Restauro e risanamento conservativo Pensione Europa | Progetto Architettura

facciata primo isolato via roma Torino / Italy / 2021

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Il condominio di piazza Castello, civici 91-99, (già 19), via Roma 17 e Via Cesare Battisti 1/3, ricomprende quello che nell'Ottocento era denominato "Hotel d'Europe". La “Pensione Europa”, situata all'angolo tra piazza Castello e via Roma fu uno dei luoghi più frequentati dai personaggi illustri che soggiornarono a Torino. Era un albergo molto rinomato. Lo stabile in cui la pensione aveva sede fu colpito e gravemente danneggiato durante il bombardamento del 13 luglio 1943. Attualmente l'edificio è riconvertito in appartamenti.


La Storia dell’edificio è imprescindibile dalla vicissitudini che investirono lo sviluppo della Via Roma. (ex Via Nuova o Contrada Nuova).


La Via Nuova, o Contrada Nuova, come venne battezzata alla sua apertura, sul finire del XVI secolo, venne realizzata dall’architetto umbro Ascanio Vittozzi, per volontà del duca Carlo Emanuele I di Savoia: misurava, a quel tempo, circa dieci metri di larghezza.


Fino ai primi decenni del XIX secolo, la strada terminava all’incrocio dell’attuale via Antonio Gramsci: fu Carlo Felice di Savoia a ordinarne l’espansione negli ultimi due isolati attuali, con un decreto che la prolungava sino a Piazza Carlo Felice.


La via venne dedicata a Roma il 29 marzo 1871.


Dai tempi dell’unificazione nazionale con la dizione «via Roma» in tutti gli agglomerati urbani d’Italia – grandi o piccoli che siano – si identifica una delle vie più importanti e solitamente più centrali. Anche Torino non ha fatto eccezione attribuendo, nel 1871, questa definizione alla «via Nuova» che – voluta da Carlo Emanuele I e tracciata da Ascanio Vittozzi – iniziava davanti al palazzo (allora) ducale e tendeva a prolungarsi idealmente sino al castello di Mirafiori. Con il tempo, essa si era progressivamente degradata, anche a causa della scarsa qualità edilizia delle costruzioni, tanto che fin dal 1861 si era pensato di ingrandirla, trasformandola in un grande corso abbellito da aiuole e monumenti.


Agli inizi del Novecento, via Roma, era ancora un classico viale Barocco, piuttosto caotico e trafficato.


Con l’avvento del fascismo il problema si ripropose in tutta la sua ampiezza. La via non solo era priva di dignità architettonica, ma risultava anche troppo stretta per assolvere i compiti di rappresentanza che per il solo fatto di chiamarsi «via Roma» le dovevano essere attribuiti: in primis per sostenere tutto l’armamentario di sfilate, parate e raduni «oceanici» che caratterizzò gli anni d’oro del regime. A recidere il nodo gordiano fu Mussolini, il quale, con decreto del 3 luglio 1930 decise una volta per tutte come affrontare il problema, stabilendo il valore degli espropri e fissando un termine perentorio per la conclusione dell’opera. I lavori dovevano concludersi nello spazio di otto anni, e quindi al più tardi il 3 luglio 1938.


Venne per questa ragione ideato un importante progetto di ristrutturazione che, si rivelò ambizioso fin dal principio e di realizzazione piuttosto complessa.


Questi, prevedeva una radicale ristrutturazione non della sola via, ma di gran parte del quartiere centrale circostante. Vennero presentate numerose proposte, molte delle quali considerate troppo “futuristiche”, e si optò per una soluzione che ben si accordasse con la struttura esistente.


Fino al 1931 via Roma era una strada di botteghe e laboratori artigianali, negozi con annessa residenza. Il piano di risanamento del 1930, elaborato dall’ufficio tecnico del Comune ne, sancì la completa trasformazione, tramite lo sventramento degli isolati affacciantisi sulla via e la loro ricostruzione ex novo. La realizzazione della nuova strada, che veniva allargata (da circa 11 a 14,80 m di sezione) e acquisì funzioni dirette a un’utenza terziaria e residenziale, avvenne in due fasi, tra il 1931 e il 1937. Numerosi i progettisti – torinesi e non – e le società – assicurazioni, istituti di previdenza, società immobiliari – coinvolte nell’operazione. Per il primo tratto – sei isolati tra piazza Castello e piazza San Carlo – si realizzarono facciate «in stile settecentesco», dotate di portici, che riprendono, semplificandoli, alcuni elementi linguistici di piazza San Carlo. Fa eccezione il primo isolato da piazza Castello, progettato dall’architetto Armando Melis (1889-1961) e dall’ingegner Giovanni Bernocco, dotato di struttura in acciaio (Officine Savigliano), che nel fronte su via Viotti acquisisce un profilo dai richiami razionalisti, con modanature continue nelle quali si ritagliano le finestre, e si conclude sulla piazza con la torre Littoria. A fronte delle polemiche sollevate dagli esiti formali degli interventi, il secondo tratto della via è stato oggetto di un concorso di idee bandito nel 1933 che, tuttavia, non individuò un vincitore ma, si limitò a proclamare secondi classificati ex aequo i progetti degli architetti Ortensi e Michelazzi e di Melis, Molli, Dezzutti, De Rege e Bardelli. La municipalità affidò dunque il piano alla consulenza dell’architetto Marcello Piacentini (1881-1960), che definisce gli schemi di facciata sulla via, di carattere “classicista-novecentista” e in alcuni casi intervenne direttamente nella progettazione degli isolati (i “retri” delle chiese sulla piazza CLN, i tre lotti compresi tra via Roma, piazza San Carlo, via XX settembre e via Arcivescovado). Rientrò nel piano di ricostruzione del secondo tratto di via Roma anche la realizzazione dell’albergo Principi di Piemonte, di proprietà del gruppo Agnelli-Fiat, disegnato dall’ing. Vittorio Bonadé Bottino (1889-1979).


La prima fase dell’intervento risale al 1931 e riguarda la sezione che collega piazza San Carlo a piazza Castello. La via venne modificata, con la costruzione di edifici in stile eclettico con portici, pavimentati da marmi policromi di esclusiva provenienza italiana. Questa prima tratta venne aperta al pubblico il 28 ottobre del 1933.


Insolita, ma di grande effetto, fu la scelta di pavimentare il fondo stradale di questo primo tratto con una sorta di pavé di cubetti in legno, per conferire ulteriore pregio alla via. Nel dopoguerra, a seguito dei danni causati dai bombardamenti del 1944, la pavimentazione venne rimossa e sostituita da un’uniforme lastricatura in pietra.


La realizzazione della seconda sezione che collega piazza San Carlo a piazza Carlo Felice (e quindi alla Stazione di Porta Nuova) venne coordinata dell’architetto Marcello Piacentini ed è caratterizzata dai dettami dell’architettura razionalista. Numerosi furono gli edifici preesistenti abbattuti per la realizzazione del progetto nell’area del quadrilatero composto da via XX Settembre, via Lagrange, via Giolitti e via Andrea Doria. Qui vennero realizzati nuovi isolati ad impianto reticolare, con austeri edifici in chiaro stile razionalista, come l’imponente “Albergo Principi di Piemonte” e l’ex “Hotel Nazionale” nell’attuale Piazza CLN.


Fu prevista anche una galleria sotterranea che avrebbe dovuto ospitare una prima linea di metropolitana, che però non fu mai realizzata. Gli spazi sotterranei furono utilizzati per vari scopi fino a quando il Comune decise di adibirli a parcheggio.


Con la seconda sezione di Via Roma fu completato e connesso l’articolato percorso di portici della città.


La ricostruzione di via Roma, con la radicale trasformazione dei suoi edifici, delle sue funzioni e dei suoi utenti, è testimonianza dei piani di riorganizzazione della struttura urbana diffusi nella cultura urbanistica e architettonica italiana tra le due guerre. Grande scontro tra innovatori e tradizionalisti, ma soprattutto un banco di prova per le culture tecniche della città nell’intreccio con i capitali immobiliari.

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    Il condominio di piazza Castello, civici 91-99, (già 19), via Roma 17 e Via Cesare Battisti 1/3, ricomprende quello che nell'Ottocento era denominato "Hotel d'Europe". La “Pensione Europa”, situata all'angolo tra piazza Castello e via Roma fu uno dei luoghi più frequentati dai personaggi illustri che soggiornarono a Torino. Era un albergo molto rinomato. Lo stabile in cui la pensione aveva sede fu colpito e gravemente danneggiato durante il bombardamento del 13 luglio...

    Project details
    • Year 2021
    • Work started in 2021
    • Work finished in 2021
    • Client Condominio Via Roma 17, piazza Castello 91-99, Via Cesare Battisti 1-3
    • Contractor Co.Gal. Srl
    • Status Completed works
    • Type Recovery/Restoration of Historic Buildings / Restoration of façades
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