villa unifamiliare a Nemi | virginio melaranci

La configurazione dello spazio domestico nasce da una peculiarità del sito e dalla suggestione che ne deriva.
La presenza di una piccola grotta trilobata, probabile testimonianza di un passato abitativo risalente ad un’epoca precedente all’incastellamento medievale dei centri di Genzano e Nemi (XII sec), come alcuni studi recenti sul bacino del lago di Nemi mettono in luce, ha costituito il punto di partenza per la riarticolazione dello spazio abitativo. Il dover mantenere lo stesso sedime del fabbricato originario, come disposto dalla normativa locale, è stato assunto come uno dei termini progettuali con cui confrontarsi, non necessariamente come un limite negativo ma, piuttosto, come un dato di fatto da far reagire con un’interpretazione del sito totalmente nuova tale da riscattare anche l’inerte, obbligata, volumetria.
Si è pensato, pertanto, di introdurre un nuovo dinamismo interno-esterno mediante la individuazione di un asse trasversale alla casa che partendo proprio dal cuore della grotta, attraversa, e struttura, lo spazio del soggiorno e costruisce la nuova principale aggettivazione del fronte verso sud-ovest, vale a dire l’”ameba” del portico-terrazzo di forma mistilinea. Alla grotta, passando per il cortile interno, valorizzato come piccolo giardino con piante d’ombra, e per il soggiorno ed il plastico nucleo del corpo scala, fa così da contrappunto un nuovo oggetto moderno, leggero ed aereo.
La copertura a falde a padiglione si pronuncia sui fronti con un generoso aggetto di circa un metro, con intradosso rivestito in legno di iroko. La stessa soluzione di rivestimento è stata utilizzata per l’intradosso del portico.