si è materializzata con l’innesto di tre edifici principali: il “bar-direzione”, di forma circolare quale cerniera tra la bocciofila esistente e il nuovo costruito costituito dall’edificio maggiore, centrale e denominato “giardino d’inverno” e l’edificio minore, in prossimità dell’accesso centrale al Parco e ribattezzato “piazza sopraelevata”.


3 IL PROGETTO


L’esplicazione degli aspetti compositivi e delle scelte progettuali fornite al precedente paragrafo consente, ora, di introdurre il progetto nei suoi elementi puntuali e nel suo insieme.


3.1 Sostenibilità


La “cintura verde”


L’attuale marciapiede che cinge la piazza, ora anonimo ed esiguo passaggio pedonale poco utilizzato, nella proposta progettuale si evolve in un ampio (larghezza pari a 2,50ml) viale immerso tra dune alberate a costituire una cintura verde che, segnando il limite del Parco verso la strada, assolve a diverse funzioni: 1)creare un percorso di mobilità dolce riservato a pedoni e biciclette, protetto e valorizzato dall’arredo vegetale disegnato sui due lati; 2)minimizzare gli impatti del nuovo intervento in termini di eventuali emissioni aeree e sonore dall’interno verso l’esterno; 3)ridurre al minimo l’effetto del fenomeno dell’”isola di calore urbana”, contribuendo con l’evapotraspirazione delle numerose essenze vegetali a mantenere le caratteristiche microambientali del luogo entro parametri di comfort; 4)realizzare un filtro, anche visivo, tra il Parco e la via adiacente in modo da costituire un vero e proprio varco spazio/temporale di passaggio tra l’esterno e l’interno (passaggio “Zen” tra un prima e un dopo, tra una funzione e un’altra), preparando il fruitore all’accesso in una nuova “stanza” della città; 5)conferire al Parco elevati standard di qualità ambientale consentendo al contempo, mediante quest’azione “centrifuga” nella collocazione del verde, di mantenere ampie superfici libere all’interno del Parco ai fini del mantenimento della funzione “mercato” e dello svolgimento di numerose ulteriori possibilità di fruizione. In corrispondenza del tratto che dal lato nord (parcheggio) conduce alla bocciofila, la cintura verde acquisisce i connotati di un percorso pergolato che, nel corso dell’anno, regala emozioni cromatiche ed olfattive con la colorazione cangiante (dal verde al rosso) del fogliame della Vite americana e il giallo intenso dei lunghi e profumati grappoli fioriti del Maggiociondolo. A completare la struttura vegetale del progetto, sull’asse centrale del Parco – ove sono collocate le nuove architetture – vi è il filare di Magnolie esistente, mantenuto e in parte accolto all’interno del “Giardino d’inverno”, arricchito dal tetto-giardino-belvedere collocato in sommità dell’edificio “Piazza sopraelevata” nel quale la copertura, a compensazione della porzione di suolo consumata, presenta una ricca vegetazione.


Compongono tale struttura vegetale le seguenti essenze, selezionate per caratteristiche di adattabilità, tempi e caratteristiche di fioritura, bassa allergenicità, capacità di depurazione dell’aria: n.18 Magnolia Grandiflora – n.8 Quercus – boschetto di Bambuseae (bambù) con n.120 esemplari di varietà diversa, collocato nella parte sudest – pergolato con n. 4 Laburnum Anagyroides (Maggiociondolo) e n.2 Parthenocissus Quinquefolia (Vite americana) – n.4 Prunus cerasifera – n.4 Betula pendula – n.6 Populus (Pioppo) – n.6 Carpinus betulus (Carpino) – n.10 Tilia (Tiglio) – n.6 Spiraea japonica – n.6 Spiraea Bumalda “Gold flame” – bordure con numero variabile di Lavandula angustifolia (Lavanda), Acantus spinosus (Acanto), Heuchera americana, Euryops pectinatus (Margherita sudafricana).


Per quanto attiene la permeabilità del suolo, il progetto si fonda sull’utilizzo di materiale semipermeabile per le pavimentazioni esterne, nel particolare: superficie esterna pavimentata semipermeabile = 5000mq con viale esterno e area parcheggio in materiale tipo “Drainbeton” di 1720,32mq e 3279,68mq di pavimentazione della piazza con quadroni alternati a strisce drenanti del tipo “Aquadren”, con permeabilità pari al 20% della superficie totale. Quest’ultima atta a garantire, al contempo, permeabilità e fruibilità agevole e sicura da parte degli utenti.


 La produzione di energia da fonti rinnovabili


Componenti basilari del progetto sono gli elementi destinati alla produzione di energia pulita. Al fine di minimizzare l’impatto del nuovo intervento anche in tema di consumi energetici ed emissioni nocive, la proposta progettuale integra le seguenti modalità di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili: una superficie globale pari a 406,40mq di pannelli fotovoltaici (227,20mq sulla copertura del “Giardino d’inverno” e 179,20mq sopra la bocciofila), in grado di produrre 75.474kwh/anno e un “totem eolico”, ovvero una torre in acciaio che sorge dall’edificio direzionale-bar, alta 40ml e ospitante 17 generatori eolici ad asse verticale di nuova generazione capaci di fornire circa 17 kwh/anno. 


Mentre la pannellatura fotovoltaica sulla bocciofila ne caratterizzerà il restyling, la copertura del “Giardino d’inverno” trova motivo della sua conformazione proprio nella migliore inclinazione e superficie possibile per massimizzare la resa dei pannelli così come il “totem eolico”, scultura moderna modellata dalla funzione, enfatizza il fulcro dell’intera composizione architettonica, svettando sul parco e compensando l’orizzontalità del sistema edifici-piazza. 


 3.2 Le nuove architetture


Cuore del nuovo progetto, come accennato in precedenza, sono i 2 volumi da erigere sull’asse centrale del Parco, il primo di maggiori dimensioni denominato “Giardino d’inverno” e il secondo posto verso l’ingresso su via Gessari D’Amore ribatezzato “Piazza sopraelevata”. A completare la composizione, l’edificio-cerniera che ospita la Direzione del Parco e un bar ristoro e la bocciofila esistente, per la quale è prevista una ristrutturazione, atta ad armonizzare la struttura con l’intero complesso ma, soprattutto, alla sua riqualificazione in chiave eco-energetica.


Il “Giardino d’inverno”


Dati dimensionali: Hmax=9,20ml – L=16,00ml – P=30,00ml - S=480,00mq – V=3534,24mc.


Tale architettura rappresenta l’edificio più importante dell’intero progetto ed ha la funzione principale di creare un ambiente dalle caratteristiche spaziali e dimensionali in grado di accogliere un gran numero di persone e consentire una ampia gamma di utilizzi, al fine di permettere la realizzazione di eventi anche durante periodi di condizioni climatiche avverse, determinando una destagionalizzazione nell’uso del Parco. Dovendo assolvere tale funzione, l’architettura si presenta come un edificio polifunzionale con la struttura portante in pilastri – posti sul perimetro per lasciare libera la superficie interna – e capriate di legno lamellare, tirantature d’irrigidimento in acciaio, tompagnature e copertura della falda nord in vetro, falda a sud in pannellature sandwich di acciaio coibentato atte a sostenere i pannelli fotovoltaici e gli inserti vegetali che hanno il compito di mantenere le temperature più basse attorno ai pannelli al fine di massimizzarne l’efficienza. La superficie di circa 480mq si moltiplica per 2 in quanto all’interno l’edificio è suddiviso in 2 piani. La conformazione a “Giardino d’inverno”, oltre alle considerazioni già fatte in precedenza, deriva anche dalla necessità di preservare gli esemplari di Magnolia grandiflora presenti e che trovano, ora, collocazione all’interno, contribuendo anche alla climatizzazione naturale dell’ambiente indoor. L’edificio, al quale si accede sia dalla piazza che dalla Direzione-bar, è tompagnato sul lato sud da una lunga parete di forma trapezoidale la quale, oltre a costituire il fondale di eventi pubblici di vario genere, può costituire il substrato ideale per la street art che, oltre a riunire ed impegnare numerosi giovani, regala vere e proprie opere d’arte che rimangono, per il tempo desiderato, ad impreziosire ulteriormente il luogo urbano, personalizzandolo e facendolo sentire “più proprio” ai cittadini.


 La “Piazza sopraelevata”


Dati dimensionali: Hmax=5,75ml – L=10,00ml – Pmax=17,90ml - S=165,00mq – V=775,00mc.


Una passerella che scavalca a quota +5,50ml il passaggio di 10,00ml tra la “Piazza sud” e la “Piazza nord”, unisce l’edificio “Giardino d’inverno” all’altro edificio di nuova costruzione, denominato “Piazza sopraelevata” poiché in copertura esso presenta un tetto-giardino con funzione di belvedere, dal quale è possibile osservare l’intera sistemazione urbana e goderne il vivace e colorato dinamismo nei vari momenti del giorno e periodi dell’anno. Tale passerella in acciaio corten, oltre a condurre sulla piazza sopraelevata, si svolge come un geometrico nastro attorno allo stesso edificio, riportando con una pendenza del 6% - quindi di agevolissima percorribilità, la quota superiore a quella di partenza del piano piazza.


L’edificio è in tubolari di acciaio, presenta curtain-wall in vetro per le partizioni verticali ed è caratterizzato da una chiostrina interna che consente la permanenza di un altro esemplare di Magnolia (già presente nel Parco) al quale è permesso svettare sul tetto giardino, grazie all’ampio foro della copertura. In pratica, tale edificio nasce attorno all’albero. E’ deputato anch’esso ad accogliere funzioni indoor le più diverse, come mostre, meeting, conferenze, presentazioni aziendali, concerti, ecc. 


 L’edificio “Direzione-bar”


Dati dimensionali: Hmax=8,00ml – R=7,60ml – S=180,00mq – V=1178,80mc.


Tale edificio di forma circolare, presenta anch’esso una struttura in acciaio e le tompagnature in curtain-wall di vetro. Posto, come detto, quale cerniera tra la bocciofila esistente ed il nuovo costruito, esso ospita gli uffici direzionali del Parco al piano superiore ed un ampio bar al piano inferiore. Tale struttura svolge anche la funzione di box-office oltrechè di ticket-point quando nel Parco si svolgono eventi a pagamento. E’ facilmente raggiungibile dall’esterno, dal parcheggio posto a nord, attraverso il viale pergolato che conduce alla bocciofila e percorrendo un tratto della “Piazza nord”.


 3.3 L’accessibilità


L’intero progetto ha tenuto in conto l’importanza della fruizione più agevole da parte di tutti i tipi di utenza, a partire da quella più debole. Ferme restando le imposizioni normative in tema di luoghi pubblici, vie di fuga e antincendio, alla nativa funzione mercatale del sito – con esigenze di acceso anche tramite veicoli che sono state mantenute e razionalizzate in funzione dei nuovi utilizzi del Parco – la nuova sistemazione urbana ha avuto come immantinente anche l’esigenza di rendere tale sito un luogo d’incontro per tutti, senza apporre barriere di alcun genere. Come già accennato, infatti, tutti i dislivelli presenti sono stati superati tramite rampe con pendenze massime del 6%, ben al di sotto della normativa che indica nell’8% il limite massimo. Così come le pavimentazioni, semidrenanti ma sicure per l’uso pedonale, prevedono rilievi e percorsi segnalati per ipovedenti.


 3.4 Il sistema degli spazi urbani aperti e le configurazioni potenziali


Come descritto nei paragrafi precedenti, la realizzazione di volumi consente la fruizione del Parco con ogni tipo di condizione metereologica e la possibilità di aumentare esponenzialmente le potenzialità del sito dal punto di vista sociale, culturale, ambientale ed economico, aprendosi alla possibilità di ampliare l’appeal e la nativa vocazione mercatale implementando fiere ed expo di livello interregionale. In quest’ottica, fondamentale è stato anche ristudiare le sistemazioni esterne armonizzandole in un progetto unico che potremmo a pieno titolo definire a fruizione variabile e concomitante, ampliando il concetto di edificio polifunzionale allargandolo alla scala urbana con la tipologia del “Parco polifunzionale”, ovvero il rinnovato “Parco delle Magnolie”. La collocazione dei nuovi volumi sull’asse mediano del sito, trasformando una parte di superficie scoperta in superficie coperta ed in stretta in continuità con la stessa, ha prodotto l’effetto di avere due grandi spazi (la “Piazza sud” e la “Piazza nord”), utilizzabili separatamente e contemporaneamente anche per usi diversi ma che, all’occorrenza – come nel caso del mercato settimanale – possono essere considerati e fruiti come un unico grande spazio urbano.


Poiché il sito è collocato in una zona dotata di standard urbanistici, segnatamente parcheggi, al di sopra dei minimi di Legge, si è preferito non sacrificare una parte ampia della piazza per la realizzazione di nuovi posti auto ma si è riservata a questo uso una ponderata superficie nel confine nord, dove trovano allocazione 12 nuovi stalli – di cui uno riservato a diversamente abili – e una rastrelliera per 15 veicoli a 2 ruote.


Infine, sfruttando il dislivello tra la strada e il calpestio della piazza (pari a circa 1,40ml) in corrispondenza del confine sud, il progetto prevede la realizzazione di una gradinata in grado di ospitare 150 posti a sedere e di una rampa di forma semicircolare che, oltre a collegare agevolmente le due quote, otticamente completa il disegno della gradonata e consente lo stazionamento di 200 persone che, grazie al lieve dislivello, possono godere di una visuale libera verso il “Giardino d’inverno” in caso di svolgimento di eventi.


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

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    Project details
    • Year 2020
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture / multi-purpose civic centres / Exhibition Design / Leisure Centres / Urban Renewal / Markets
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